Caterina Guttadauro La Brasca

Caterina Guttadauro La Brasca

 

Caterina Guttadauro La Brasca

La Barriera Invisibile“, Editoriale Programma Ed., Treviso, 2016

Recensione di Andrea Giostra

«La più grande speranza di Diana è che Ilaria, leggendo questo libro, possa arrivare alla conclusione che quello che le unisce è molto di più di quello che le divide.»

È una storia di madri e di figlie, di amore ancestrale, materno e di risentimenti adolescenziali filiali, di amorevoli prepotenze genitoriali e di voraci costruzioni di giovani identità femminili, di sofferenze e di dolori, di rimorsi e di rimpianti, di ansie adulte e di desideri di libertà giovanili.

Storie uniche e irripetibili come tante tra madri e figlie. Storie di una madre visceralmente siciliana e di una figlia nata e cresciuta in continente, come si diceva in Sicilia in quel triste e incerto dopoguerra meridionale che fu quello voluto dalla politica repubblicana post-monarchica del referendum dei partigiani per cacciare dall’Italia i Savoia.

Una Sicilia ancora colma di tabù sul sesso femminile e sulle libertà della donna casalinga e madre non per scelta. Una storia vissuta in settentrione, ma impregnata di poderosi ricordi ed emozioni siciliane. Un fitto turbinio di pulsioni ed un intreccio di vite vissute, di vite da costruire che iniziano dalla Sicilia e germogliano vigorose in quello che fu il ducato di Modena e Reggio.

Caterina Guttadauro La Brasca

Nel romanzo di Caterina Guttadauro La Brasca scrive Diana della figlia Ilaria: «È stata una bambina serena, una ragazza desiderosa di conoscenza, una donna complessa con un vissuto doloroso, ma una donna che ha anche vinto il dolore e, ancor più, una donna che ha capito il valore e la positività della sofferenza

Senza saperlo, perché dovrà ancora costruirsi una buona cultura che sarà quella scientifica da adulta affermata e di successo, Ilaria ha percorso la saggia via segnata dal più grande degli scienziati del ventesimo secolo: «La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.

Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e disagi, inibisce il proprio talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è l’incompetenza. Il più grande inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita ai propri problemi.»

Albert Einstein, “Il Mondo come Io lo Vedo”, 1934.

E qui inizia magnifico il racconto serrato di Caterina Guttadauro La Brasca, un narrare … alla figlia immaginata che anelante ascolta attenta … passionale, colorato, che produce profumi siciliani, che fa sentire il sole bruciare la pelle, che immerge il lettore in un clima tiepido d’inverno e sciroccoso d’estate.

Un confessare alla figlia amata sin dal concepimento che … «È così, io l’ho capito quando, dopo aver perso mio figlio, mi sono accorta di volerne subito un altro. Al momento del parto, alla domanda se volevo alleviare i dolori del travaglio, dissi no con convinzione per paura di nuocerti. Dopo averti vista, seppur stremata, ringraziai Dio per avermi dato una bimba bella e sana.» … era ben consapevole d’avere ricevuto un dono prezioso dopo un dolore straziante, prima di una malattia impietosa che per volere divino avrebbe perso la presa.

Un racconto, quello di Caterina Guttadauro La Brasca, che spesso ritorna in Sicilia, la terra dell’autrice, la sua isola, la sua giovinezza di donna che ha perso i suoi affetti più cari, dove il perdono ha trionfato: «Non possiamo essere dei buoni genitori se non siamo stati dei buoni figli. Tra i sentimenti umani quello del perdono è il più nobile perché ci libera l’anima, ci ridà il possesso di persone e cose perdute. Ci fa capire che, sbagliare si può e perdonare non è un atto di debolezza.»

Un’opera da leggere questa di Caterina Guttadauro La Brasca per chi volesse vivere letterariamente emozioni profonde e vere, di quelle verità emotive che ci fanno sentire uomini e donne della nostra cultura, della nostra storia, delle nostre più antiche tradizioni, quelle tradizioni e quella cultura che hanno forgiato la nostra anima di uomini e donne della sponda nord del Mediterraneo.

Link:
https://www.caterinaguttadaurolabrasca.com/
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Andrea Giostra
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CHE FINE HA FATTO LA NOSTRA PETIZIONE?

Ma che fine ha fatto la nostra petizione?

