Benvenuti a Napoli

Benvenuti a Napoli

 

Benvenuti a Napoli

perché Napoli non è una citta, è un mondo… così ha scritto Curzio Malaparte e, fedele a questa espressione, il Gruppo ABH (Airone Boutique Hotel) creato da oltre 40 anni da Angioletto de Negri ha ammodernato e riaperto le sue strutture ricettive nel cuore di Napoli.

Ne parliamo con Marco de Negri, figlio di Angioletto, e Manager del Gruppo.

Buongiorno Marco, aver realizzato importanti investimenti e riaperto le strutture ricettive facenti capo al Gruppo ABH quale significato rappresenta?

“Il turismo, seppur in sordina, riparte e siamo fiduciosi che Napoli possa offrire ospitalità e far vivere una esperienza irripetibile ai tanti turisti che ci hanno già annunciato di voler vivere la nostra città.

Abbiamo investito e migliorato ancor di più le nostre strutture e siamo pronti ad accogliere con la nostra consueta professionalità ed attenzione i nostri ospiti

Il Gruppo ABH offre complessivamente 100 posti letto ed è composto dall’Airone Hotel*** Superior e da 3 strutture extra alberghiere situate nel pieno centro di Napoli: il Bb Chiaia 32 e il Bb Chiaia 197 in Via Chiaia e il Morelli Suite in via Morelli.

L’HOTEL

Benvenuti a Napoli

 

 

 

 

 

L’Airone Hotel, in via del Cerriglio 10 angolo via Guglielmo San Felice, è a due passi dalle metropolitane e dalle funicolari, in una posizione equidistante dal centro storico e dalle principali vie dello shopping del salotto di Napoli.

E’ uno dei principali esempi a Napoli del nuovo modo di interpretare la ricettività turistica di oggi dove si preferisce l’ospitalità personalizzata per far sentire il turista sempre a casa propria.

L’Airone Hotel dispone di un roof garden sulla terrazza del Cerriglio, dove la colazione è servita à la carte, con vista sullo skyline del centro di Napoli. E’ dotato di cucina attrezzata, è ideale anche per meeting di lavoro o altro. Dispone di 18 camere dotate di ogni confort per 40 posti letto.

I BED &BREAKFAST

Benvenuti a Napoli

 

B & B 32

 

 

 

B&B197Benvenuti a Napoli

 

 

 

 

Benvenuti a Napoli Morelli Suite

Le tre strutture  B&B sono tutte fornite di ogni confort, con splendide stanze dedicate agli angoli storici di Napoli, splendide suite con accomodation particolari, angolo cucina, sale riunioni con tavolo, TV, riscaldamento, aria condizionata e poltrone letto.

Sono ideali anche per famiglie o per chi ha l’esigenza di usufruire di un lungo periodo di soggiorno
Nelle strutture extra alberghiere la colazione è servita dal personale direttamente in camera offrendo sempre prodotti tipici di prima qualità.

L’Agenzia viaggi

Airontour situata in Via Chiaia 199

PRIMA LA SICUREZZA
Il Gruppo ABH è impegnato ad offrire ai propri clienti un’esperienza irripetibile in piena sicurezza nel rispetto di tutte le norme igienico-sanitarie.

In ottemperanza alle norme vigenti, tutte le strutture sono sanificate ogni giorno da una ditta specializzata per garantire agli ospiti la massima sicurezza.

SERVIZI E TARIFFE
Il Gruppo ABH mette una navetta a disposizione dei propri ospiti per organizzare trasferimenti privati da e per l’aeroporto, per la stazione e per il porto.”

Marco, ci risulta che il Gruppo ABH abbia traguardato anche strutture ricettive lontane dalla Regione Campania, ci puoi dire qualcosa?

SI, è vero, e questa nuova apertura dimostra la fiducia che poniamo nel futuro del turismo e per offrire ai nostri clienti ulteriori possibilità di trascorrere una vacanza salutare, ed anche culturale, lontana dalla grande città.

Mi riferisco alla nuova apertura del “Casale Silvia” ubicata in località Parrano (TR) una deliziosa costruzione in pietra a breve distanza da Orvieto.Benvenuti a Napoli

 

Il casale dispone di 6 camere con 12 posti letto, pavimenti in cotto e parquet, piscina.

