Non semplici Sponsor…

Non semplici Sponsor…

 

Non semplici Sponsor…

ma anche e soprattutto persone che, da sempre, credono e ci affiancano nella diffusione della cultura, della poesia, della letteratura, del teatro e della Danza.

Il profondo rapporto che il tempo ha consolidato si basa sulla stima, sull’unione degli intenti e sulla certezza che la Cultura – nelle molteplici espressioni – riesca a migliorare tutti noi parlando un linguaggio comune.

La Danza, la Poesia, il Racconto, il Testo teatrale sono tutte espressioni dell’anima ed il sentimento artistico si manifesta sia attraverso la parola scritta che con il movimento armonico del corpo.

L’Arte nelle sue varie declinazioni non ha un confine rigido, ben definito; è estremamente mobile e fluttuante come una piuma così come è il pensiero umano.

Cerchiamo di conoscere meglio i nostri sostenitori:

Non semplici Sponsor…

Il Teatro Barnum Gianicolense che insieme al Barnum Seminteatro hanno costituito la location dei nostri tradizionali incontri per la consegna dei premi; molti autori sono stati, nel corso degli anni, nostri graditi ospiti.

Il Direttore Artistico, Gabriele Mazzucco, membro della Giuria per la valutazione dei testi teatrali, insieme alla Compagnia teatrale ci hanno sempre accompagnato nella presentazione e recitazione delle poesie nelle varie edizioni del Concorso.

Il Covid 19 ha imposto la chiusura dei teatri ma il Barnum non si è perso d’animo ed ha continuato la sua attività “on line” con la sua formazione teatrale di recitazione, lezioni-spettacolo, e recentemente con il prestigioso progetto teatrale “on air” denominato RE.TE. FESTIVAL.

Complimenti a Gabriele, alla Compagnia e agli allievi tutti per aver saputo affrontare e superare con le dovute regole sanitarie le attività: il Teatro è vivo.

Grazie Gabriele

Non semplici Sponsor…

Nella persona del Dr. Dario Barchiesi e del suo Staff che hanno sposato il concetto della valorizzazione della Cultura.

Investire in Cultura, per una banca, evidenzia la sua volontà di credere e proporre nuovi riferimenti economici e sociali che si traducono nella “responsabilità sociale dell’impresa” oltre all’etica aziendale.

La BCC Roma ha recepito con lungimiranza la necessità di investire per la Cultura istituendo, tra l’altro, la Fondazione Enzo Badioli tramite la quale ha erogato Borse di Studio e promosso Concorsi delle Idee.

La BCC Roma è consapevole che il ritorno degli investimenti non si misura in termini economici ma solo in termini di crescita sociale, di accrescimento culturale che generano senso di appartenenza verso l’istituto di credito.

Particolare merito è da riconoscere alla BCC Roma che in questo periodo emergenziale ha messo in campo soluzioni aggiuntive e migliorative a favore di cittadini ed imprese; una preziosa banca “di comunità”

Grazie Dr. Barchiesi

Non semplici Sponsor…

Con la sua Direttrice Artistica Catia Di Gaetano che ha fatto parte della Giuria.

Sia l’Accademia delle Arti che la Direttrice sono Membri ufficiali CID (Conseil International De La Danse)

La Maestra Katia Dimitri, del Teatro Bolshoi di Mosca, è stata la sua prima insegnante. Catia si è recata poi presso la Royal Ballet School a Londra per seguire tutto il percorso professionalizzante fino a conquistare il livello Advanced sia come ballerina che insegnante. Il suo diploma di laurea in Advanced Teacher ha ricevuto l’onore di essere firmato dalla compianta “Dame” Margot Fonteyn. Catia di Gaetano segue il metodo Vaganova e si perfeziona in danza contemporanea. Non manca inoltre di diplomarsi in danza modern jazz. E’ chiamata come docente in varie scuole in Italia per poi fondare nel 2013 la “SuaAccademia delle Arti dove trasmette agli allievi professionalità e amore per la danza circondandosi di valenti maestri.