CHE FINE HA FATTO LA NOSTRA PETIZIONE?

“MA CHE FINE HA FATTO LA PETIZIONE PER SALVARE I CORPI DI BALLO ITALIANI CHE IN 16 MILA ABBIAMO FIRMATO SU CHANGE .ORG?

Caro Piero (ma anche Giacomo, Monica e tutti quelli del Comitato Italiano), ti ringrazio di questo post, che mi dimostra quanto il problema sia vivo e reale. Tanti colleghi e operatori mi avevano sollecitato la stessa domanda, da Milano, Genova, Roma, Napoli, Bologna.

Impossibile ricordarli tutti.

Ed io ringrazio tutti loro perché non ci fate sentire soli in questa battaglia che è la battaglia della danza italiana, del principio costituzionale delle pari dignità e delle opportunità per le forme artistiche di spettacolo.

La battaglia del principio che la CULTURA non è di serie A o di serie B… La cultura che prevede studio e preparazione giornaliera di anni e anni, crea un popolo migliore, più cosciente e più ricco spiritualmente e materialmente.

Ma che fine ha fatto la nostra petizione?

Lo so che il popolo dei 16 mila chiede risposte.
16 mila persone che hanno sottoscritto una petizione indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed al Ministro della Cultura Dario Franceschini.

Ecco i risultati.
Mi ha scritto qualche settimana fa CHANGE.ORG che è la piattaforma mondiale sulla quale tutti noi abbiamo firmato la petizione mettendomi al corrente che i loro numerosi tentativi di inoltrare la petizione ai diretti interessati ai quali la petizione era indirizzata, non hanno dato alcun esito.

Le mail inoltrate al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed al Ministro dello Spettacolo Dario Franceschini, tornavano indietro.

CHE FINE HA FATTO LA NOSTRA PETIZIONE?

Ci sono state interrogazioni sia in Parlamento che al Senato ( in particolare l’ultima in ordine cronologico è la seguente: Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-03530 Atto n. 3-03530 (con carattere d’urgenza) Pubblicato il 28 febbraio 2017, nella seduta n. 772 ), senza che ci sia stata alcuna risposta che spiegasse come mai il Ministero preposto all’osservanza della legge dello STATO che tutela, al pari delle ORCHESTRE e dei CORI all’interno delle FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE la presenza in pianta organica di CORPI DI BALLO per la loro fondamentale importanza per la storia culturale italiana, presente, passata e futura, al pari di quella musicale ed operistica, non abbia impedito lo smantellamento e la chiusura di 9 CORPI DI BALLO su 13 FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE.
Le FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE non possono per legge avere più del 4% della loro totale programmazione di balletto, effettuato con Compagnie straniere.

Ma che fine ha fatto la nostra petizione?

Le FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE sono sovvenzionate da tutti noi cittadini solo ed esclusivamente per produrre e tutelare il patrimonio culturale italiano musicale, operistico e di balletto. Smantellati i 9 Corpi di Ballo, a cosa è stata destinata quella parte di sovvenzioni destinata a PRODURRE BALLETTI? (Leggete bene: PRODURRE, non ACQUISTARE!)
Nonostante ciò sono rimasti in vita solo 4 CORPI DI BALLO in Italia, contro, ad esempio, i 60 della Germania e gli innumerevoli di tutti gli altri Paesi occidentali.

CHE FINE HA FATTO LA NOSTRA PETIZIONE?

I presidenti delle commissioni CULTURA di Camera e Senato, non hanno dato spiegazioni in merito, se non un vago accenno al momento di crisi economica che però non ha impedito approvare i 97 milioni di euro di garanzia statale per il torneo di golf Ryder Cup, nonostante tutti gli attacchi mediatici ed una presa di posizione ufficiale del Presidente Mattarella che l’ha fortemente osteggiata (ma poi sottoscritta in Gazzetta Ufficiale).

10 Corpi di BALLO in Italia avrebbero un costo di circa 10 milioni di euro annui, garantendo un importante indotto economico dell’industria del settore prolungato nel tempo, centinaia di posti di lavoro, sbocco motivazionale culturale ed artistico per generazioni e generazioni di giovani italiani, proprio nel momento più delicato della nostra storia evolutiva, sempre meno fisica e sempre più votata al virtuale.