Offriamo servizi aggiuntivi quali chef a domicilio e prenotazione auto con autista”

Marco, possiamo quindi esclamare “Benvenuti in Umbria” oltrechè “Benvenuti a Napoli

Nel ringraziarti del tempo che ci hai dedicato ti invito a fornirci tutti i riferimenti dei vostri contatti.

“Grazie a voi ed aggiungo che abbiamo disponibili tariffe dedicate a chi desidera effettuare soggiorni lunghi o offerte speciali per le famiglie”

Per le prenotazioni: Airone Hotel prenotazioni@aironehotelnapoli.com o telefonare al n. 08118578207.
Per le prenotazione del Bb Chiaia32, Bb Chiaia 197 e Morelli Suite:  prenotazioni@bbchiaia32.com o telefonare al n. 0810607823.

Per le prenotazioni del Casale Silvia prenotazioni@casalesilvia.com o telefonare al n. 335258204

Per ogni richiesta particolare contattare il responsabile del Gruppo ABH Marco de Negri al n. 335 66 48 446

Grazie Marco

PH panoramica tratta da Italo Treno; interni da Gruppo ABH a scopo divulgativo e non commerciale

B & B 197

Casale Silvia

Morelli Suite

Massimo Troisi: 5 serate evento a Napoli

massimo troisi

Per lui non vale il detto che è del Papa, morto un Troisi non se ne fa un altro“. Così recitava Roberto Benigni in una poesia dedicata all’amico Massimo Troisi prematuramente scomparso a 41 anni. Era il 4 giugno 1994, un attacco cardiaco gli fu fatale: erano appena terminate le riprese de Il Postino.

A 24 anni di distanza dalla sua morte, anni durante i quali amici e familiari hanno sempre lavorato per tenerne vivo il ricordo di artista unico (poeta, attore, comico, regista), arriva l’annuncio di un grande evento commemorativo.

I promotori del progetto, nonché direttori artistici, sono Lello Arena ed Enzo Decaro, con cui Massimo Troisi esordì ne La Smorfia negli anni Settanta. Nel 2018 si festeggiano, tra l’altro, i 40 anni di questo indimenticabile trio comico: dopo il teatro, a consegnarli definitivamente al successo fu la TV con trasmissioni come Non stop, La sberla, Luna Park, Giochiamo al varieté.

L’originalità del gruppo, a nostro avviso piuttosto notevole, sta nell’aver forzato i limiti un po’ angusti del linguaggio meramente cabarettistico, attingendo ai repertori della farsa tradizionale e del teatro popolare partenopeo. Ne è nato insomma un singolare modo di far spettacolo che unisce l’ironia sofisticata della comicità plebea, i demenziali tormentoni, le brucianti riflessioni sulla Napoli di oggi.

Renato Palazzi, Corriere della Sera (25 ottobre 1979)

Coinvolto nell’iniziativa è anche il regista Stefano Veneruso, nipote di Troisi.

L’idea, in lavorazione da circa un anno, è stata presentata ufficialmente al sindaco di Napoli Luigi de Magistris e all’assessore Nino Daniele che hanno deciso di realizzarla.

Si tratta di una rassegna strutturata in 5 giorni, dal 18 al 24 giugno, dedicata alle produzioni teatrali, televisive e cinematografiche di Troisi. Tra gli ospiti diversi professionisti del mondo dello spettacolo che hanno lavorato con lui. Grande spazio sarà dato anche a filmati della sua vita privata e a sketch inediti.

L’attrazione principale sarà il maxi schermo installato in piazza  del Plebiscito. Ogni serata avrà un tema portante, una sorta di filo conduttore che sarà sviluppato sotto forma di dibattito/show attraverso testimonianze, aneddoti e contributi.

In fase di lavorazione c’è inoltre una mostra: costumi, oggetti di scena, reperti originali dei set dei film di Massimo Troisi e degli spettacoli de La Smorfia.

https://www.youtube.com/watch?v=LQlmbSFCVjQ

Massimo Troisi: 5 serate evento

“Questa iniziativa – ha affermato Lello Arena – è per me la realizzazione di un sogno che pensavo impossibile perché l’avevamo chiesta ad altre amministrazioni senza mai avere risposta. E’ per tutti noi l’occasione per ricordare un’assenza dolorosa ma anche un genio, un comico straordinario, un amico”. Queste le 5 serate evento in programma:

Donne di Massimo / Pensavo fosse amore invece era un calesse
No Stop / Ricomincio da tre
Amici di Massimo “A casa di Massimo / Non ci resta che piangere
Fans famosi / Scusate il ritardo
Poesia / Il Postino

Alberto Montesso: la danza è gioia, l’arte è evasione

alberto montesso

Una vita trascorsa con e per la danza, quella di Alberto Montesso, una carriera iniziata studiando all’Accademia Nazionale di Danza a Roma e proseguita presso diversi importanti teatri e compagnie (Teatro dell’Opera di Roma, English National Ballet, K Ballet, Tulsa Ballet). La danza lo ha portato in giro per il mondo, dall’Europa agli USA, dal Giappone alla Nuova Zelanda, per poi tornare in Italia ad insegnare.