Poiché, come sopra detto, l’Arte non ha confini e si esprime nelle varie forme, fonda nel 2019 la sezione “Arti & Spettacolo” volta allo studio del Teatro, Musica, Canto.

Un altro prezioso accredito è stato recentemente rilasciato all’Accademia delle Arti la quale è stata nominata Centro RAV Ufficiale di Roma dove, oltre agli esami RAD, si svolgono anche gli esami Vocational

Grazie Catia

Non semplici Sponsor…

Luca Panzarella ha lanciato la piattaforma online www.concorsiletterari.net nel lontano 2005, sito che oggi raccoglie ogni anno circa 600 concorsi letterari di tutta Italia, totalizzando più di due milioni di pagine viste all’anno.

È la piattaforma più considerata e più affidabile e da qualche anno ha lanciato anche una sezione di corsi online di scrittura e un blog per aspiranti scrittori.

Grazie Luca Panzarella

Da parte nostra rinnoviamo i nostri ringraziamenti a tutti i partecipanti ed ai componenti della Giuria; un particolare saluto di benvenuto ai concorrenti della Sezione Danza introdotta per la prima volta nell’ambito di un Concorso Letterario.

A presto

Andrea Lepone: Riflessioni in chiaroscuro

 

Andrea Lepone: Riflessioni in chiaroscuro

Recensione di Alberto Raffaelli

La poesia del ventiquattrenne Andrea Lepone è una meditazione sul “nostro” (“suo”, “universale” che dir si voglia) posto nel mondo. Sull’essere in cammino dal mattino alla sera, dal giorno alla notte: facile quindi individuare il motivo del titolo, ispirato da questo riflettere in chiaroscuro, nei diversi momenti del dì e del buio accompagnati dalle rispettive luci e ombre, com’è naturale e fisiologico che sia…

Ma quello che si evince da questa raccolta è anche un lavoro sul linguaggio, come nota Angelo Nardi nella sua “Prefazione” individuandone uno dei perni ispirativi nel differenziarsi “dal poetizzante tipicamente giovanile per porsi nel canone della poesia” (in base a una distinzione adatta per l’analisi creativa delle ultime generazioni).

Decenni di sperimentazioni e avanguardismi hanno condotto sempre più a considerare i confini e le qualità dello scrivere versi: anche Andrea Lepone s’inserisce in questa scia, raccontando pensieri, dubbi ed emozioni che infarciscono il suo cammino. Per forma e contenuto, “Riflessioni in chiaroscuro” è un esempio di disamina praticabile dalle persone sensibili su quella “somma forma di comunicazione” tra gli umani – la poesia, appunto –, che però oggi conserva la propria altezza in una maniera sommessa, sacrificata non solo nell’apparato mediale e sociale, ma spesso anche nelle gerarchie tra i generi.

Andrea Lepone: Riflessioni in chiaroscuro

Ma Andrea con le sue liriche intende dimostrare proprio come la poesia conservi uno straordinario potere di resistenza, una capacità di andare oltre la constatazione di uno scacco dell’esistenza e di intravedere qualcosa, bypassando le tentazioni del nichilismo. Si può invece progettare una salvezza e mirare a nuove sintesi (mentre quelle vecchie si sono rivelate illusorie), superando “la perversa dittatura dell’egocentrismo” che riduce gli individui a ruoli di “ribelli condannati”.

La parola in “Riflessioni in chiaroscuro” ha immagini potenti, dense, tra il simbolico che rinvia a grandi verità e l’immanenza del concreto. Molte ed eterogenee le influenze dichiarate dall’autore (Dylan Thomas, Montale, Bukowski), ripercosse su una scrittura “forte” e dagli accostamenti talvolta ermetici, ma che mantiene, se non una scorrevolezza, una certa “liquidità” d’impostazione: nei versi scorrono pensieri e immagini, ma sempre con una presenza di un io consapevole non troppo nascosto, che distanzia i componimenti di Andrea Lepone dal flusso di coscienza.