Nessuno dei 16.100 firmatari della petizione su Change.org riesce a spiegarsi il motivo di tale accanimento mirato contro i CORPI DI BALLO ITALIANI.
Nessuno si spiega perché il MINISTERO DELLA CULTURA non sia ancora intervenuto ad impedire questa incomprensibile discriminazione territoriale (solo i cittadini che vivono in alcune città e Regioni possono vedere un certo tipo di grandi spettacoli di balletto.

Ma che fine ha fatto la nostra petizione?

Tutti gli altri che usino pure YouTube…).
Nessuno dei destinatari della petizione ha voluto risponderci.

CHE FINE HA FATTO LA NOSTRA PETIZIONE?

Le 15 mila scuole di danza presenti sul territorio ed un milione e quattrocentomila italiani che praticano la danza, non sono probabilmente cittadini, ma semplicemente sudditi.

Cosa dirvi? Dev’essere così.
Ricordiamocene quando andremo a votare.

Un abbraccio.

Luciano Cannito”

CHE FINE HA FATTO LA NOSTRA PETIZIONE?

E’ questa la domanda che si ripete nelle menti di tutti noi e ritengo che dobbiamo continuare a mantenere sempre viva la nostra attenzione e non cadere nel troppo comodo atteggiamento del perdente “tanto non succede niente“.

E’ opportuno dimostrare che il mondo della Danza è compatto, unito verso un unico obiettivo e non polverizzato e spinto da singoli interessi campanilistici.

E siamo in grado di dimostrarlo, ne abbiamo le capacità e l’inesauribile supporto di Luciano Cannito.

photo credit taranta: Salento.it

OPERAZIONE CONDOR – Il Volo di Laura

OPERAZIONE CONDOR - Il volo di Laura

OPERAZIONE CONDOR – Il Volo di Laura:

Questo è il nome del progetto culturale che il 25 Settembre, presso la Sala Stampa di Palazzo Montecitorio, è stato presentato allo scopo di mantenere sempre viva l’attenzione nei confronti della privazione dei fondamentali diritti umani.

L’Onorevole Marina Sereni, Vice Presidente del Parlamento, ha introdotto l’incontro sottolineando quanto le Istituzioni siano sempre schierate a fianco dei diritti umani ed ha ricordato che il processo chiamato “Plan Condor” si è concluso senza l’esito di giustizia e verità auspicato.

Questa opera teatrale conferma il continuo impegno istituzionale alla lotta per la tutela dei diritti umani.

Fernando Ayala, Ambasciatore della Repubblica del Cile, ha preso  la parola evidenziando il ruolo importante che l’Italia ha avuto nel portare alla luce, grazie al processo, gli orrendi crimini commessi contro moltissime persone per le loro idee.

L’arte ha un ruolo fondamentale – conclude Ayala – per non dimenticare i fatti accaduti”.

Liliana García Sosa, ideatrice del progetto, ha ringraziato tutti coloro che lo hanno reso possibile, unendo le forze per una “contro – operazione Condor della Cultura”, per recuperare la memoria attraverso l’arte, perchè un popolo deve ricordare ed essere cosciente delle tracce che ha lasciato.

Quest’opera – continua Liliana – ha il compito di diffondere ciò che è accaduto e che purtroppo continua ad accadere in America Latina”.

Giorgio Barberio Corsetti, Direttore Artistico di Fattore K., ha dichiarato: “Sono onorato e fiero di partecipare a questo lavoro. Ho assistito alle prove dello spettacolo, che trasmette una carica emotiva molto forte. Situazioni di perdita d’identità sulla scena diventano un profondo calarsi nell’animo umano, negli orrori e negli eroismi. Ma al di là di tutto, c’è un messaggio di speranza e un desiderio di vita che ci porta fuori da quegli abissi”.

Francesca Saracino, Coordinatore Scientifico degli Eventi Collaterali, ha esposto alcuni contenuti dei temi che verranno trattati durante gli eventi collaterali, tra cui: le indagini genetiche, che sono state risolutive ai fini del processo, la biologia forense, il tema della violenza a 360°, dove si toccherà anche l’argomento del femminicidio.

La messa in campo di strategie per la prevenzione dei crimini ha visto l’intervento di qualificati esponenti della Polizia di Stato.

