“40 anni con i nostri amici Rocky e Apollo”. Due miti indistruttibili

I due protagonisti della lunga serie, Rocky Balboa e Apollo Creed

I due protagonisti della lunga serie, Rocky Balboa e Apollo Creed

“Il principio si chiama Rocky Balboa”. Il seguito è Rocky Balboa e Apollo Creed. Storia di una profonda amicizia nata sul ring. Pugni, pugni, pugni, solo pugni. Una rivalità accesa e una delusione che, almeno una volta, nella competizione sportiva ci sta tutta. Una sconfitta dura da digerire per il pugile più amato del mondo. Da una sconfitta però nasce un’amicizia vera, destinata a durare nel tempo. Legame che, come ci racconta la IV serie del celebre film, si spezza irreversibilmente con la morte sul ring di Apollo, caduto nella morsa del terribile e cattivo pugile russo, Ivan Drago. Morte che il suo caro amico Rocky, con grande coraggio, andrà a vendicare in terra Sovietica, mettendo al tappeto Drago e guadagnandosi gli applausi di un pubblico a dir poco ostile. Una scena storica che ci fa capire come l’amicizia con la A maiuscola sia indissolubile e per un attimo, ha fatto dimenticare i vecchi attriti fra i due grandi blocchi del Continente. E che dire di un’altra grande sfida: Rocky contro Laurence Tureaud, il celebre protagonista della serie TV, A- Team?!

40 anni dalla nascita del primo film del leggendario Rocky Balboa. Sei edizioni in tutto: Rocky, Rocky II, Rocky III, Rocky IV, Rocky V, Rocky Balboa. Il prossimo 14 gennaio uscirà nelle sale cinematografiche, “Creed- nato per combattere”. Un film speciale che ripercorre vita, attività agonistica con le grandi sfide pugilistiche e anche personali dei due pugili: l’amore di Rocky per la sua Adriana, l’ex rivalità con Apollo, diventato poi fedele, fraterno ed inseparabile amico. “Da Rocky a Creed la leggenda continua”. In attesa dell’uscita del film al cinema, il canale del Network Internazionale NBC Universal, Studio Universal (canale Mediaset 3T), ripercorrerà il mito di Rocky e Apollo, il prossimo 08 gennaio, in seconda serata. Un documentario sulla storia del celebre film. Sylvester Stallone, Michael B. Jordan, il regista Ryan Coogler, autore del film in uscita, l’attrice Tessa Thompson e il produttore Irwin Winkler ripercorreranno gli anni del leggendario film di successo, tracciando i loro personali identikit sia di Rocky che di Apollo, descrivendo in modo libero e soggettivo la loro personalità, perché piacciono e sono amati così tanto dal pubblico internazionale.

Rocky Balboa e Apollo Creed: due protagonisti leggendari, in grado di raccontarci un’epoca particolare del Grande Continente. A cominciare dall’ambiente dove hanno vissuto, le donne della loro vita e la box; quest’ultima un riferimento importante della loro esistenza, significativo per la loro crescita personale, umana. Personaggi già passati alla storia e che, ancora per anni, scriveranno altrettante pagine leggendarie. “Il giusto omaggio a due bravissimi e amatissimi attori del cinema a stelle e strisce”.

“Calma e sangue Freud”: anche gli psicanalisti entrano in “crisi”

Nella foto gli attori Ernesto Maria Ponte ed Erika Kamese

Nella foto gli attori Ernesto Maria Ponte ed Erika Kamese

“Sono in crisi”, “crisi familiare”, “crisi esistenziale”. La parola crisi, da diverso tempo, è uno dei primi vocaboli che troviamo regolarmente scritti sulle pagine del nostro diario personale e, forse, anche professionale. Crisi economica, crisi del lavoro, crisi familiari o personali. Tutti noi, sin dalla nostra nascita, abbiamo conosciuto i nostri periodi di crisi. Se andare nel pallone però è uno psicanalista, figura professionale che, come dice la parola stessa, analizza, studia accuratamente le problematiche altrui, allora possiamo dire che la crisi imperversa, non risparmiando proprio nessuno.

