Premiazione Concorso “L’Arte della parola”; edizione 2019

Premiazione Concorso “L’Arte della parola”; edizione 2019

Premiazione Concorso “L’Arte della parola”; edizione 2019

Venerdì10 maggio presso il Teatro Barnum Gianicolense si è svolta la cerimonia di premiazione del tradizionale Concorso Letterario “L’Arte della parola” promosso dall’Associazione La Macina Onlus.

Premiazione Concorso “L’Arte della parola”; edizione 2019              Premiazione Concorso “L’Arte della parola”; edizione 2019

Dopo un essenziale benvenuto e ringraziamento da parte di Piero Casoli a tutti gli artisti partecipanti e a Gabriele Mazzucco, autore di testi teatrali e Direttore Artistico dei Teatri “Barnum Gianicolense” – piccola bomboniera che ci ha ospitato – e “Barnum Seminteatro”, il presidente Piero Casoli ha presentato gli ospiti che hanno impreziosito la premiazione:

  • la Dott.ssa Cinzia Baldazzi che ha poi introdotto l’evento con il suo completo, puntuale e raffinato pensiero, mai banale, ma denso di riferimenti storici culturali di ampia e concatenata visione artistica di ampio respiro;
  • il Dr. Dario Barchiesi della BCC Roma, sponsor culturale dell’Associazione, in rappresentanza del Management dell’Istituto di Credito;
  • il Dr. Gabriele Mazzucco, presidente dell’Associazione Teatri Barnum, da sempre al nostro fianco per tutti gli eventi culturali, per le presentazioni librarie, per reading poetici e rappresentazioni teatrali;
  • il Dr. Alessandro Ristori, poeta, raffinato scrittore che pone al centro delle sue opere il tema delle emozioni che ci accompagnano per tutta la vita

Insieme al Dr. Andrea Lepone, Presidente di Giuria, sono così iniziate le premiazioni conferendo ai primi classificati le Targhe di premiazione ed ai secondi e terzi le Pergamene di premiazione.

Sezione A – Poesie

1° Scarpette Rosse di Flavio Provini

2° L’Asinara di Maurizio Spoliti

3° L’Aria blu di Pietro Catalano

Sezione B – Racconti

1° Tutto sarà spezzato di Massimo Batini

2° Come il vento tra le fronde del sassofrasso di Massimiliano Ivagnes

3° Asorarosa di Nicola Sgaramella

E’ seguito un intenso momento con la consegna della Targa del Premio Speciale  Paolo Zilli, nostro mai dimenticato socio fondatore, da parte della Sig.ra Cornelia Zilli; la Targa è stata assegnata a Nicolina Ros per il Racconto La lepre e il coniglio

Sezione C – Corto teatrale

1° Acquasantiere di Ottavia Iarocci

2° La sacra Biblia di Dalì verso Capua e Napoli Nobilissimae di Luciano Lo Celso

3° Dove scarico papà? Di Alberto Patelli

Sezione D – Articoli giornalistici

1° L’Arte della parola nel mondo della comunicazione di Luciana Miocchi

2° L’Arte, la parola e la comunicazione di Martina Tittonel

3° Stuprata la parola di Paola Zugna

Degno di particolare apprezzamento è stato l’intervento di Alessandro Ristori, componente della Giuria, per il suo porre l’attenzione su ciò che spinge il poeta alla riflessione, ad immergersi nella realtà circostante e a tradurre in versi le sensazioni che prova fornendo quindi a tutti noi una chiave di lettura per meglio apprezzare il mondo che ci avvolge.

Un intervento profondo e brioso che ha catturato l’attenzione degli intervenuti e che ci ha fatto piacevolmente scoprire le doti teatrali di Alessandro; bravo.

Il palcoscenico vede ora la presenza di Andrea Lepone, di Piero Casoli e della Direzione della BCC Roma nella persona del Direttore Dr. Dario Barchiesi.

Premiazione Concorso “L’Arte della parola”; edizione 2019

 

Gran merito è stato riconosciuto alla BCC Roma per la sua apertura verso l’universo cultura in tutte le sue espressioni e localizzazioni; è da riconoscere che questa lodevole iniziativa della BCC Roma è inusuale nel sistema economico bancario e – riportando il pensiero del Dr. Dario Barchiesi, la BCC Roma è una Banca di prossimità, vicina al cittadino, lo ascolta ed insieme ad esso collabora per attuare le più opportune soluzioni. Investire nella cultura significa partecipare allo sviluppo sociale che è il preludio di un conseguente accrescimento economico.

La BCC Roma evidenzia il suo forte impegno nella cultura e nei nuovi modelli economici culturali diffusi nel territorio.

Il Dr. Dario Barchiesi consegna quindi la Targa del Premio Speciale BCC Roma a Ivano Baglioni per la poesia Effluvio d’amore.

Con molto piacere evidenziamo l’alto profilo qualitativo di tutti gli autori che hanno partecipato al nostro Concorso e ciò ha implicato una ancor maggiore attenzione ai dettagli da parte della nostra Giuria.