In definitiva questa raccolta comunica i risultati di una ricerca che nello scoprirsi ardua, difficoltosa, all’apparenza persino poco appagante, sembra raggiungere il proprio scopo nella conferma di uno degli assiomi più gratificanti del fare poesia/arte: la consapevolezza che quest’ultima è forse la maggiore opportunità posseduta dall’uomo per lasciare una traccia nella Storia.

Andrea Lepone: Riflessioni in chiaroscuro

La Macina Onlus Editore – Roma, 2018

Grazie ad Alberto Raffaelli per l’ottima recensione.

Il libro può essere ordinato direttamente all’editore con spese di spedizione gratuite o tramite le seguenti piattaforme on line:

https://www.ibs.it/riflessioni-in-chiaroscuro-libro-andrea-lepone/e/9788894261455

https://www.lafeltrinelli.it/libri/andrea-lepone/riflessioni-chiaroscuro/9788894261455

https://www.libreriauniversitaria.it/riflessioni-chiaroscuro-lepone-andrea-macina/libro/9788894261455

https://books.google.it/books/about/Riflessioni_in_chiaroscuro.html?id=_sg_vAEACAAJ&redir_esc=y

https://www.unilibro.it/libro/lepone-andrea/riflessioni-in-chiaroscuro/9788894261455

 

 

L’Arte della Parola e dell’Arte Coreutica

L’Arte della Parola e dell’Arte Coreutica

 

 

L’Arte della Parola e dell’Arte Coreutica

Concorso Letterario e non solo: oltre alle tradizionali Sezioni previste per la Poesia, i Racconti, i Corti teatrali è presente la Sezione dedicata agli Articoli giornalistici e, novità assoluta, la specifica Sezione dedicata all’Arte Coreutica.

Molti scrittori, poeti, già si cimentano nella scrittura sul tema della Danza e – altrettanto – molti danzatori amano scrivere composizioni; da questa considerazione è scaturita la decisione di inserire la nuova Sezione Danza.

Gli scrittori “puri” saranno valutati solo in funzione delle qualità letterarie dell’opera mentre per i danzatori che svolgono attività di Danza verrà considerata sia la rispondenza dello scritto rispetto al tema che la qualità coreutica espressa nel breve video che viene richiesto.

Più in particolare al vincitore/vincitrice della Sezione Danza che svolge attività verrà attribuito un riconoscimento consegnato da un membro ufficiale del CID.

L’Arte della Parola e dell’Arte Coreutica

 

 

La Giuria sarà composta da scrittori, giornalisti, coreografi e docenti di danza per fornire una valutazione organica e complessiva delle opere.

Gli sponsor sono di pregevole profilo:

  • Il Teatro Barnum Gianicolense;
  • La Banca BCC Roma;
  • Concorsiletterari.net;
  • Accademia delle Arti

ai quali esprimiamo il nostro ringraziamento.

Abbiamo ragione di ritenere che, a breve, potremo fornire ulteriori anticipazioni relative a nuovi sponsor.

Nel ringraziare i concorrenti che ci seguiranno nel nostro Concorso Letterario edizione 2020 pubblichiamo il Regolamento comprensivo dell’allegato.

Grazie

L_ARTE DELLA PAROLA_REGOLAMENTO ED. 2020 _

Allegato_Arte_parola_2020

Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone: diffondere la cultura

Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone: diffondere la cultura

 

Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone: diffondere la cultura

Poesia Gourmet Itinerante” è l’iniziativa culturale realizzata e condotta dalla Dott.ssa Cinzia Baldazzi e dal poeta Andrea Lepone attraverso incontri che si sono succeduti nel 2019 e che hanno ripreso il loro percorso anche quest’anno presso lo Shelter Music Club di Roma.

Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone: diffondere la cultura

La Cultura deve essere capillarmente diffusa, si deve avvicinare alla gente, non può rinchiudersi in ristretti cenacoli artistici per “dissertar d’arte” e non avere un reale confronto con il mondo circostante.

Ed è proprio questo lo spirito che anima Cinzia Baldazzi ed Andrea Lepone; avere avuto il coraggio e la lungimiranza di avvicinare la poesia a ciascuno di noi.

Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone: diffondere la cultura

Cinzia, saggista, scrittrice e critica letteraria di profonda e vasta cultura che spazia dal cinema alla TV, dal teatro all’arte della scrittura è tra le massime personalità nel panorama artistico non solo italiano; ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti, premi, attestati che sanciscono non solo il suo bagaglio professionale ma anche – e soprattutto – la carica umana nell’affrontare il suo lavoro.

Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone: diffondere la cultura 

  Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone: diffondere la cultura

Ci piace ricordare la Targa che le è stata da noi conferita nel 2019 quale Premio alla carriera e per l’attività di promozione culturale; è quindi un onore evidenziare che Cinzia Baldazzi ci accompagnerà durante gli incontri di “Poesia Gourmet Itinerante” programmati per il 2020 insieme al poeta, scrittore e Presidente di Giuria di Concorsi Letterari Andrea Lepone che leggerà e commenterà brani della sua opera “Riflessioni in chiaroscuro

Poesia Gourmet Itinerante” è apprezzato e seguito proprio perché è fedele alla sua idea di base e cioè un leale confronto ed un arricchimento culturale da cui ognuno trae benefici.Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone: diffondere la cultura

Seguiremo anche noi con entusiasmo questa iniziativa culturale “Poesia Gourmet Itinerante” 2020 ricca degli interventi di Cinzia Baldazzi e delle letture di Andrea Lepone tratte dal suo libro “Riflessioni in Chiaroscuro

Un particolare ringraziamento è rivolto a tutti i poeti, artisti, ospiti che sono intervenuti agli incontri del 2019 augurando loro di conseguire soddisfazioni artistiche con l’invito a rinnovare la loro presenza sempre più massiccia per l’edizione 2020

Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone: diffondere la cultura

Gli ottimi servizi fotografici sono realizzati da Adriano Camerini

Marco Polli scrittore: la nostra intervista

Marco Polli scrittore: la nostra intervista

 

 

Marco Polli scrittore: la nostra intervista

Marco Polli, giovane scrittore che si è già messo in luce nei vari Concorsi dove si è presentato ottenendo segnalazioni di merito, premi e riconoscimenti partecipa oggi – con entusiasmo – alla nostra intervista.

I suoi molteplici interessi spaziano dalla letteratura latina e greca al gioioso mondo delle favole di Esopo, di Fedro…è senz’altro una intervista interessante che ci consente di scoprire l’autore Marco Polli in una dimensione forse poco nota; buona lettura.

Ricordiamo che Marco Polli con la sua ultima opera “La fata Birichina” ha conquistato il 3° posto al Concorso Letterario Il Macinino, Sezione Racconti; il testo del suo componimento lo abbiamo già pubblicato in data 2 dicembre 2019 : https://www.lamacinamagazine.it/marco-polli-la-fata-birichina/

Buongiorno Marco e grazie per la tua disponibilità. Come ti vuoi presentare ai nostri lettori?

Grazie a Voi per la possibilità di questa bella intervista. Diciamo che sono uno come tanti che ad un certo punto della propria vita ha deciso di accettare la sfida di cimentarsi con l’arte della scrittura.

Chi è Marco Polli nella sua passione per l’arte della scrittura?

Si può dire che il mio continuo approccio con la scrittura è, per certi versi, un continuo sperimentare, ogni qualvolta mi avvicino ad un tema mai trattato in precedenza, mentre per altri è alquanto intuitivo, un po’ come nei fumetti quando al personaggio di turno si accende la lampadina in presenza di un’idea, che sia l’abbozzo di una rima poetica in risposta a qualcosa che ha attirato la mia attenzione in un determinato momento, oppure una scenetta che prende progressivamente forma e dai contorni sempre più nitidi e ben definiti, fino a necessitare di essere soltanto tradotta in parole scritte a livello narrativo.

Raccontaci qualcosa per incuriosire i nostri lettori.

