Luciano Cannito e la Cultura

Luciano Cannito e la Cultura

 

Luciano Cannito e la Cultura

Riportiamo un estratto dell’intervento di Luciano Cannito di ieri, 23 settembre, nell’ambito del tradizionale appuntamento “Atreju 17” Tempo di Patrioti che – quest’anno – ne è il titolo e tema centrale.

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1936191629930527&id=1426287307587631&pnref=story

Perchè il nome Atreju?

Perchè è il protagonista del romanzo “La Storia infinita” di Michael Ende che combatte contro un nemico subdolo che attacca le giovani generazioni e le spoglia di valori ed ideali: le forze del Nulla. 

Luciano Cannito ha ripreso, di fronte ad una sala gremita ed attenta, un tema a lui caro e che ha sempre contraddistinto la sua attività professionale; l’oscurantismo culturale che toglie ai nostri giovani ogni spinta e possibilità di vivere le proprie passioni, i propri sogni artistici, siano essi dedicati alla pittura, al teatro, al cinema, alla Danza.

Solo una cieca o strumentale politica può guidare scelte di questo tipo che, nel tempo, producono assenza di valori, appiattimento culturale e di scarso rilievo, incapacità di esaltare il nostro ricco patrimonio culturale portandolo al disfacimento.

La voce di Luciano Cannito ha messo tutti noi in guardia dall’accettare supinamente tale atteggiamento e, aggiungo, le nostre nuove generazioni non possono essere solamente “piegate” ad un utilizzo esaltato dei soli Social ma meritano di godere intensamente e diffusamente della fruizione delle loro spinte artistiche.

Significativi messaggi sono stati lanciati dall’oratore su temi riguardanti la colpevole chiusura di teatri, di istituzioni culturali che sono i luoghi deputati – per eccellenza – alla sana crescita dei nostri giovani.

Le Istituzioni non investono in cultura e formazione culturale dimenticando che l’identità di un popolo è dato non soltanto da una lingua comune ma anche e soprattutto dalla trasmissione ai giovani di un senso del bello, dalla cultura, dell’arte; tutti noi dobbiamo renderci paladini per la difesa della nostra millenaria cultura attraverso le sue varie espressioni. Perseguendo invece la politica dei mancati investimenti in cultura si tolgono le primarie motivazioni ai giovani.

Mi è ora naturale citare, per similitudine, L’Oscar della Danza fortemente voluto da Luciano Cannito che ha voluto finalmente “aprire” al mondo dei giovani danzatori sconosciuti una ribalta importante ed inaspettata.

Altrettanto significativa è l’esemplificazione che l’oratore cita al termine del suo intervento per far rilevare l’assenza di investimenti e la scarsa capacità istituzionale di esaltare le nostre ricchezze artistiche quali, ad esempio, l’Area Sacra di Largo di Torre Argentina a Roma dove fu ucciso Giulio Cesare:

https://it.wikipedia.org/wiki/Largo_di_Torre_Argentina

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/giulio-cesare-trovato-punto-esatto-cui-fu-pugnalato-bruto-845833.html

Il visitatore, invece di trovare una apposita ed efficiente organizzazione volta a massimizzare la visita dell’Area Sacra, trova invece diversi cartelli che così recitano: “Vietato dar da mangiare ai gatti”

E’ doloroso, come mette in evidenza Luciano Cannito, dover invece constatare che l’eccellente ed invidiabile macchina organizzativa pubblica/privata che a Londra gestisce il Museo delle Cere (altrimenti detti il museo dei pupazzi) di Madame Tussauds incassa ogni anno l’incredibile cifra di 630 milioni di euro (al plurale euri perchè sono veramente tanti !!).

E noi?

Impastoiati in infinite difficoltà burocratiche e politiche, incapaci (volutamente ?) di mettere in campo le migliori energie professionali, le più ardite e valide menti culturali che vogliono oltrepassare i consueti e desueti schemi della vigente “fruizione culturale”.

 

Mi chiedo, unendomi a Luciano Cannito, è questo il modello culturale offerto ai nostri giovani?

