LA TRAGEDIA DEL FEMMINICIDIO: UN FLAGELLO SOCIALE CHE RICHIEDE AZIONI URGENTI

LA TRAGEDIA DEL FEMMINICIDIO: UN FLAGELLO SOCIALE CHE RICHIEDE AZIONI URGENTI

I recenti fatti di sangue (Cisterna di Latina…) hanno drammaticamente riproposto all’attenzione della collettività il triste fenomeno della violenza sulle donne. Con due miei precedenti articoli del 24/11/2020

https://www.lamacinamagazine.it/25-novembre-contro-la-violenza-sulla-donna/

e del 07/2021

https://www.lamacinamagazine.it/8-marzo-basta-con-le-mimose/

affrontai questa tematica stigmatizzandola; forse è il caso di riportarla alla luce.

Il femminicidio, definito come tale, è l’omicidio di una donna a causa del suo genere e rappresenta una delle forme più estreme e riprovevoli di violenza di genere. È una tragedia che si ripete in tutto il mondo lasciando dietro di sé dolore, distruzione, sgomento e disperazione. Questo fenomeno, purtroppo, non conosce confini geografici, culturali o socio-economici; colpisce donne di ogni etnia, classe sociale e provenienza.

Le radici del femminicidio, consolidate nel tempo, affondano nelle profonde disuguaglianze di potere tra uomini e donne, alimentate da norme sociali patriarcali che relegano le donne a uno status di inferiorità e soggezione. La violenza domestica, l’abuso psicologico, l’oppressione economica e la discriminazione sistemica sono solo alcune delle manifestazioni di questa disuguaglianza strutturale.

In molti casi il femminicidio è il culmine di un percorso di violenza che inizia “in sordina” con l’isolamento della vittima, prosegue in maniera crescente con minacce e abusi di vario genere e termina con l’omicidio. Nella maggior parte dei casi le donne vengono uccise da partner intimi o ex partner che non si rassegnano e cercano ancora di esercitare il loro controllo e dominio fino all’estremo limite.

Le conseguenze del femminicidio non si limitano alla vittima diretta ma si estendono a familiari, amici e alla comunità tutta. I bambini che assistono alla violenza domestica sono particolarmente violentati, vulnerabili e possono subire profondi traumi sia fisici che psicologici, duraturi nel tempo, che influenzano il loro sviluppo emotivo e psicologico.

Affrontare efficacemente il femminicidio richiede un impegno congiunto da parte di tutti noi, singolarmente, per prendere coscienza del fenomeno, rigettarlo e condannarlo, impegno da parte dei governi, istituzioni, forze dell’ordine e organizzazioni della società civile. È fondamentale promuovere e diffondere la cultura del rispetto e della parità di genere fin dalla più tenera età attraverso programmi educativi nelle scuole e campagne di sensibilizzazione pubblica, contrastare la “banalizzazione” e la “giustificazione” della violenza di genere ma è fondamentale che sia in primis la famiglia ad educare al rispetto della parità di genere. 

E’ inoltre cruciale rafforzare le leggi e i meccanismi di protezione per le vittime di violenza domestica garantendo loro accesso a servizi di sostegno e rifugio sicuri. È indispensabile anche istruire, migliorare la capacità e l’efficacia delle forze dell’ordine e la magistratura nel saper individuare i primi segnali di pericolo e porre in essere gli strumenti per prevenire che il rischio si trasformi in femminicidio.

In conclusione, il femminicidio rappresenta una grave violazione dei diritti umani e una sfida urgente per la nostra società. Solo attraverso un impegno singolo, collettivo e determinato possiamo sperare di porre fine a questa tragedia e creare un mondo in cui tutte le donne possano vivere libere dalla paura e dalla violenza.

Immagine tratta dal Web al solo scopo educativo e non commerciale.