Attualmente Alberto Montesso è impegnato presso il Teatro San Carlo di Napoli come Maestro di Danza Classica presso la Scuola di Ballo (diretta da Stéphane Fournial).

Parlare di danza con Alberto Montesso significa ricevere una carica di energia positiva, la carica di un ballerino appassionato e determinato e di un insegnante  propositivo che sta dalla parte dei giovani. E proprio alla figura di “Alberto Montesso insegnante” abbiamo rivolto qualche domanda, per meglio capire il suo rapporto con l’Italia e la sua visione dell’insegnamento, alla luce soprattutto dei tanti anni trascorsi lontano dal suo Paese, in nome della sua passione per la danza.

Alberto Montesso: l’intervista

Alberto, la danza ti ha portato a viaggiare tantissimo in giro per il mondo. Ora sei a Napoli e hai a che fare tutti i giorni con giovani desiderosi di intraprendere con successo una carriera nel mondo della danza. Che tipo di insegnamenti trasmetti loro, quali sono secondo te le fondamenta imprescindibili per un ballerino?

Devo dire che da quando sono arrivato a Napoli, al San Carlo, ho trovato un gruppo di allievi veramente affamati di imparare, di conseguenza a lezione c’è una bella atmosfera. I ragazzi vogliono imparare tutto nel più breve tempo possibile. Questo naturalmente è impossibile, però c’è tanta voglia di crescere insieme e quindi gli insegnamenti vengono recepiti meglio. I miei insegnamenti sono aiuti per farli migliorare, perché nei loro occhi leggo una grande voglia di crescere e questo mi fa piacere. Per un insegnante è la cosa più gratificante, perché alla fine non importa molto quanto insegni: la cosa più importante è la voglia che ha l’allievo di apprendere.

Secondo te è più produttivo un rapporto “formale” con gli allievi, o preferisci un approccio più personale? 

Se non stabilisci un bel rapporto di fiducia, stima, affetto e comprensione con i tuoi allievi puoi anche insegnare, ma nessuno ti seguirà! E poi io credo che la crescita debba essere anche dalla parte dell’insegnante. Non puoi più essere l’insegnante di una volta: duro, che non trasmetteva emozioni, che aveva gli occhi di ghiaccio. Erano altri tempi. Non c’era Facebook, non c’era Instagram, di conseguenza avevi più fiducia nell’insegnante perché era l’unica persona che poteva dirti quello che accadeva nel mondo. Se lui ti diceva: “In America gli asini volano” tu ci credevi, perché non avevi possibilità di constatarlo! Adesso basta andare su Wikipedia o su Youtube per verificare qualsiasi cosa. Per questo posso dirti che l’insegnante deve adeguarsi al modo di comunicare che hanno gli allievi, mantenendo chiaramente i valori fondamentali di disciplina, rispetto e stima.

I valori sono rimasti gli stessi insomma, a cambiare è solo il modo di comunicarli.

Esatto, per questo è fondamentale che l’insegnante cresca in questo senso: deve imparare a comunicare come comunicano i giovani, altrimenti non va da nessuna parte. Devi conquistare la loro fiducia, la loro stima.

Lo scorso 5 novembre c’è stato il Concorso di Civitavecchia, nato dalla collaborazione con Maria Rubulotta. Tu quando sei chiamato a giudicare su quali criteri ti basi? Da cosa capisci che un danzatore ce la può fare, che ha qualcosa in più rispetto agli altri?

Dalla spontaneità, dalla naturalezza con cui stanno sul palcoscenico. A Civitavecchia ho organizzato il Concorso e ho avuto modo di guardare con attenzione le esibizioni. Purtroppo ci sono persone che portano sul palco troppi problemi: ne abbiamo tanti già tutti i giorni, basta ascoltare il telegiornale. Portarli anche sul palcoscenico…

Quindi prediligi un tipo di danza che sia più di evasione?

