Artcity: arte al centro dell’estate romana

artcity estate 2017

Artcity è il progetto promosso dal Polo Museale del Lazio diretto da Edith Gabrielli e volto alla realizzazione di molteplici eventi in diverse sedi della Capitale, per promuovere e valorizzare musei e luoghi di cultura. Il programma di Artcity si estende nell’arco di tutta l’estate, dal 20 maggio al 21 settembre e raccoglie molteplici tipologie di eventi, per soddisfare un pubblico variegato e per non ingabbiare la cultura entro confini prestabiliti e ordinari.

Oltre 100 gli eventi in programma per Artcity, per tutti i gusti: spazio all’arte e all’architettura, al cinema, alla letteratura, alle arti performative. La varietà si coniuga alla qualità, per un’estate all’insegna dell’arte, della bellezza e della scoperta.

Artcity: il programma

Artcity darà spazio alla cultura in tutte le sue forme: per tutta l’estate ci sarà modo di immergersi nell’arte, scoprendo parallelamente diversi spazi di Roma adibiti proprio alla divulgazione culturale, musei e non solo.

Palazzo Venezia sarà uno di quei luoghi: dal 23 giugno al 17 settembre ospiterà un’installazione audiovisiva di Luca Brinchi e Daniele Spanò intitolata Il Giardino dei Sogni che porterà il visitatore all’interno di un ideale giardino cinquecentesco.

Anna Magnani sarà la grande protagonista di una mostra presso la Sala Zanardelli del Vittoriano a cura di Mario Sesti, dal 20 luglio al 22 ottobre, ma anche di un ciclo di proiezioni cinematografiche sulla suggestiva Terrazza Italia: alle ore 21:00 del 24 luglio, del 31 luglio e del 7 agosto l’attrice romana sarà ricordata con la proiezione di capolavori come Bellissima di Luchino Visconti, Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini e L’Amore di Roberto Rossellini.

anna magnani

Nella stessa location spazio anche ai documentari, con la rassegna David di Donatello: Documentari a cura di Giuliano Montaldo: il 21 giugno, il 26 giugno e il 4 luglio verranno proiettati tre film scelti tra quelli presentati nel corso dell’edizione di quest’anno del celebre concorso. Ancora a Palazzo Venezia, il 21 settembre, Daniele Ciprì presenterà Il Palazzo del Tempo, un documentario che vuole approfondire proprio la storia di Palazzo Venezia, dalla sua costruzione ai giorni nostri.

Ancora arte e architettura grazie alla mostra su Giorgione da Castelfranco a cura di Enrico Maria Dal Pozzolo allestita in due sedi: Palazzo Venezia e a Castel Sant’Angelo. Labirinti del Cuore. Giorgione e le stagioni del sentimento tra Venezia e Roma nel ‘500 aprirà al pubblico il 23 giugno e approfondirà l’arte cinquecentesca attraverso l’opera di grandi maestri.

giorgione_doppio ritratto

Grandi esperti di architettura saranno a disposizione del pubblico per un confronto aperto e libero, tra antichità e modernità a Palazzo Venezia: Fabrizio Cellini il 18 giugno, Eduardo Souto De Moura il 25 giugno e Stefano Boeri il 6 settembre. Il Vittoriano sarà sede di Con gli occhi delle donne: qui Annalisa Sonzogni il 27 giugno, Benedetta Tagliabue e Claudia Mattogno l’11 luglio e Johanna Muszbeck il 25 luglio discuteranno di temi legati al design.

Artcity ovviamente non dimentica la letteratura, una sezione importante e immancabile, impreziosita dalla presenza di diverse personalità. Il 23 luglio nella suggestiva cornice del Museo Archeologico e Santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina Anna Maria Belardinelli coordinerà un progetto di traduzione e messa in scena di Aristofane portato avanti con Giuseppe Mastromarco e con gli studenti de La Sapienza Università di Roma; il 4 agosto in Piazzale del Bollettino Paolo Rumiz racconterà la via Appia in compagnia di ottanta giovani talenti della European Spirit of Youth Orchestra; il 15 luglio, negli spazi di Castel Sant’Angelo, Maurizio De Giovanni rievocherà la misteriosa vicenda di Cagliostro; il 31 agosto Michela Murgia darà voce alla straziante storia di Beatrice Cenci, la giovane nobildonna romana giustiziata per parricidio e poi assurta al ruolo di eroina popolare. Saranno a cura di Antonio Audino, le letture del ciclo Una Notte con l’Angelo al Castello in compagnia di esponenti del cinema e del teatro alle prese con testi che hanno come oggetto le forme angeliche.