Bello e stimolante l’invito a provare ad incuriosire i lettori. Soprattutto per chi sta muovendo i primi passi in questo campo nella fase della interazione con un pubblico al di fuori dell’ambito scolastico – lavorativo. Per chi ha avuto la bravura e la fortuna di essere riuscito a fare breccia nella Repubblica delle Lettere il solo “tam tam” mediatico dell’uscita di un nuovo lavoro suscita già aspettativa e curiosità a prescindere. Il problema è, per i novizi che si trovano così, di punto in bianco, a presentarsi sul palcoscenico delle lettere, proprio il riuscire a spiegare perché il pubblico debba dar loro una chance. In questa fase iniziale della mia produzione letteraria, a parte il desiderio di dare libero sfogo alla mia vena creativa nel modo più positivo possibile per cercare di regalare anche solo un sorriso a chi mi dovesse leggere nelle opere  di pura fantasia, per quanto riguarda gli elaborati attinenti a realtà storiche o quant’altro, mi piacerebbe riuscire a proporre vicende magari anche  già note ai più, ma da punti di vista diversi da quelli già raccontati fino a diventare quasi dogmatici cercando, in molti casi, di portare l’ipotetico lettore a riconsiderare le certezze granitiche della dottrina maggioritaria, conducendolo in una sorta di continua riflessione sugli argomenti trattati, in modo che sia chi legge a convincersi di aver trovato la giusta interpretazione sullo svolgimento dei fatti oggetto d’esame all’interno dello scritto. Diciamo che, molto più in piccolo, potrebbe essere, questo, un tentativo di rendere omaggio al Grande Socrate che, con la sua arte della maieutica, cercava di portare l’interlocutore di turno a liberarsi dalle grandi verità dogmatiche e paradigmatiche di cui si riteneva portatore all’inizio del dialogo, per costruire, con il ragionamento, quelle che avrebbero dovuto essere le proprie verità, indagando ed approfondendo gli interessi suoi propri, anche in relazione alle sue capacità ed abilità intrinseche.

Qual è stato il tuo percorso artistico letterario e quale la tua formazione professionale che ti hanno permesso di avere gli strumenti per scrivere opere letterarie apprezzate da un vasto pubblico?

Marco Polli scrittore: la nostra intervista

Il percorso che mi ha portato a mettermi in gioco accettando la sfida di scrivere è stato alquanto originale, nella più assoluta normalità di un qualsiasi percorso di studi che può aver accomunato moltissimi giovani d’oggi. Iscritto al liceo scientifico da appassionato di matematica ed uscito dallo stesso folgorato dalla bellezza della letteratura latina e bramoso di approfondire pure quella greca, con la quale presi un primo contatto grazie a delle prime letture di stampo filosofico platonico, il mio primo scritto di un certo rilievo con cui ebbi modo di cimentarmi fu la tesi in giurisprudenza. Terminato il maxi ciclo di studi istituzionali seguì un lungo periodo di grandi letture che, partendo dai grandi classici dell’antichità, giunsero fino alle altrettanto grandi opere della classicità moderna, dai romanzi ai racconti, ricomprendendo, in ultimo, anche numerose riviste di carattere storico. Questo, in breve, il percorso formativo.

Per quanto riguarda la molla che fece scattare la scintilla della scrittura, per cercare di spiegare con una metafora come avvenne il primo impatto al di fuori della scuola si può ricorrere ad una sorta di paragone con una scena di un film ormai entrato tra i cult delle pellicole di livello mondiale: Forrest Gump. Come Forrest Gump, infatti, ad un certo punto della sua vita comincia a correre da una costa all’altra degli Stati Uniti d’America senza quasi mai fermarsi, così accadde a me di imbattermi, nel giro di poco tempo, prima nel bando di un concorso letterario per narrativa di argomento storico e, a stretto giro di posta, di un altro concorso letterario che prevedeva, oltre alla sezione narrativa, anche quella di poesia. E così ho deciso di mettermi in gioco sia nella poesia che in varie forme di narrativa, dai racconti al genere fiabesco/favolistico senza più fermarmi fino a giungere, in un futuro più o meno prossimo, chi lo sa, forse a cimentarmi anche col genere romanzesco, per il quale già ho in mente qualche idea di progetto da sviluppare…

Secondo te perché un romanzo, un libro, abbia successo è più importante la storia (quello che si narra) o come è scritta (il linguaggio utilizzato più o meno originale e accattivante per chi legge)?

