Giuria degli Oscar della Danza: i primi tre nomi

oscar della danza giuria

Oscar della Danza è l’attesissimo evento dedicato alla grande danza e ai giovani talenti del nostro Paese organizzato da uno staff di grandi esperti. Con loro, anche una giuria di altissima qualità che si occuperà di assegnare diversi premi.

Verrà premiato lo spettacolo di danza di maggior successo dell’anno (quello col maggior incasso al botteghino sulla base dei dati della SIAE), ma non solo. Ci sarà anche ampio spazio per i giovani talenti della danza italiana. In palio contratti di lavoro e borse di studio destinati a loro, ballerini e ballerine di diverse età e differenti stili.

Questi riconoscimenti sono importanti incentivi allo studio e al talento, affinché tutti i giovani danzatori si sentano appoggiati, spronati; affinché sappiano che il loro sogno e il loro talento hanno valore e vengono sostenuti meritocraticamente.

Oscar della Danza: la giuria

Conosciamo meglio tre dei nove componenti della giuria degli Oscar della Danza.

Lucio Presta, Presidente di giuria, è un nome dai molteplici echi. Si occupa di spettacolo a 360°: televisione, concerti, teatro, pubblicità e molto altro. Manager, imprenditore, produttore televisivo nonché fondatore dell’agenzia di spettacolo Arcobaleno 3, Lucio Presta oggi rappresenta i nomi più prestigiosi della televisione italiana. Sicuramente porterà nella giuria un occhio orientato alla versatilità dell’artista, alla sua stoffa innata, al guizzo di genialità tipico del vero talento.

lucio presta giuria

 

 

 

 

Raffaele Paganini non ha bisogno di presentazioni, perché se si pensa ad un ballerino italiano dal talento riconosciuto in tutto il mondo si pensa certamente anche a lui: nella sua lunga carriera ha danzato in innumerevoli compagnie, è stato partner di tutte le più famose ballerine e vinto prestigiosi premi.

raffaele paganini giuria

La sua vita incarna la dedizione assoluta allo studio e allo spettacolo: chi meglio di lui saprebbe individuare le future promesse della danza?

Alla danza non importa da dove vieni o quanto hai: tu donale il tuo cuore e lei ti riempirà l’anima

Raffaele Paganini

Rinus Sprong, danzatore e coreografo olandese, è il direttore della Compagnia DDDDD. Nella sua carriera non c’è stata solo la danza contemporanea, ma anche il balletto classico, il musical, il teatro e anche la scrittura, visto che è autore di un libro. Uomo di grande sensibilità, molto attento all’attualità e attivo nel sostegno delle arti, Sprong sicuramente saprà cogliere quei dettagli e quelle sfumature che a qualsiasi comune mortale sfuggirebbero!

rinus sprong giuria

 

 

 

 

Insieme a Presta, Paganini e  Sprong in giuria ci sono altre sei importanti figure: nei prossimi giorni sveleremo anche i loro nomi.

Intanto è bene ricordare l’appuntamento, fissato per domenica 29 ottobre: il Teatro 1 di Cinecittà ospiterà un evento unico, organizzato con passione e competenza in nome della danza.

Mostra ENJOY: l’arte incontra il divertimento

mostra enjoy

La mostra ENJOY. L’arte incontra il divertimento arriva a Roma dopo lo straordinario successo di LOVE. L’arte incontra l’Amore, visitata da oltre 150 mila spettatori. Entrambe le esposizioni, che si caratterizzano per un impianto social e partecipativo, sono curate da Danilo Eccher.

Alla base c’è un nuovo modo di fruizione dell’arte: non si è più passivi osservatori, ma parte integrante dell’impianto artistico. Si diventa co-creatori, usando un’espressione di Erwin Wurm.

Due progetti innovativi, dunque, interessanti, che per il loro uscire fuori dagli schemi e dalle convenzioni attirano soprattutto i giovani. Già tantissime sono le foto postate sui social con l’hashtag ufficiale #enjoychiostro.

La mostra ENJOY, inaugurata lo scorso 23 settembre, resterà aperta fino al 25 febbraio 2018. La sede dell’allestimento è il Chiostro del Bramante, stessa location della mostra LOVE.