E per essere davvero completa, Artcity non poteva non dare spazio alle arti performative: anche musica, teatro e danza avranno spazio nell’estate romana, con la presenza di nomi di spicco nel panorama nazionale. Alcuni dei protagonisti saranno il Ballet National De Marseille, Peppe Servillo & Solis String Quartet, il Balletto Di Roma, l’associazione culturale teatrOrtart, Ernesto Assante.

Ijf17 torna a Perugia dal 5 al 9 aprile

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Anche quest’anno Perugia ospiterà il Festival Internazionale del Giornalismo #ijf17, appuntamento che si ripete con grande successo da ormai 11 edizioni, organizzato da Arianna Ciccone e Chris Potter.

Dal 5 al 9 aprile la città umbra si animerà di workshop, presentazioni, panel discussion, quattro talks, dirette radiofoniche (con Luca Bottura di Radio Capital, Paolo Salerno di Radio Rai 1 e Massimo Bordin di Radio Radicale), il tutto gratuito e ad accesso libero.

Il Festival Internazionale del Giornalismo #ijf17 ha sempre fatto delle storie i suoi punti di forza: si parlerà dell’America di Trump, delle crisi del Medio Oriente, di povertà e diritti umani, di cyberbullismo, di disabilità e sport, di terrorismo, di nuovi media, di comunicazione scientifica, nell’ottica della condivisione, della riflessione, del cambiamento possibile.

Oltre 500 gli speaker che prenderanno parte ai 5 giorni di Festival, stimate personalità del mondo della cultura e del giornalismo, personaggi pubblici, esperti di comunicazione provenienti da 44 Paesi: Roberto Saviano (uno dei più attesi), Marco Travaglio, Beppe Vessicchio, Manuel Agnelli, Diego Bianchi e la squadra di Gazebo (che per l’occasione sarà live dal Teatro Morlacchi), Giuseppe Cruciani, Zerocalcare, Milena Gabanelli, Carlo Lucarelli, Corrado Formigli, Giovanni Floris, Pierluigi Pardo, Federico Taddia, Emiliano Fittipaldi.

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Questi sono solo alcuni degli ospiti che si avrà modo di incontrare ed ascoltare, a cui se ne aggiungono tanti altri, alcuni dei quali provenienti da Facebook, Amazon, Google e WordPress, sponsor di questa edizione. E ancora Alan Friedmann, Firas Fayyad, Wu ming.

C’è grande emozione per la presenza, nella giornata di sabato 8 aprile, dei genitori di Giulio Regeni, che a Perugia chiederanno ancora una volta verità e giustizia per loro figlio. Ad accompagnarli ci saranno i giornalisti di Repubblica Carlo Bonini e Giuliano Foschini, che presenteranno in anteprima il loro docufilm sulla morte del giovane ricercatore, ad oggi ancora avvolta nel mistero.

 #ijf17: i quattro talk

Venerdì 7 aprile si terrà il talk “La verità e i fatti alternativi: la sfida al giornalismo del Presidente Trump” con Lucia Annunziata (direttore di Huffington Post Italia) e Cameron Barr (managing editor di The Washington Post): il talk verterà sull’impatto della presidenza Trump sulla veridicità delle informazioni, tra il complottismo e le narrazioni contro-fattuali.

Nello stesso giorno anche “Tutti i segreti del News Feed“, con Jeff Jarvis della CUNY (City University di New York) e Adam Mosseri, vice presidente del News Feed di Facebook: si parlerà del funzionamento del News Feed di Facebook e delle sue possibilità di miglioramento, per offrire all’utente un’esperienza sempre più interessante.

Domenica 8 aprile sarà la giornata dedicata ad altri due talk: “Zaina Erhaim: coprire la guerra in Siria da giornalista, attivista e donna” e “Come abbiamo salvato Chelsea Manning: la forza della mobilitazione online di giornalisti attivisti, “.

Nel primo talk Zaina (vincitrice del Peter Mackler Award for Courageous and Ethical Journalism 2015 e dell’edizione 2016 dell’Index on Censorship Freedom of Expression Award) racconterà quali sono i rischi maggiormente affrontati dai giornalisti siriani in Siria: a moderare l’incontro Maria Gianniti del Giornale Radio Rai.

Nel secondo talk, moderato da Philip Di Salvo (editor italiano dell’European Journalism Observatory), l’attivista Evan Greer racconterà la sua battaglia per i diritti, per la libertà e per la scarcerazione dell’amica Chelsea Manning, accusata di spionaggio nella vicenda WikiLeaks.

Il tempo resterà: il film su Pino Daniele

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A due anni di distanza dalla scomparsa di Pino Daniele, le sale cinematografiche italiane ospiteranno il film Il tempo resterà, diretto da Giorgio Verdelli, prodotto da Rai Cinema e Sud Ovest Produzioni e distribuito da Nexo Digital. Una lunga e paziente ricerca ha permesso che la voce narrante del film fosse quella dello stesso Pino Daniele, col contributo di Claudio Amendola; la fotografia è di Francesca Amitrano, il montaggio di Emiliano Portone.