Sì, perché l’arte è questo, serve a sollevare gli spiriti, non serve a incupirsi, a portare i problemi terreni su un palcoscenico. I problemi ognuno di noi li risolve quotidianamente nel proprio privato, ma quando si va a teatro ci si deve distrarre, si deve avere un’ora e mezza di svago, senza pensare ai problemi. Questo riguarda anche le scelte musicali: a volte si vuole fare un po’ troppo la filosofia della danza, ma non dimentichiamoci che si tratta di arte e come tale deve essere di accompagnamento, di gioia.

Tu sei di Civitavecchia, per te lì tutto è iniziato: cosa provi quando ci torni?

Quella è casa mia, lì mi sento protetto, ho i miei tre amici storici, la mia famiglia. Civitavecchia è il mio rifugio, quando posso ci torno sempre volentieri, ci sto bene. Quando sto lì stacco veramente, anche se continuo a lavorare tramite mail o telefono, ma sapere di essere a casa con mia mamma mi fa sentire nella mia tana, coccolato. E poi vivendo sempre in grandi città tornare in un posto dove puoi parcheggiare la macchina e riprenderla una settimana dopo è quasi surreale! Civitavecchia ce l’ho nel cuore.

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La natura esposta: il ritorno di Erri De Luca

erri de luca

Si intitola La natura esposta il nuovo romanzo di Erri De Luca, apprezzato e prolifico scrittore partenopeo reduce da grandi successi letterari (Il peso della farfalla, Tu mio, Il contrario di uno, Il giorno prima della felicità, per citarne alcuni), nonché più volte al centro di polemiche per le sue affermazioni sui temi caldi d’attualità e politica.

Caratterizzato da un linguaggio scarno ed essenziale, da storie crude e concrete che hanno sempre riferimenti personali nei luoghi e nei personaggi, Erri De Luca è solito far affiorare il mistero dalla semplicità.

La sua produzione varia dalla saggistica alla narrativa, da testi per il teatro a testi per il cinema passando per la poesia.

La natura esposta è disponibile in libreria da pochi giorni ed è edito da Feltrinelli (pp. 128, euro 13).

la natura esposta

Natura e sacralità (lo scrittore si è sempre professato non credente, più che ateo), amore e amicizia, l’amata Napoli e la montagna (è un appassionato alpinista), simbologia e mistero: De Luca torna alla scrittura dopo le vicende giudiziarie che lo hanno visto protagonista, legate alle sue affermazioni in merito alla questione “No TAV”.

Il percorso processuale si è concluso con una piena assoluzione per lo scrittore, che era stato accusato di istigazione a delinquere per alcune interviste in cui aveva dichiarato che “la Tav Torino-Lione va sabotata”. Ma per il giudice Immacolata Iadeluca “il fatto non sussiste”.

Il protagonista de La natura esposta è un sessantenne scultore e restauratore, che si trova a lavorare su un pezzo dall’alto valore simbolico: un crocefisso, che racchiude in sé tanti misteri sepolti. Il titolo del libro, quella natura esposta, rimanda alla nudità del Cristo sul crocefisso, coperta secondo gli antichi dettami della Chiesa e che invece l’uomo è chiamato a rimuovere, per restituire alla statua il suo aspetto originale.

Scoprirà, però, che sotto quel panno aggiunto in un secondo momento c’è un principio di erezione: questa sarà la prima delle verità scomode che il restauratore troverà sulla sua strada, un percorso che lo condurrà non solo a portare a termine il restauro, ma anche a scoprire qualcosa che lo riguarda da vicino.

La natura esposta sarà presentato oggi 5 settembre alle ore 17.00 presso il MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L’evento rientra nell’ambito del progetto Out Of Boundaries Viral Art Dissemination, nato da un’idea di Daniela Savy, ricercatrice dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Carla Langella, ricercatrice presso la Seconda Università degli Studi di Napoli. Il progetto punta all’incremento del pubblico dei beni culturali, all’avvicinamento dei giovani, all’introduzione dell’arte nel quotidiano, all’ampliamento della sua fruizione giornaliera. A coordinare la presentazione ci saranno Daniela Savy e il direttore del Museo Paolo Giulierini.

erri de luca al mann

Erri De Luca sarà presente anche al Festivaletteratura di Mantova, sabato 10 e domenica 11 settembre.