 

 

La Macina Magazine

il nostro giornale non è il semplice notiziario che fornisce articoli relativi al mondo della Danza, dell’Arte, della Cultura, dell’Editoria ed altro ma intende proporre un ulteriore supporto per diffondere l’Arte della scrittura; per tale motivo La Macina Magazine amplierà – a far data dal 16 luglio – le attuali Sezioni con la nuova Sezione “Poesia” appositamente dedicata a tale Arte.

Il meccanismo è semplice:

l’autore invia tramite mail all’indirizzo lamacinaonlus@gmail.com la propria opera in formato word unitamente ad una breve presentazione, anch’essa in formato word, di max 300 parole; l’autore ha facoltà di allegare eventualmente anche una sua foto/video.

La Macina Magazine provvederà ad inserire il materiale nella Sezione “Poesia” e diffondere l’opera completa con un proprio breve articolo giornalistico di presentazione.

L’articolo e l’opera saranno diffusi non solo sui noti social – ad esempio Face book – ma anche e soprattutto su tutte le piattaforme Social a cui La Macina Magazine è iscritta:

Linkedin, Twitter, Live Journal, Google Plus, Giornalisti Italiani, Blogger, Tumbrl, FAI Informazione, Macinamagazineblog, LiberoMacinamagazineblog, Viadeo, AddThis, Comunicazione Italiana ed altre con le quali, nel tempo, saranno sottoscritti gli accordi di reciprocità editoriale;

la durata del Servizio di diffusione è di 30 giorni e, all’interno di questo periodo temporale, La Macina Magazine provvederà ogni settimana a diffondere nuovamente l’opera.

Il costo, per questo primo periodo promozionale, ammonta a 10 euro per singola opera da corrispondere mediante Pay Pal sul conto bancario intestato all’Associazione La Macina Onlus.

Per ogni informazione potete scriverci all’indirizzo: lamacinaonlus@gmail.com

Grazie da La Macina Magazine.

 

 

 

Maggio al Museo

#lartechelegge, il libro e la lettura protagonisti della campagna social, Maggio al Museo, promossa dal MiBACT che aderisce al Maggio dei Libri.

Maggio è tempo di libri per i musei italiani che, con l’hashtag #lartechelegge, aderiscono al “Maggio dei Libri” in un’ottica di vincente promozione non solo dell’arte italiana ma del piacere della lettura, anche in linea con il recentemente rinnovato programma “Patto della Lettura” stipulato dal Ministero con i principali broadcaster italiani ed in unione con lo storico Salone del Libro di Torino.
Per la campagna social ideata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali saranno dunque oltre trenta le locandine digitali che animeranno il profilo @museitaliani: dal celebre ritratto di Alessandro Manzoni al busto di Omero il “poeta cieco”, scorrendo per le 43 splendide locandine che abbiamo raccolto nella Galleria.

Maggio al Museo ci presenta opere che testimoniano il fascino che – da sempre –  il libro e la lettura esercitano e che hanno ispirato pittori e scultori che hanno posto al centro delle loro opere libri, poeti, scrittori, icone e santi intenti nel piacere unico della lettura.

 

Anche per questo mese di Maggio si rinnova dunque l’invito ad una vera e propria caccia al tesoro digitale nei musei italiani: i visitatori, muniti di smartphone o macchina fotografica, sono chiamati ad andare alla ricerca di libri, incunaboli, papiri, scritture raffigurati in sculture, vasi figurati, arazzi e affreschi delle epoche e delle collezioni più disparate.

Tutti possono condividere le proprie foto con l’hashtag #lartechelegge e condividere sui social opere da tutta Italia, seguendo una sottile linea culturale che unisce, nella bellezza, le straordinarie collezioni racchiuse nei Musei Italiani.

La Campagna Maggio al Museo è promossa su tutti i social network del MiBACT, ma ha il suo cuore pulsante nel profilo instagram @museitaliani 

I Musei italiani si avvicinano sempre più ai giovani ed al nuovo modo “social” di vivere ed interagire con l’Arte; non più saloni rigidamente destinati ai soli addetti ai lavori che si autoreferenziano ma ambienti giovani, moderni, progettati per soddisfare la sete culturale delle nuove generazioni strizzando l’occhio alle attuali forme di dialogo.

Maggio al Museo, cerca le opere nei musei e condividile sui social.

 

 

I RAGAZZI LEGGONO?

Questa è la domanda che molto spesso ci rivolgiamo: I ragazzi leggono?