In chiusura, Dora Salas, giornalista, vittima delle violenze delle dittature e membro di Familiares de Desaparecidos y Detenidos por Razones Politicas en Argentina e del CELS (Centro de Estudios Legales y Sociales), ha posto l’accento su due punti fondamentali emersi durante la conferenza:

  • la battaglia per i diritti umani non si può mai fermare;
  • il dovere di diffondere e raccontare le storie di coloro che sono stati brutalmente assassinati, dei desaparecidos e di quanti sono ancora vivi ma hanno subito il carcere, l’esilio e la privazione dei diritti politici e civili.

Dora Salas, illustrando la sua drammatica vicenda personale di quando, il 21 Dicembre 1977 è stata sequestrata e rinchiusa in un campo di concentramento a Buenos Aires, ha ribadito il dovere civile di diffondere le informazioni poichè – tutt’ora –  le sparizioni di esseri umani continuano  con la stessa metodologia di 40 anni fa.

In conclusione, l’Avvocato Fabio Maria Galiani, Difensore dell’Uruguay nel primo grado del processo “Piano Condor”, è intervenuto dando risalto a quest’opera di sensibilizzazione in un contesto molto particolare: l’appello verso la sentenza di 1° grado del processo di Roma contro alcuni civili e militari coinvolti nell’Operazione Condor.

La memoria deve fare un viaggio a ritroso alla ricerca di verità e giustizia, per bandire l’odio ed il progetto OPERAZIONE CONDOR – Il Volo di Laura ne è un importante strumento di conoscenza.

OPERAZIONE CONDOR - Il volo di Laura

Dopo il debutto al Teatro Marcello di Roma del 28 settembre 2017 seguiranno due repliche il 29 e 30 settembre, nell’ambito dell’Estate Romana ed in seguito lo spettacolo verrà rappresentato a Vitorchiano (VT) dal 12 al 15 ottobre 2017, nell’ambito del Festival Quartieri dell’Arte.

Ufficio Stampa: Alma Daddario & Nicoletta Chiorri

segreteria@eventsandevents.it – 347 2101290 – 338 4030991

Immagine della conferenza: Olimpia Nigris Cosattini

Luciano Cannito e la Cultura

Luciano Cannito e la Cultura

 

Luciano Cannito e la Cultura

Riportiamo un estratto dell’intervento di Luciano Cannito di ieri, 23 settembre, nell’ambito del tradizionale appuntamento “Atreju 17” Tempo di Patrioti che – quest’anno – ne è il titolo e tema centrale.

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1936191629930527&id=1426287307587631&pnref=story

Perchè il nome Atreju?

Perchè è il protagonista del romanzo “La Storia infinita” di Michael Ende che combatte contro un nemico subdolo che attacca le giovani generazioni e le spoglia di valori ed ideali: le forze del Nulla. 

Luciano Cannito ha ripreso, di fronte ad una sala gremita ed attenta, un tema a lui caro e che ha sempre contraddistinto la sua attività professionale; l’oscurantismo culturale che toglie ai nostri giovani ogni spinta e possibilità di vivere le proprie passioni, i propri sogni artistici, siano essi dedicati alla pittura, al teatro, al cinema, alla Danza.

Solo una cieca o strumentale politica può guidare scelte di questo tipo che, nel tempo, producono assenza di valori, appiattimento culturale e di scarso rilievo, incapacità di esaltare il nostro ricco patrimonio culturale portandolo al disfacimento.

La voce di Luciano Cannito ha messo tutti noi in guardia dall’accettare supinamente tale atteggiamento e, aggiungo, le nostre nuove generazioni non possono essere solamente “piegate” ad un utilizzo esaltato dei soli Social ma meritano di godere intensamente e diffusamente della fruizione delle loro spinte artistiche.

Significativi messaggi sono stati lanciati dall’oratore su temi riguardanti la colpevole chiusura di teatri, di istituzioni culturali che sono i luoghi deputati – per eccellenza – alla sana crescita dei nostri giovani.

Le Istituzioni non investono in cultura e formazione culturale dimenticando che l’identità di un popolo è dato non soltanto da una lingua comune ma anche e soprattutto dalla trasmissione ai giovani di un senso del bello, dalla cultura, dell’arte; tutti noi dobbiamo renderci paladini per la difesa della nostra millenaria cultura attraverso le sue varie espressioni. Perseguendo invece la politica dei mancati investimenti in cultura si tolgono le primarie motivazioni ai giovani.

Mi è ora naturale citare, per similitudine, L’Oscar della Danza fortemente voluto da Luciano Cannito che ha voluto finalmente “aprire” al mondo dei giovani danzatori sconosciuti una ribalta importante ed inaspettata.