Violenza sulle donne a Roma

violenza sulle donne

Ancora violenza sulle donne a Roma, dove un’operatrice di biglietteria della Metro A di Ottaviano è stata aggredita da uno dei passeggeri per motivi che ancora non sono stati chiariti. Le indagini sono infatti ancora in corso per cercare di chiarire le dinamiche dell’accaduto, mentre Atac dichiara la sua solidarietà alla dipendente maltrattata mostrandosi vicino alla famiglia e condannando fortemente questi comportamenti barbarici fuori da ogni logica del vivere comune. Continua a leggere

Violenza sulle donne: stupro a Roma

violenza sulle donne

Nuovo atto di violenza sulle donne a Roma, questa volta nel quartiere di Prati, notoriamente tranquillo e abitato da benestanti che diventa scenario di uno stupro. A farne le spese una ragazzina di 16 anni che ha subito violenza durante la notte nei pressi di Piazzale Clodio, a pochi passi dalla Città Giudiziaria. La ragazza ha dichiarato in ospedale di essere stata violentata da un uomo che le si era avvicinato, il tutto sembra essere accaduto dopo la mezzanotte. Continua a leggere

Nuovo atto di violenza sulle donne a Roma

carabinieri
Croce Rossa

Croce Rossa

Un nuovo atto di violenza sulle donne a Roma, a farne le spese una giovane di 29 anni aggredita con una spranga in strada ieri mattina alle ore 5.00 a La Storta, non distante dalla caserma dei carabinieri.

La donna stava andando come ogni mattina al lavoro quando l’uomo, trentasettenne del Ghana e senza fissa dimora, è sbucato da dietro i cassonetti e ha ripetutamente colpito la vittima con una spranga di ferro. Fortunatamente la ragazza è stata trasportata in ospedale e sembra essere fuori pericolo, anche se ha una prognosi di ben 15 giorni per le percosse subite.

Il racconto dei testimoni

Carabinieri

Carabinieri

Le grida della donna hanno subito destato l’allarme tra i pochi passanti e tra i carabinieri che sono repentinamente intervenuti per fermare il ghanese. Secondo quanto riportato dalle forze dell’ordine l’aggressore era conosciuto in zona, ma non aveva mai raggiunto livelli di pericolosità tali da renderne necessaria la reclusione.

Sale la tensione nella capitale e specialmente nel quartiere, dove la presenza di extracomunitari senza dimora, che eccedono nel bere e a volte anche in atti di violenza, iniziano a essere mal graditi dai cittadini romani ormai esausti, pressati dalle innumerevoli tasse e alla mercè di rom e stranieri che vengono letteralmente abbandonati in strada e di cui né il comune, né il governo si preoccupano.

Immigrazione e problematiche

Diverse problematiche sono infatti legate all’immigrazione, ormai massiccia a causa delle guerre che investono il Nord Africa e il Medio Oriente, a cui l’ONU non riesce a far fronte nonostante un fabbisogno reale e una condizione ormai disumana sia per quanto riguarda la miriade di profughi in esodo verso l’Europa, sia per coloro che sono rimasti nei territori colpiti dalla guerra, i quali ormai vivono in condizioni non più degne di un essere umano.

Violentatore Piana del Sole: c’erano precedenti

tassista violentata

Non si era trattato del primo atto di violenza sessuale per il violentatore di Piana del Sole Simone Borgese, è quanto emerge dall’inchiesta della Procura di Roma che sta indagando sui trascorsi del trentenne arrestato per violenza sessuale ai danni di una tassista venerdì scorso nella zona della Nuova Fiera di Roma.

Tassista Violentata

Tassista Violentata

Si tratterebbe della violenza subita da un’altra donna, sempre una tassista, che lo avrebbe denunciato nel mese di aprile. Si tratterebbe di un reato meno grave della violenza sessuale, almeno da quanto viene riferito dalla vittima presentatasi lunedì scorso in questura per testimoniare. La donna avrebbe riconosciuto l’uomo leggendo della sua ‘nuova impresa’ dai giornali e ha deciso di farsi avanti affinché altre sue colleghe non subiscano la stessa sorte. Fortunatamente per lei il Borgese si era solamente limitato a masturbarsi all’interno del taxi, senza percosse ne violenza verso la guidatrice, che però a fine aprile, appena accaduto il fatto, lo aveva subito segnalato alle autorità di polizia, sperando che l’uomo fosse tenuto sotto controllo, ma a quanto pare spesso le segnalazioni vengono o ignorate o non prese sul serio, generando poi catastrofi.

Violentatore Piana del Sole

Violentatore Piana del Sole

La prevenzione dovrebbe essere infatti presa più seriamente, perché solo in questo modo si può sperare di intervenire su eventi nefasti in futuro. Se si continua ad aspettare un evento di più grossa portata ci troveremo sempre di fronte a vittime, e ci mangeremo sempre le mani per non aver agito in maniera più decisa. Speriamo vivamente che le istituzioni, la polizia, i carabinieri e tutti gli agenti di pubblica sicurezza facciano tesoro di questa lezione.