Come mai i nostri ragazzi leggono molto meno rispetto agli anni passati?

Certamente il trend negativo è in parte dovuto al costante calo demografico ed al conseguente minore ingresso dei “lettori” nella c.d. fascia di apprendimento della lettura ma, tuttavia, questa prima considerazione non è l’unica motivazione.

Scorrendo il panorama editoriale si riscontra un sostanziale calo dei titoli di narrativa destinati ai ragazzi pur avendo registrato, nel 2014/2015, l’esplosione di titoli che vanno da “Violetta” a “Peppa Pig” fino a “”Hunger Games” ma questo fenomeno, a nostro modesto avviso, è in gran parte dovuto al massiccio “battage” pubblicitario accompagnato da altrettanto massicci eventi TV.

L’ultimo libro di narrativa classica che scalò le vette delle classifiche fu “Harry Potter” della scrittrice britannica J.K.Rowling e, più recentemente,  “After” della scrittrice statunitense Anna Todd.

Tra gli altri autori di successo non possiamo dimenticare John Green e Jamie Mc Guire che sono riusciti ad appassionare i teen ager di mezzo mondo; speriamo non sia solo un momentaneo avvicinamento dei giovani al mondo del libro.

D’altronde, ed ormai è una realtà inoppugnabile, il più potente “competitor” dell’editoria tradizionale è il mondo digitale ed è con questo mondo che l’intero comparto dell’editoria si deve confrontare.

Ormai i nostri ragazzi interagiscono in maniera assoluta in questo mondo (digitale) prima inesistente ma che li rappresenta e rappresenta lo sviluppo del loro orizzonte.

E’ un mondo veloce, immediato, interattivo, anche creativo ma, per contro, sottrae tempo prezioso alla lettura “tradizionale”.

Un po’ come accade anche agli adulti perennemente impegnati sui vari Social.

Forse gli editori hanno supinamente assecondato questa nuova tendenza pubblicando anche libri-gioco che, nella realtà, avevano poco di libri e molto di gioco; questione di nuove tendenze culturali o difesa del fatturato?

Ci rivolgiamo nuovamente la domanda: I ragazzi leggono?

Nell’attuale realtà mediatica la risposta appare negativa.

I ragazzi, che saranno uomini in futuro, dovrebbero avere il loro quotidiano spazio dedicato alla narrativa.

Quale è il ruolo della scuola e dei genitori?

I ragazzi di oggi saranno i lettori di domani e dovrebbero essere quindi “avvolti” dal piacere della lettura che viene trasmesso loro dall’ambiente familiare e dalla scuola.

Se a casa i ragazzi trovano dei libri, se i genitori sono essi stessi dei lettori si crea il benefico effetto del “virus della lettura”; mancando ciò il luogo deputato è la scuola che- purtroppo – non è sempre in grado di promuovere la lettura tra i ragazzi; questo importante compito è spesso affidata alla buona volontà ed allo spirito di dedizione degli insegnanti.

Un plauso particolare merita il meritorio ed ambizioso progetto di lettura , commento e discussione con gli autori, che si svolge all’interno dei plessi scolastici, dal titolo “Libriamoci a scuola” promosso dal MIBACT .

Anche i Social Network potrebbero aiutare la diffusione della cultura del leggere creando comunità, presentando la lettura come un gioco, mettendo in contatto i ragazzi con gli autori attraverso un blog interattivo ecc.

Altro aspetto importante che influisce sull’aumento o sulla diminuzione dei ragazzi lettori è determinato anche dalle politiche sociali e culturali che il Paese si dà; sia i ragazzi che gli adulti leggono in base alla qualità delle proposte culturali a loro dedicate.

Non possiamo frettolosamente affermare “i giovani non leggono” quando gli adulti leggono ancora meno negando così – nella sostanza – il valore che merita l’esercizio della lettura.

La politica culturale deve essere di qualità, diffusa e condivisa, deve infiltrarsi con pazienza e lungimiranza in tutti gli strati sociali, costantemente.

Solo così, con una offerta di proposte qualitativamente eccellenti, presentate con serietà e passione e principalmente seguite nel tempo, potremo contare nel futuro su una società migliore.

Allora ci riproporremo la domanda: I ragazzi leggono?

Con orgoglio diremo Si.