“Calma e sangue Freud”. Psicologia, psicanalisi e filosofia di alto livello in questa simpatica commedia teatrale, scritta da Ernesto Maria Ponte, Marco Pomar e Salvo Rinaudo. E’ la storia di vita della crisi profonda di uno psicanalista di mezza età che, all’improvviso, fa i conti con il suo “ego”, analizza la sua vita, tirando fuori dal cilindro personaggi buffi, strani, a tratti carismatici e imprevedibili, ma molto veritieri. Il protagonista è uno degli autori dello spettacolo, Ernesto Maria Ponte, che recita insieme ad una giovane, simpatica, bella e brava attrice, la siciliana Erika Kamese.

Nella seconda foto a sinistra, la giovane attrice siciliana, Erika Kamese

Nella seconda foto a sinistra, la giovane attrice siciliana, Erika Kamese

Quest’ultima, classe 1984, 31 anni, musica, cinema e teatro nel sangue, diverse le esperienze alle spalle, non solo teatrali. Anche significativi cortometraggi nel suo bagaglio professionale. “Calma e sangue Freud” ha aperto i battenti lo scorso fine novembre, al Teatro Agricantus di Palermo. Ora siamo giunti all’ultima settimana. Successivamente dovrebbero essere proposte alcune repliche: in scena ogni giovedì, venerdì e sabato a partire dalle 21,30 e la domenica alle 18,45, esattamente fino al prossimo 17 gennaio. Per chi non l’avesse ancora visto, humor, ironia, risate e, ovvio, spunti di riflessioni non mancheranno. Il tutto accompagnato da alcuni solitari monologhi sia di Maria Ponte che della Kamese. “Calma e sangue Freud”: ormai non ci sono dubbi….anche gli psicanalisti entrano in “crisi”.

30 volte “Quelli della Notte”: una mostra racconta il “prode” Renzo Arbore

Renzo Arbore (foto)“Lasciate ogni tristezza o voi ch’entrate”. Una delle tante celebri espressioni che l’hanno fortemente distinto dagli altri volti noti dello spettacolo. 50 anni fa il suo esordio in radio. “Alto Gradimento e “Bandiera Gialla“; i due programmi di punta dell’intrattenimento radiofonico nostrano, dei quali fu ideatore e protagonista. 20 anni dopo, la nascita di uno dei format di successo della nostra televisione: “Quelli della Notte”. Musica e tanta vera “arte” condita da comicità e spensierato humor. I celebri e divertenti monologhi di Massimo Catalano, battute e risate con un giovanissimo Nino Frassica. Una giovanissima Nina Soldano; all’epoca straordinaria bella presenza e rivelazione di un altro celebre format TV, “Indietro tutta“. Oggi affermatissima attrice, oltre che affascinante donna. Aneddoti, gli amici di sempre, i tour musicali in giro per il mondo e, ovviamente, le sue due “deliziose figlie”: radio e televisione. “Chi beve birra campa cent’anni”. Altra celebre e indimenticabile espressione che questo artista pronunciò per uno storico spot della birra Peroni, per la prima volta andato in onda sui nostri schermi nel lontano 1982 e per buona parte degli anni 80′.

Renzo Arbore. Attore, cantautore, clarinettista, conduttore radiofonico e televisivo, disc jockey, regista, sceneggiatore. La sua lunga carriera, la sua vita più che movimentata saranno raccontati da un’ampia e curiosa mostra, in esposizione a partire dal prossimo 19 dicembre dentro gli spazi della Pelanda al Macro Testaccio di Roma. Esposizione che celebrerà il trentennale della nascita del programma TV, “Quelli della Notte“, e sarà accompagnata da una serie di filmati che saranno proiettati con l’obiettivo di ripercorrere, rivivere i momenti salienti della lunga carriera dello showman pugliese. La regia e il montaggio degli stessi portano la firma di Luca Nannini che si è avvalso di una serie di ricerche, svolte con la preziosa collaborazione di Sabina Arbore e Adriano Fabi. Un bookshop esporrà una serie di particolari oggetti tanto amati dal presentatore e conduttore TV e che rappresentano le sue collezioni, le sue infinite passioni: la musica, l’America, soprattutto il suo grande rapporto con il Little Italy di New York, gli oggetti da collezionismo e in plastica, il cinema, i viaggi, le più importanti città conosciute e visitate, la moda e il design, la Lega del Filo d’Oro, il suo significativo interesse per i più deboli e sfortunati. Alla mostra si affianca un libro. Un vero e proprio volume: “E se la vita fosse una jam session? Fatti e misfatti di quello della notte“. Edito da Rizzoli con un’accurata prefazione della giornalista e scrittrice, Lorenza Foschini. Una mostra prodotta da Civita, insieme a Rai e Rai Teche, con il patrocinio dell’Assessorato Cultura e Sport di Roma- Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