Alexander Calder, Mat Collishaw, Jean Tinguely, Leandro Erlich, Tony Oursler, Ernesto Neto, Piero Fogliati, Michael Lin, Gino De Dominicis, Erwin Wurm; e ancora Hans Op de Beeck, Studio 65, Martin Creed, Ryan Gander, teamLab: ecco gli artisti protagonisti della mostra ENJOY. Tutti questi grandi nomi dell’arte contemporanea sono proiettati alla dimensione del gioco, del divertimento, ad una nuova concezione di spazio e arte.

Lo spettatore diventa piuttosto un partecipante, non solo un osservatore passivo. Viene invitato a scattare foto, a premere pulsanti, a toccare, a spostare oggetti, a viverli, a giocarci. Ad accompagnarlo nel percorso un’audioguida pronta a spronarlo a divertirsi, a ritrovare la dimensione del piacere e del divertimento.

E la parola “divertimento” a cui la mostra si riferisce va intesa nella sua accezione classica: portare altrove. Lo spettatore si trova immerso tra sculture, installazioni, palloncini, specchi e giochi di luci. Ma dietro il suo “altrove” ludico la mostra cela una riflessione che riporta all’attualità, al ruolo dell’arte e non solo.

Divertimento: dal lat. divertĕre, propr. ‘volgere altrove’

Mostra ENJOY: le opere esposte

La mostra si apre con una scultura di Alexander Calder, Red Mobile, che si muove al passaggio delle persone che vi camminano al di sotto. L’arte non avrebbe ragione di esistere, senza uno spettatore, senza un destinatario.

Segue The Centrifugal Soul di Mat Collishaw, un cosiddetto zootropio o gioco ottico a tema naturalistico.

Ecco poi le opere in movimento di Jean Tinguely, accompagnate da effetti sonori: le sculture si animano, prendono vita azionando un pulsante posizionato a terra, che spetta allo spettatore premere.

Nella stanza seguente trova spazio Obscura, installazione video di Tony Oursler: l’artista, particolarmente attratto dall’occhio umano, lo riproduce assimilandolo alla camera oscura fotografica. Nella stanza ci sono degli enormi video-occhi all’interno dei quali, se osservati bene, si riescono a vedere le immagini che quegli occhi stessi stavano osservando, quando sono stati ripresi. Un guardare mentre si è a propria volta osservati, insomma: Oursler rappresenta l’ossessione voyeuristica moderna, il bisogno continuo di consumare immagini.

Altre due installazioni digitali sono il Prisma meccanico dell’italiano Piero Fogliati (un proiettore luminoso con dischi di gelatina colorata illumina palette di alluminio bianco e scompone la luce proiettandola su una parete) e l’installazione sonora Risata continua di Gino De Dominicis, una risata ininterrotta che accompagna il procedere dello spettatore verso le stanze successive.

Mostra Enjoy: le altre opere esposte

Trovano poi spazio le due sculture del brasiliano Ernesto Neto (In the corner of life e Caring time), le opere dell’artista austriaco Erwin Wurm (One minute Sculptures e Drinking Sculptures) e poi la torta gigante di Hans Op De Beeck, After the Gathering

Solo in apparenza si tratta di un’installazione che vuole trasmettere allegria e rimandare a una situazione di festa: la torta è già stata in parte mangiata, le candeline sono state spente, i pezzi di frutta sono sparsi sul vassoio e non ben disposti. Quindi il tempo della storia che Hans Op De Beeck descrive è quello della festa ormai finita, quando gli ospiti sono andati via, quando la gioia dell’attesa e la sorpresa che precede lo scartare i regali sono già passate. L’artista ci descrive “l’attimo dopo”, il fluire inesorabile del tempo, il disfacimento, ciò che c’è dietro l’apparenza di una appetitosa torta.

La mostra si chiude con la poltrona a pois di Topolino Mickey dei sogni di F. Audrito e A. Sampaniotoula stanza dei palloncini rossi Work no. Half the air in a given space di Martin Creed (una sala riempita per metà da palloncini rossi) ed infine Flowers and people – Dark del Team Lab. Quest’ultima è un’installazione digitale interattiva realizzata come se fosse un vero e proprio dipinto in movimento. I colori sono accesi e le luci vivide, i fiori si schiudono, volteggiano come mossi da soffi di vento o come se fosse lo spettatore ad alitare sui petali, spostandoli.

 

Roland Petit Soirée all’Opera di Roma

roland petit opera roma

Roland Petit, grande coreografo francese del Novecento, sarà omaggiato dal Teatro dell’Opera di Roma nel corso di una serata a lui interamente dedicata in cui verranno presentate al pubblico tre delle sue più famose e apprezzate creazioni.