La scelta di elementi quali la storia, la trama ed il linguaggio da utilizzare nella stesura di un’ opera letteraria è di fondamentale importanza per dare organicità e scorrevolezza al testo ed attiene all’elemento soggettivo dell’autore, ma non è nulla se non viene posto in relazione con un altro grande fattore, un elemento che si può definire come soggettivo – esterno rispetto alle scelte oggettivo – soggettive poste in essere dall’autore in sede di ideazione, progettazione e stesura dell’opera. Dopo aver scelto l’argomento, la trama da sviluppare e lo stile da adottare, urge concentrarsi sulla tipologia di lettore che si vuole incuriosire: sarà un amante del genere storico oppure del giallo, del poliziesco o di qualcos’altro? E poi il nostro lettore prediligerà una prosa narrativo descrittiva o sarà piuttosto attratto dai dialoghi più o meno brevi e concisi? Riuscendo a combinare tutti questi elementi nel giusto mix penso che, con passione, bravura e quel tocco di fortuna che permette di presentare il prodotto giusto al momento giusto, il successo dell’opera abbia buone possibilità compiersi.

Marco, quale sentimento ti ha mosso nella scrittura della tua opera?

Lo stimolo che mi ha portato alla stesura de “La fata Birichina” è stato una via di mezzo tra la voglia di raccogliere una sfida ed una scommessa con me stesso. Tutti, chi più chi meno, ci siamo confrontati, quando eravamo fanciulli, con il mondo delle fiabe e delle favole partendo da Esopo e Fedro, per giungere fino ad Andersen, Trilussa, ai fratelli Grimm e via discorrendo. Ed è proprio in quest’ottica che mi è venuto il desiderio di provare a cimentarmi con questo genere letterario, favolistico – fiabesco, per vedere se ero in grado di scrivere un qualcosa di carino e simpatico, che fosse in grado di far sorridere un po’ tutti, dai più piccini agli adulti che chissà, magari si sarebbero potuti sentire, almeno per una volta, nuovamente fanciulli pure loro, riscoprendo il lontano sapore del genere letterario in cui la mia operetta si inserisce.

Ci puoi illustrare in breve il significato del tuo racconto?

Uno degli insegnamenti che potrebbe cogliersi dall’analisi de “La fata Birichina” è che lo scherzo è bello fintanto che resta genuino, ma non deve  mai creare disagio e malessere in chi lo subisce.

Quali sono state le difficoltà nel rendere gradevole, agile, di facile ma interessante lettura il tuo libro?

Nel suo insieme “La fata Birichina” ha visto la luce senza troppi intoppi. L’impronta che volevo dare all’opera era ben chiara fin dalle premesse. Poi, ovviamente, viene il momento della rifinitura.  Considerando che l’intento era quello di scrivere qualcosa che potesse risultare carino e piacevole non solo per un pubblico adulto ma anche per i più piccini, il difficile è forse stato cercare di riuscire a non cadere nel tranello di infarcire la narrazione con paroloni forse troppo oscuri ed alquanto incomprensibili per un pubblico di giovane età.

Il testo risulta curato nei dettagli cosa ci puoi dire della accentuata focalizzazione che hai inteso dare al protagonista?

La risposta potrà sembrare forse un paradosso, ma per spiegare la continua centralità della fata Birichina per tutto il protrarsi del racconto, ricorrendo nuovamente ad una sorta di metafora, nell’ apprestarmi alla stesura del testo è stato come se nella mia mente si fosse visualizzato dapprima un palcoscenico tutto nero sul quale si accese, improvvisa, una luce che illuminò fino alla fine la protagonista al centro della scena e subito dopo, man mano che il sipario si alzava, cominciava a dipanarsi la matassa dei dettagli, in un susseguirsi di danze che portava ogni pezzo del mosaico a prendere il posto che più gli era funzionale all’interno della recita.