Altrettanto significativa è l’esemplificazione che l’oratore cita al termine del suo intervento per far rilevare l’assenza di investimenti e la scarsa capacità istituzionale di esaltare le nostre ricchezze artistiche quali, ad esempio, l’Area Sacra di Largo di Torre Argentina a Roma dove fu ucciso Giulio Cesare:

https://it.wikipedia.org/wiki/Largo_di_Torre_Argentina

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/giulio-cesare-trovato-punto-esatto-cui-fu-pugnalato-bruto-845833.html

Il visitatore, invece di trovare una apposita ed efficiente organizzazione volta a massimizzare la visita dell’Area Sacra, trova invece diversi cartelli che così recitano: “Vietato dar da mangiare ai gatti”

E’ doloroso, come mette in evidenza Luciano Cannito, dover invece constatare che l’eccellente ed invidiabile macchina organizzativa pubblica/privata che a Londra gestisce il Museo delle Cere (altrimenti detti il museo dei pupazzi) di Madame Tussauds incassa ogni anno l’incredibile cifra di 630 milioni di euro (al plurale euri perchè sono veramente tanti !!).

E noi?

Impastoiati in infinite difficoltà burocratiche e politiche, incapaci (volutamente ?) di mettere in campo le migliori energie professionali, le più ardite e valide menti culturali che vogliono oltrepassare i consueti e desueti schemi della vigente “fruizione culturale”.

 

Mi chiedo, unendomi a Luciano Cannito, è questo il modello culturale offerto ai nostri giovani?

 

 

Andrea Alesio (e la poesia)

andrea alesio

Andrea Alesio (e la poesia): di questo formidabile attore abbiamo già scritto diversi articoli perchè è capace di rinnovarsi ad ogni rappresentazione trasmettendo sentimenti sempre nuovi al pubblico che lo segue con simpatia ed affetto.

Andrea Alesio: l’inevitabilità del teatro

https://www.lamacinamagazine.it/brodetto-pesce-alla-vastese/

Angie

Angie: in scena la Compagnia degli Arti

Il Catamarano (Andiamo avanti)

IL CATAMARANO

Una domenica a teatro: “La Storia di mezzo”

Alcuni nostri redattori lo hanno intervistato nelle varie circostanze come ad esempio “dietro le quinte” oppure rilassato davanti ad un buon caffè o – meglio ancora – durante un duello con una squisita amatriciana che adora.

Ha una non comune duttilità attoriale che trasmette in tutti i personaggi che interpreta i quali entrano in diretto dialogo con il singolo spettatore con cui stabilisce un rapporto unico; questa è la grandezza di Andrea Alesio (e la poesia).

Formatosi alla scuola di recitazione di Claudio Boccaccini, il nostro Andrea Alesio (e la poesia) lo abbiamo ammirato in ruoli classici che rappresentano le pietre miliari del Teatro ma anche in rappresentazioni allegre, comiche, “irriverenti”  i cui testi sono scritti dal prolifico e geniale Gabriele Mazzucco.

Presentiamo ora Andrea Alesio (e la poesia) in una diversa, sorprendente angolazione: il Poeta Andrea Alesio.

E’ stato inaspettato quanto piacevole scoprire questo valore aggiunto nell’animo di Andrea che lo ha svelato in occasione della premiazione del nostro Concorso Letterario di cui è stato il moderatore.

Pur essendo la sua poesia – dedicata al nonno – fuori concorso (come da Regolamento) la Giuria ed il pubblico presente gli ha voluto tributare un profondo, sincero, commosso attestato con la seguente motivazione:

“Il ricordo scolpito nel cuore, l’amore profondo e totalizzante, il faro che ha guidato l’evoluzione del giovane Andrea e che lo ha accompagnato in un compiuto percorso di crescita umana che solo un nonno come Angelo Mario ha reso possibile”   

Abbiamo realizzato insieme a Giambra Giancarlo del Gruppo Profumo di Vita questo breve ed intenso video della declamazione della poesia.

https://www.facebook.com/profumodivita.reasonjc/videos/1280913738697992/

Grazie Andrea Alesio (e la poesia) per la vivacità accattivante e coinvolgente con cui hai condotto la Premiazione e, principalmente, complimenti sinceri per la tua opera.