Lo spettacolo andrà in scena dall’8 al 14 settembre (con pausa lunedì 11). Si esibiranno i Primi Ballerini, i Solisti e il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma.

Carmen, L’Arlésienne Le Jeune Homme et la Mort: questo il trittico pensato da Eleonora Abbagnato, la quale nella sua carriera ha avuto modo di interpretare i personaggi femminili di tutti e tre i balletti. Per il ruolo conturbante e seducente di Vivette in Le Jeune Homme et la Mort fu scelta la prima volta proprio da Roland Petit, all’età di 19 anni. I due si erano conosciuti tempo addietro, quando lei era appena undicenne e lui le affidò il ruolo di Aurora ne La Bella Addormentata.

Roland Petit

Scomparso nel 2011 in seguito ad una leucemia, Roland Petit è considerato uno dei massimi coreografi del Novecento. Formatosi presso la scuola dell’Opéra National di Parigi, ha composto balletti per i più grandi teatri del mondo e per i maggiori danzatori contemporanei. Vero maestro del passo a due, è stato capace di rinnovare continuamente il suo stile, puntando soprattutto su un inteso lavoro sui personaggi.

roland petit

A consacrarlo definitivamente fu il balletto Le jeune homme et la mort, capolavoro assoluto per la modernità di coreografia e costumi. Con lui ha a lungo lavorato Luigi Bonino, che si sta occupando in prima persona della preparazione della Soirée Roland Petit.

Soirée Roland Petit: il trittico

Tre i balletti proposti per la serata dedicata al grande coreografo francese: Carmen, L’Arlesienne, Le Jeune Homme et la Mort. A fare da filo conduttore ci sono le forti pulsioni dei protagonisti, amore, gelosia, passione, ossessione, sentimenti capaci di sfociare in esiti estremi e drammatici.

  • L’Arlésienne creato da Roland Petit nel 1974 racconta a passo di danza l’amore tra Frederi e Vivette. Lui è tormentato dal ricordo di una donna amata tempo addietro, un ricordo di cui non riesce a liberarsi, che lo logora e lo porta al suicidio. Nel corso della Soirée Roland Petit interpreteranno il ruolo di Viviette  Rebecca Bianchi e Sara Loro. Frederi sarà interpretato da Alessio Rezza.
  • Le Jeune Homme et la Mort risale al 1946. Una bellissima e conturbante donna vestita di giallo seduce e spinge al suicidio un uomo, palesandosi poi a lui come la Morte. Interpreti di questo passo a due saranno Eleonora Abbagnato e Stéphane Buillon, étoile dell’Opéra di Parigi, in alternanza con Giacomo Luci.
  • Chiuderà lo spettacolo Carmen, balletto di Roland Petit del 1949. Carmen e Don Josè vivono un amore passionale, ardente, raccontato in modo seducente e allo stesso tempo elegante. Anche qui l’epilogo è tragico: Don Josè, spinto dalla gelosia, uccide l’amata. Nel ruolo di Carmen si alterneranno Natasha Kusch  e Rebecca Bianchi e in quello di Don José Michele Satriano e da Claudio Cocino.

Oscar della Danza

oscar danza

Oscar della Danza

https://www.facebook.com/oscardelladanzacinecitta/videos/323883224729915/

Questo è il primo articolo di lancio dell’evento “Oscar della Danza” che si svolgerà il 29 ottobre 2017 presso Cinecittà World a Castel Romano, alle porte di Roma.

E’ una iniziativa ardita, studiata nei dettagli, realizzata e condotta dal nostro eccelso Maestro Luciano Cannito; chi altri avrebbe potuto attuare un evento di tale valenza?

Le prime anticipazioni indicano una presenza sul palcoscenico di danzatori che tutti noi ammiriamo e che sono un punto di riferimento per tutte le nuove generazioni.

A breve saremo in grado di diffondere ulteriori informazioni sul programma dell’ Oscar della Danza.

Sarà il primo evento “universale” e tutti noi sapremo tributare il meritato successo all’Oscar della Danza.

A presto

 

Roberto Bolle and Friends: 3 serate a Caracalla

Roberto Bolle and Friends Caracalla

Il Teatro dell’Opera di Roma sposta anche quest’estate la sua programmazione in una location d’eccellenza: le Terme di Caracalla. In cartellone serate dedicate alla grande lirica, con opere amatissime dal pubblico come Nabucco, Tosca e Carmen e alla danza, con le tre imperdibili serate del Roberto Bolle and Friends.