Il tempo resterà sarà nei cinema aderenti nei giorni 20, 21 e 22 marzo, dopo l’anteprima ufficiale del 19 al San Carlo di Napoli, giorno particolarmente significativo e non scelto a caso, visto che è quello della nascita del musicista partenopeo nonché del suo onomastico.

Il tempo resterà è una narrazione fatta di immagini, musica e parole, contenente anche materiali inediti, come un filmato amatoriale realizzato nella casa romana di Massimo Troisi in cui Pino Daniele propone all’amico, attore e regista, una bozza di Quando, futura colonna sonora del film Pensavo fosse amore invece era un calesse.

A raccontare Pino Daniele ci pensano i suoi amici di sempre, artisti con cui ha condiviso il palco più importante, quello della vita: James Senese, Tullio De Piscopo, Peppe Lanzetta, Joe Amoroso, per fare alcuni nomi. A loro si aggiungono i tanti artisti con cui ha collaborato nella sua lunga carriera, ma anche quelli che lo hanno sempre seguito e ammirato, come Vasco Rossi, Clementino, Stefano Bollani, che hanno comunque voluto ricordarlo con le loro testimonianze ne Il tempo resterà.

La voce soffiata di Pino ha accompagnato gli italiani per quarant’anni, dando vita a un genere tutto suo, in cui si trova il jazz, il blues, il rock, la musica popolare. Il tempo resterà ripercorre la sua carriera dagli esordi con Na tazzulella ‘e cafè al tour del 2014 in cui portò sul palco l’album Nero a metà. Una storia fatta di tanta passione per la musica, di una grande sensibilità per le parole e di un amore spropositato per la sua città, Napoli. Tutto questo lo si ritrova nelle sue canzoni, mai banali, apprezzate e conosciute in tutto il mondo per il loro grande potere evocativo, per la loro delicatezza mista e profondità, per la cura del sound e l’ironia.

Tra i contributi del docu-film ci sono anche interviste allo stesso Pino Daniele registrate tra il 1978 ed il 2014 mentre gran parte dei materiali privati sono stati reperiti dai suoi figli.

Proprio Sara Daniele ha così annunciato sulla sua pagina Facebook l’uscita di Il tempo resterà:

Un giorno una persona mi disse: Non potete tenerlo solo per voi, lui é anche nostro. All’inizio non capivo cosa intendesse, poi ho cominciato a pensarci sù. Con noi era in casa, ma in contemporanea la sua voce in quante case, macchine, e locali era? Quante persone con la sua musica ha confortato in momenti di dolore, e a quante altre ha fatto ridere e sognare? Un musicista esprime le proprie emozioni tramite una canzone, e noi da ascoltatori ci emozioniamo rendendo la canzone parte della nostra vita quotidiana. Quindi signore se non le dispiace le rispondo adesso: Pino sará sempre di tutti, non é mai stato solo per noi. Quando andava in tour, la sua famiglia privata rimaneva a casa, andava in giro a suonare assieme alla sua altra grande famiglia, voi.

É con grande emozione che dal 20-21-22 Marzo, Papá/Zio Pino/Pinuccio sarà al cinema ad aspettarvi, per cantare assieme a voi un’altra volta.

 Il tempo resterà: elenco cinema aderenti a Roma

Questo l’elenco delle sale cinematografiche che nei giorni 20, 21 e 22 proietteranno Il tempo resterà a Roma. La lista completa è consultabile sul sito nexodigital.it.

Alhambra

Andromeda

Barberini

Farnese Persol

Giulio Cesare

Intrastevere

Lux

Madison

Odeon

Savoy

Stardust Village

Starplex

The Space Cinema Moderno

The Space Parco De Medici Tibur

Trianon

UCI Cinemas Porta di Roma

UCI Cinemas RomaEst Roma

Angie: in scena la Compagnia degli Arti

angie_mazzucco

Gabriele Mazzucco torna a teatro con Angie: dopo Storia di mezzo, Il Fantasma della Garbatella, Il CatamaranoM’iscrivo ai terroristi, approda al Teatro Testaccio con questo  nuovo spettacolo, da lui scritto e diretto.

In scena, dal 9 al 12 febbraio, troviamo Andrea Alesio, Fabrizio Apolloni, Federica Orru’, Paola Raciti.

Lo spettacolo trae spunto da quella “maledizione” che nel corso dei decenni sembra essersi abbattuta su rockstar del calibro di Brian Jones, Jimmy Hendrix, Janis Joplin, Robert Johnson, Jim Morrison, Kurt Cobain, Amy Winehouse, tutti scomparsi a 27 anni in circostanze misteriose. Si è soliti usare, a tal proposito, l’espressione “Club of 27“.