Il Materasso”, “Ma la Notte No”, “Si la vita è tutta un quize gli altri pezzi da 90’ del suo repertorio. La sua squillante voce, il suo clarinetto, la sua chitarra, l’immancabile pianoforte. Dal duetto radiofonico con Gianni Boncompagni durante lo storico “Alto Gradimento“, agli infiniti duetti con un indimenticabile della musica napoletana, Roberto Murolo. Renzo Arbore; una delle tante icone di un periodo del tubo catodico rimpianto, difficilmente ripetibile, minimamente compatibile e paragonabile con la concezione odierna di radio, televisione e spettacolo.

“Anteprima Made in Italy”: Matteo Brancaleoni sul palco a Saronno per la ricerca

"Anteprima Made in Italy". L'Orchestra DMD presenta il nuovo album del crooner italiano

“Anteprima Made in Italy”. L’Orchestra DMD presenta il nuovo album del crooner italiano

Distrofia di Duchenne“. E’ la più conosciuta delle forme di distrofia muscolare che si manifesta nei bambini di sesso maschile, entro i primi tre anni di vita. Colpisce solo i maschietti in quanto la patologia si forma, andando a colpire il cromosoma X. Ne possono essere colpite anche le femmine le quali però risultano solo delle portatrici sane. Ciascuna donna, portatrice sana di questo tipo di distrofia sin da bambina, convive con il rischio che, ad un buon 50%, il suo piccolo figlio possa sviluppare questa grave malattia.

Il suo progredire è abbastanza veloce; la ricerca odierna sta lavorando sodo per cercare una cura in grado di frenare il celere decorso. Colpisce buona parte del sistema muscolare; difficoltà a camminare il primissimo segno, l’ingrossamento dei polpacci il pieno sviluppo della distrofia. Non tutti i muscoli ne son coivolti, il cuore però è abbastanza colpito, anche l’apparato scheletrico può subire dei danni rilevanti con una possibilità concreta di sviluppare ossa fini e abbastanza fragili. In caso di malattia allo stato gravissimo, si arriva alla morte per insufficienza respiratoria, infezioni polmonare e grave scompenso cardiaco. Rispetto a 30 anni fa, le aspettative di vita si son notevolmente allungate. Prima molti giovani affetti da distrofia di Duchenne, morivano giovanissimi mentre oggi si può vivere oltre i 60 anni.

“Sostenere la ricerca”. L’unica vera missione che tutte le associazioni e fondazioni presenti, fondate per occuparsi prevalentemente di patologie gravi come questa, molto attive sul territorio nazionale, si prefiggono sin dal giorno della loro costituzione. Lo fa, in particolare, il Fondo DMD Gli Amici di Emanuele. 12 anni di intenso lavoro: diversi e numerosi i progetti di ricerca finanziati, uno stretto rapporto di collaborazione con il Policlinico di Milano e l’IRRCS E. Medea di Bosisio Parini. Il prossimo, non meno importante appuntamento, il 27 novembre al Teatro Giuditta Pasta di Saronno. Le luci si accendono, il palco riscalda i suoi motori, l’Orchestra del Fondo, esattamente Orchestra DMD, avrà l’onore di presentare l’anteprima diMade in Italy”, l’ultimo album del crooner italiano più apprezzato in assoluto, Matteo Brancaleoni. Dopo “This is my life”, singolo appartenente allo stesso album e uscito lo scorso 08 ottobre, ora è la volta dell’intero disco. La città di Saronno attende con immenso piacere un artista che, nel giro di pochissimo tempo, si è guadagnato una notevole fama, sia nazionale che oltre i nostri confini, adulato molto dalla critica musicale nostrana che internazionale. “La dolce melodia sprigionata dalle note, l’immensa poesia e le emozioni che escono dalle parole dei suoi brani”. Il tutto accompagnato dall’incantevole voce del bravissimo Matteo che canterà in compagnia della stessa Orchestra DMD.