Scrivere è un modo per parlare di te o intendi suggerire qualcosa agli altri?

Diciamo che in questa fase scrivo per condividere con i lettori che avranno di volta in volta modo di incontrare le mie opere con la curiosità di scoprire le varie interpretazioni di ciascuno di essi. È spesso interessante valutare quello che viene colto da chi legge per poi confrontarlo positivamente con quello che pensava chi scriveva nel momento in cui dava luce alla propria opera.

Che consigli daresti ad un autore esordiente?

In base alla mia esperienza di scrittore, ed al mio modo di pensare, credo che chiunque decida di cimentarsi con questo fantastico mestiere debba essere consapevole che all’inizio non è detto che sia sempre tutto facile e nemmeno immediato il riscontro positivo. All’inizio del percorso che ci vede nella veste di novelli autori dobbiamo pensare che siamo noi a dover essere bravi a farci conoscere dal lettore e a catturarne positivamente l’attenzione. Così come penso che sarebbe un errore esaltarsi troppo in caso di subitanei riscontri positivi per non perdere il contatto con la realtà, allo stesso modo, se si è convinti della validità delle opere di volta in volta portate a compimento, non ci si deve abbattere, in caso di insuccessi iniziali ma, senza mai perdere la speranza, bisogna sempre andare avanti senza dimenticare che, così come siamo uomini noi che scriviamo, sono persone anche coloro che leggono e giudicano le nostre opere. Per qualcuno che giudicherà negativamente le opere di chi scrive, ci sarà sempre qualcun altro per cui saremo degli scrittori oltremodo validi, e le nostre letture capolavori della letteratura da suggerire per l’interesse che vi avranno riscontrato.

Gli autori e i libri che secondo te andrebbero letti assolutamente quali sono? Consiglia ai nostri lettori almeno 1 libro ed il suo autore

Dalla letteratura classica fino a quella moderna e contemporanea ci sono tanti pilastri della narrativa che non dovrebbero mai mancare nelle biblioteche delle nostre case e che ognuno di noi dovrebbe, periodicamente, leggere e rileggere, in quanto storie apparentemente sempre uguali sono in grado di farci rivivere avventure sempre nuove e diversissime tra loro. Più che un libro ed il suo autore, in una contingenza storica come quella attuale mi sento di consigliare due letture in particolare ed un autore. Le letture sono il “Don Chisciotte” e “Le Mille e Una notte”. Come autore, invece, Platone, filosofo da esaminare nella continua contemplazione dell’organicità evolutiva del suo pensiero, senza stravolgerne la cronologia delle opere saltando di palla in frasca, ma rimanendo nel costante solco della retta via, che dagli scritti giovanili conduce inevitabilmente a quelli della maturità dello stesso.

Marco, come vuoi concludere questa proficua chiacchierata? Cosa vuoi dire ai nostri lettori?

Il mestiere di scrivere, che sia intrapreso per esigenze nostre personali piuttosto che per trasmettere qualcosa a chi legge, o soltanto per condividere le nostre storie e le avventure con il pubblico che avrà modo di leggerle, deve essere vissuto come un’esperienza positiva, da condursi sempre con passione e soprattutto senza mai abbattersi, anche quando non si ottengono le gratificazioni sperate.  Non possiamo piacere a tutti, e questo è un dato di fatto, ma là fuori, oltre a chi non è in sintonia con il nostro modo di intendere la scrittura, c’è sicuramente un altrettanto grande pubblico che, anche se non lo sa ancora, è già in attesa di leggere ed apprezzare i nostri racconti. Dobbiamo solo avere la fortuna di incontrarci, scrittori e lettori. Il primo passo ovviamente lo deve fare chi scrive, portando alla luce i racconti che sono nella penna virtuale delle fantasie di ognuno di noi.

Grazie Marco Polli per il tempo che ci hai concesso, con l’auspicio che ci seguirai con il tuo apprezzamento nei prossimi Concorsi Letterari che bandiremo.

Informazioni più dettagliate dell’autore sono reperibili nella sua pagina Facebook

https://www.facebook.com/marco.polli.5

Grazie