Il danzatore,  primo ballerino italiano ad essere insignito del titolo di Principal Dancer presso l’ABT contemporaneamente a quello di Etoile della Scala di Milano, è ormai un consueto ospite dell’estate a Caracalla col suo gala.

Un appuntamento che con successo di pubblico e critica va avanti ormai da diversi anni, col merito di aver avvicinato un pubblico sempre più ampio alla danza di qualità, ma anche di aver portato in Italia stelle della danza mondiale, etoiles provenienti dai più prestigiosi e rinomati teatri.

Nella capitale la prima rappresentazione di questa edizione 2017 del Roberto Bolle and Friends ci sarà martedì 11 luglio. Seguiranno due repliche, mercoledì 12 e giovedì 13 luglio. Quest’ultima data è stata aggiunta in seguito alla spropositata richiesta di biglietti, andati esauriti in breve tempo.

Roberto Bolle anche quest’anno è sia interprete che direttore artistico del gala che porta il suo nome e che ha debuttato, per questa edizione, a Firenze lo scorso 7 luglio. Dopo Roma sarà la volta di Spoleto il 15 luglio, Verona il 17 luglio, Cagliari il 21 luglio. Danzatore dal talento universalmente riconosciuto, comunicatore attento ai linguaggi moderni, il ballerino piemontese per lo spettacolo ha scelto nuovamente la strada del mix tra classico e moderno, con un’attenzione particolare per l’ausilio della tecnologia.

«La prima volta che ho percepito la potenza di danza e tecnologia insieme è stato a un concerto di Jovanotti – ha raccontato Bolle a Vanity Fair – Il suo utilizzo per il live di effetti speciali, proiezioni e immagini in 3D, mi ha illuminato. La sfida era portare questo linguaggio al servizio della danza classica e sul live. Significa che la danza si confronta e dialoga con la modernità, col futuro, si apre al mondo esplorando nuove strade. Nuove strade che non tradiscono la qualità, ma la potenziano. Il primo esperimento in questo senso, Prototype, è stato un grande successo. Con Rencontre faremo un altro passo in avanti».

Roberto Bolle and Friends: i due atti

Rencontre è il passo a due che chiude il secondo atto del Roberto Bolle and Friend e che vede Roberto Bolle danzare con Melissa Hamilton. Grazie ad una trasposizione grafica i due diventeranno sagome disegnate, in bilico tra sogno e realtà, tra magia e verità.

Fanno parte di questa seconda parte dello spettacolo anche La Bayadère (Polina Semionova e Roberto Bolle), Esmeralda  (Anna Ol e Young Gyu Choi), Caravaggio (Melissa Hamilton e Roberto Bolle), Les Bourgeois (assolo di Daniil Simkin), Tchaikovsky Pas de Deux (Misa Kuranaga e Herman Cornejo).

Ad aprire la serata Ballet 101, coreografia di Eric Gauthier  su musica di Eric Gauthier e Jens-Peter Abele interpretata da Roberto Bolle con la partecipazione straordinaria di Francesco Pannofino. Seguono Don Chisciotte Atto III (Misa Kuranaga e Daniil Simkin), Carmen (Polina Semionova e Roberto Bolle), Penumbra (Anna Ol e Young Gyu Choi), Mono Lisa (Melissa Hamilton e Roberto Bolle), eseguita in una sola delle tre serate, in alternativa a Take me with you (Melissa Hamilton e Roberto Bolle).

Take me with you

Take me with you è un inedito realizzato dal coreografo polacco Robert Bondara, eseguito sulle note del brano Reckoner dei Radiohead, gruppo musicale alternative rock inglese con all’attivo oltre 30 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Questa scelta artistica e musicale conferma ancora una volta l’apertura di Bolle verso la modernità, verso sonorità, stili e generi non prettamente da repertorio, proprio nell’ottica di una Danza (e dell’Arte in genere) sempre più disposta al dialogo, al confronto e alla sperimentazione.

Roberto Bolle and Friends: i protagonisti

Con Roberto Bolle si esibiranno: Young Gyu Choi e Anna Ol dal Dutch National Ballet (Amsterdam), Herman Cornejo e Daniil Simkin dall’American Ballet Theatre (New York). E ancora: Melissa Hamilton dal Royal Ballet (Londra), Misa Kuranaga dal Boston Ballet (Boston), Polina Semionova da Staatsballett Berlin (Berlino).