Il ricavato della serata andrà al Fondo DMD per continuare a sostenere il lungo lavoro in vista del prossimo 2016. “Continuare a far muovere la ricerca, continuando ad aiutare così chi, purtroppo, non può affatto muoversi”.

“Easypod connect”: il vincente progetto di Merck Serono

Easypod Connect. L'idea geniale e vincente di Merck Serono

Easypod Connect. L’idea geniale e vincente di Merck Serono

GHD“. Conosciuto meglio come “deficit di ormone della crescita“. Una grave patologia causata dalla scarsa capacità del cervello di produrre l’ormone della crescita. I bambini che, grazie ad indagini e visite specialistiche, hanno riscontrato questo problema purtroppo presentano problemi di sviluppo dell’apparato scheletrico, non raggiungendo così la loro normale statura. Deficit destinato a rimanere tale anche in età adulta. Di iposomia può essere affetto anche un bimbo o una bimba, nati fisicamente troppo piccoli per complicazioni dell’età gestazionale, bambini affetti da sindrome di Turner o con gravi carenze di GH per forme di insufficienza renale cronica. “Easypod connect“; “quando ricerca, studio e tecnologia, aiutano nell’affrontare i problemi”. Un progetto, un dispositivo sempre a disposizione del medico e pronto a garantire loro il supporto necessario per l’ottenimento del miglior “outcome” con il paziente. Il dispositivo si compone di tre potenzialità ben precise: easypod appunto, per l’iniezione e somministrazione del GH, il trasmitter per inviare tutti i dati clinici del paziente in cura, la piattaforma online dove vi è un’ampia banca dati sempre a disposizione del medico. Non solo curare, ma garantire un’efficace comunicazione diretta medico-paziente e conseguente assistenza continua, sempre qualora sussistano casi di estremo bisogno.

Easypod connect” è valso a Merck un abnorme successo e aggiudicazione dell’importante riconoscimento medico-scientifico, AboutPharma Digital Awards 2015. Conosciuto concorso rivolto a quelle aziende che operano da anni nel settore medico-scientifico-farmacologico e che si distinguono per importanti risultati conseguiti nella ricerca e nella preparazione di nuovi progetti, volti a rendere più facile, dignitosa la vita delle persone, bambini e senior, affetti da particolari o gravi patologie. Oltre al successo professionale di Merck, quest’anno un altrettanto interesse e seguito, suscitati dal concorso AboutPharma. Nel 2014, 45 enti partecipanti e 95 progetti presentati; oggi 70 aziende che vi hanno aderito e 153 progetti messi sul piatto della bilancia. Antonio Messina, Presidente e CEO Merck Serono, commenta lo strepitoso risultato ottenuto così: “In Merck siamo costantemente impegnati a dimostrare come l’innovazione al servizio del medico, sia un elemento fondamentale per arrivare a una migliore qualità di vita del paziente. Progetti come easypod connect ne sono un esempio concreto, e quando vengono premiati siamo ancora più motivati a proseguire il cammino intrapreso. L’aderenza alla terapia nelle malattie croniche è un elemento critico sia per il raggiungimento dell’outcome, sia per l’ottimizzazione della spesa sanitaria: grazie a easypod connect, Merck è anche la prima azienda in grado di proporre ai payors, accordi basati sul livello di aderenza alla terapia, monitorato in tempo reale e con uno strumento oggettivo ed accurato”.

Azienda forte, solida, lavoratrice, produttiva e vincente: “assistenza, cura e salute di ciascun paziente al sicuro e in una botte di ferro”.