In Angie questa maledizione è il frutto di un patto sottoscritto da Atena e Apollo: le vite delle famose icone musicali si intrecciano con le sorti del mondo, dei e semidei sono in lotta tra loro e le Muse, stanche di vedere le arti mortificate e il loro valore sminuito, hanno smesso di diffondere pace e amore attraverso la letteratura, la musica, la poesia, il canto, la danza.

Clio, Talia, Melpomene, Tersicore, Erato, Polimnia, Urania si sono “dimesse”, mentre Calliope, la più elegante e importante di tutte, è impazzita, andata completamente fuori di testa in seguito all’avvento dei social network. Unica e sola a difendere le forze del bene c’è Euterpe, ora chiamata Angie, interpretata da Fabrizio Apolloni. Il suo fedele aiutante è Aristeo, un lupo marsicano che ha abbandonato le sue sembianze (ma non il suo dialetto) diventando un semidio, interpretato da Andrea Alesio. Calliope è Federica Orru’ mentre Paola Raciti è Elisabetta, una ragazza attirata con l’inganno al centro della terra per salvare le sorti dell’umanità dall’attacco imminente e definitivo dei “Bobby Dylan”.

Chiaramente questo quadro surreale e fantastico, in cui si inseriscono divertenti momenti di comicità, è l’occasione per una riflessione sulla realtà quotidiana, oltre che sul nostro patrimonio musicale: e così, tra una Take me on degli a-ha e una Satisfaction dei Rolling Stones, Angie racconta con affetto e malinconia le storie di Brian, Robert, Kurt e Amy, narra dell’ultima serata a Venice Beach con Janis, Jim e Jimmy, prima che uno ad uno si togliessero la vita e scopriamo perché la prescelta è proprio Elisabetta.

Gabriele Mazzucco dipinge, con un sottofondo musicale rock, un affresco esilarante sulla società attuale, soffermandosi sull’eterna lotta tra il bene e il male che è dentro ogni essere umano e dentro ogni società, qualunque sia la sua epoca storica.

La Pigna Anni ’50

Premio Internazionale Galleria Pigna Roma

 

Alla Galleria Pigna di Roma, dal 19 al 31 Dicembre 2016, ha avuto luogo il Premio Internazionale “La Pigna Anni ‘50” che ha illustrato, su tela o su pellicola, l’intero decennio degli anni ’50.

Sono anni per un certo senso mitici perché sono stati in grado di realizzare un vero e proprio ‘Miracolo’ che ha registrato un passaggio epocale dagli anni della guerra al “Boom Economico”  reso possibile non solo grazie agli aiuti statunitensi ma anche e soprattutto per la voglia di fare che ha pervaso gli italiani; quella stessa voglia che ormai sembra un ricordo lontanissimo non più visibile, se non in piccoli sprazzi, nella popolazione di oggi, troppo affannata, disillusa e pressata da una moltitudine di problemi che – forse – le impediscono di esprimere nuovamente il “meglio di sé”.

Un tuffo nel passato quindi che non può non far piacere a coloro che quegli anni li hanno vissuti ma anche ai più giovani che ne hanno sentito parlare e, in cui, avrebbe fatto piacere viverci.

Numerosissimi gli artisti esposti a “La Pigna Anni ‘50”, ognuno con il suo ideale degli Anni ’50 espresso con foto artistiche o disegni su tela.

espositori

espositori

Per ragioni di spazio ne citiamo solo alcuni ma il giusto riconoscimento ed apprezzamento è rivolto a tutti gli espositori, ben 40: Noemi Aversa, Rita Belpasso, Elisabetta Bertulli, Pippo Borello, Angela Tata, Matteo Tomaselli, Lucio Troiano, Marina Valli, tutti descritti e presentati dal curatore della Galleria, nonché fotografo di primo piano, Carlo Marraffa, che è stato ideatore per il Giubileo di un Pasolini che salva se stesso dalla sua pregressa vita peccaminosa; un pregevole lavoro fotografico esposto nella premiazione fuori concorso.

Premio della giuria ad Alessandro Fagiolo, fotografo e viaggiatore romano che ha immortalato due edifici simbolo degli anni ’50 di Roma, ovvero il Fungo dell’Eur e il Palazzo della Civiltà Italiana, sempre dell’Eur., entrambi fotografati all’alba in modo da creare quell’atmosfera mistica e allo stesso tempo fantastica e commemorativa del periodo più florido della storia italiana.

fungoeur

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palazzociviltà

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Ancora una volta la Galleria Pigna di Roma, con la mostra “La Pigna Anni ‘50”, ha presentato una esposizione di notevole qualità artistica con particolare riguardo al fotografo Alessandro Fagiolo.