 

Il lettore vuole lasciarsi incidere da quello che legge, conservare un graffio nella memoria che gli permetta un giorno di mostrare la sua conoscenza attraverso un nome, un titolo, un personaggio. (Erri De Luca, Impressioni di un lettore spettatore)

Roberto Saviano: nuovo libro a dicembre

roberto saviano

Roberto Saviano lo ha annunciato così, con un post sulla sua pagina Facebook seguita da oltre  due milioni e 200 mila persone:

Un romanzo nasce sempre tra doglie, sforzi, sangue, lacrime, muscolose spinte di rabbia. È quasi pronto per affrontare il mondo.

Si tratta di La paranza dei bambini, il nuovo romanzo dello scrittore e giornalista partenopeo, che sarà disponibile da dicembre, sia in versione digitale che cartacea, edito da Feltrinelli.

Il termine paranza ha origine marinaresca, sta ad indicare le piccole imbarcazioni usate per la pesca con le reti, la pesca dei piccoli pesci che solitamente vengono poi fritti. Ma ovviamente il rifermento di Saviano è al gergo camorristico, dove la paranza è un gruppo criminale. Nello specifico, il nuovo libro dello scrittore è incentrato su una nuova forma assunta dalla camorra napoletana, quella della “paranza dei bambini“, ossia dei giovanissimi criminali pronti a qualsiasi cosa per il potere e per i soldi, spinti solo dalla smania di comandare.

Il processo con rito abbreviato sulla “paranza dei bimbi” si è chiuso nel giugno scorso con 43 condanne (pene comprese fra i 2 e i 20 anni di reclusione) e dieci assoluzioni. A condurre l’inchiesta, i Pm John Woodcock e Francesco De Falco. Ai giovani e feroci boss, tutti attivi nel centro storico e legati alle famiglie Giuliano, Amirante, Brunetti e Sibillo, erano contestati, a vario titolo, gravissimi delitti: dall’associazione camorristica all’omicidio allo spaccio di droga.

Saviano come sempre divide, è un personaggio, un uomo e uno scrittore che o si ama o si odia ed è stato così sin dal suo romanzo d’esordio Gomorra, vero e proprio caso letterario: tradotto in 52 lingue, 10 milioni di copie vendute nel mondo, best seller in molti Paesi, vincitore di premi e riconoscimenti e in più ne sono stati tratti un omonimo film, uno spettacolo teatrale e una fortunatissima serie tv.

gomorra

Che lo faccia per i soldi (più volte gli è stata mossa l’accusa di lucrare sulla mafia) o unicamente in nome della verità e della giustizia, per un dovere di uomo e giornalista, certamente la scelta di raccontare la Napoli della malavita e della delinquenza, con tanto di nomi e cognomi, gli è costata cara, gli è costata la libertà: Saviano è sottoposto a un rigido protocollo di protezione e dal 2006 vive sotto scorta in seguito alle minacce ricevute dai clan che ha denunciato.

La Repubblica ha pubblicato, in anteprima assoluta, un estratto del nuovo romanzo di Saviano dal titolo “Adda murì mammà“, con illustrazioni di Alessandro Rak. Come spiega Saviano stesso nell’introduzione, l’espressione viene usata spessissimo a Napoli dai ragazzi “per giurare che ciò che stanno dicendo è vero. Espressione che descrive meglio di molte altre lo spirito della paranza, pronta al sacrificio estremo – perdere la propria madre – per affrontare ciò che nel resto d’Italia sarebbe impensabile”.

La seconda e ultima sarà pubblicata domenica 7 agosto.

Queste prime righe ci catapultano nel mondo di Nicolas e dei suoi compagni, ragazzi sfrontati, senza autorità alcuna, strafottenti, maleducati e violenti e ci fanno intravedere il loro tentativo di costruire una paranza, disposti a perdere tutto pur di comandare.

Saviano e Fazio: Quello che (non) ho

Quello che (non) ho è andato in onda in prima serata su La7, condotto da Roberto Saviano e Fabio Fazio, riscuotendo ampio successo di pubblico. Di seguito, un breve monologo in cui il giornalista spiega la sua esperienza di “scortato”, di uomo che vive sotto protezione.

Spesso mi si chiede come possano le parole mettere paura alle organizzazioni criminali. In verità ciò che spaventa non sono le parole, ma chi le legge, chi le ascolta. A fare paura sono i lettori che hanno voglia di capire i meccanismi. (Roberto Saviano)