Premiazione Concorso “L’Arte della parola”; edizione 2019

Molto spesso alcune opere hanno presentato livelli artistici pressochè equivalenti e soltanto alcune sottigliezze, sfumature, finezze hanno determinato la formazione delle graduatorie; per riconoscere elevata dignità artistica anche ad alcune altre opere è stato deciso di assegnare Menzioni di Merito a:

Sezione Poesie

L’Urlo del coraggio infranto di Caterina Marano

El Tano Giovanni di Silvia Elena Di Donato

Epitaffio per un guerriero di Carla Barlese

Sezione Racconti

Giornata Nain di Giuseppe Bianco

Angeli e demoni di Marco Biffani

Sezione Giornalismo

Fake News: quando l’arte della parola viene stravolta di Davide Poggi

Anche un altro nostro Sponsor, Concorsiletterari.net , ha inteso collaborare offrendo 4 Corsi di Scrittura ad altrettanti autori da noi segnalati e meritevoli; abbiamo quindi il piacere di comunicare che:

Franco Salvatore Grasso con il suo Racconto Un fatidico lunedì

Enrica Russo con il suo Racconto Dammi la mano

Rosanna Sabatini con la sua poesia Silenzio

Carla Staffieri con la sua poesia Orizzonte

sono i destinatari di questo beneficio gratuito i cui dettagli di fruizione saranno personalmente comunicati.

Si è così conclusa la Premiazione Concorso “L’Arte della parola”; edizione 2019 e desideriamo ringraziare tutti gli autori che ci hanno onorato della loro attenzione, un particolare ringraziamento lo rivolgiamo alla Dott.ssa Cinzia Baldazzi che ha reso memorabile il nostro concorso con la sua esemplare e pluriculturale introduzione, grazie al Management della BCC Roma nella persona del Dr. Dario Barchiesi, grazie a Concorsiletterari.net, grazie a Gabriele Mazzucco e a tutto il gruppo Barnum, grazie all’attore Andrea Alesio acclamato dagli ospiti anchorman della serata.

Grazie a tutti i nostri amici e collegamenti su Facebook ed altri Social e testate giornalistiche che hanno voluto esprimere i loro complimenti e condivisioni.

Ancora una volta la Giuria ha saputo estrarre ed evidenziare il valore artistico degli elaborati e di ciò gliene sono grato; altrettanta gratitudine è rivolta al Presidente della Giuria Andrea Lepone per la sobria conduzione dell’evento.

Premiazione Concorso “L’Arte della parola”; edizione 2019

Premiazione Concorso “L’Arte della parola”; edizione 2019

Premiazione Concorso “L’Arte della parola”; edizione 2019

Gramiccioli al Barnum

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Ancora una volta il Barnum Seminteatro è riuscito a stupirci presentando l’opera teatrale “Avrei voluto un amico come lui” che rende emozionale l’omaggio al noto cantautore Rino Gaetano, di e con David Gramiccioli; Gramiccioli al Barnum è stato un connubio di alto profilo.

David Gramiccioli, autore ed interprete dell’opera, riempie lo spazio della rappresentazione con una forza espressiva capace di instaurare con il pubblico un rapporto immediato, istintivo e spontaneo. La sua concezione di fare teatro è collegata indissolubilmente al tempo di narrazione che progredisce senza sbavature. Le pause, il racconto e la tonalità della voce diventano strumenti vivi di lavoro con i quali armonizzare gli spazi, la musica e la luce. E’ in questo esatto punto di incontro che avviene l’alchimia offerta allo spettatore che, libero di fruire nella massima libertà del contenuto e del messaggio dell’opera, continua ad interrogarsi sull’esperienza vissuta, oltre la fine della rappresentazione.

Gramiccioli al Barnum attesta la sua maturità artistica calcando il palcoscenico con disinvoltura e tecnica recitativa originale ed inedita, alterna parole e immagini in un ordine in cui non necessariamente l’una segue l’altra, non essendovi predominanza e interferenze.

Il percorso in cui lo spettatore è condotto è frutto di un lavoro di analisi e di indagine di un periodo della storia del nostro Paese che ad oggi riserva ancora larghi margini di approfondimento. Attraverso questa ricostruzione, si comprende come l’opacità di alcuni accadimenti avvenuti a partire dal secondo dopoguerra, colpiscono la sensibilità di Rino Gaetano, artista crotonese e romano d’adozione, che li incastona all’interno delle sue canzoni come elementi interpretativi chiave delle sue opere, svelati solo all’attento ascoltatore e spettatore.

 

gramiccioli

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Non a caso, la scelta autoriale di David Gramiccioli fa iniziare l’opera dal 1943, data che segna l’inizio di una manipolazione che il nostro Paese subirà per mano di personaggi abilmente diretti da una regia occulta, inesorabile quanto efficace. La linea sulla quale si sviluppa la narrazione passa anche nelle maglie del caso Montesi. Siamo nel 1953 e l’Italia repubblicana si apre al suo primo scandalo: la morte misteriosa di una ragazza di 21 anni che coinvolge nel torbido esponenti noti del mondo della politica, delle istituzioni e dello spettacolo.

Rino Gaetano, con la famosa canzone “Nuntareggae più” denuncia, tra gli altri, questo episodio mettendolo in versi graffianti ed indirizzando ad una lettura complessa ed articolata quel fattaccio, tutto italiano, che all’epoca sconvolse l’opinione pubblica.

Il disastro del Vajont, altro tassello drammatico nella compagine storica italiana del 1963, è agganciato nei testi delle canzoni di Rino Gaetano, ad esempio in “Fabbricando case” dove investire in “opere assistenziali”, il cui concetto opposto sono nel testo le “sciagure nazionali”, funge per i potenti da passe-partout  per  aprire le porte della “santità”. Passa un altro decennio di storia, arriviamo alla morte della giovane studentessa Giorgiana Masi avvenuta nel 1977.

Questo episodio, rappresenta il tragico epilogo di una storia fatta di ideali e speranze; il colpo mortale che la raggiunse rappresentò anche il colpo inferto dalla linea che fu definita della strategia della tensione. Rino ne fa un verso canzonatorio al partito di maggioranza con le parole “il nostro è un partito serio”. Poco più oltre, la storia diventa quasi contemporanea: i nomi censurati nella produzione cantautoriale di Rino, sono gli stessi che risuonano nelle vicende di un sistema sempre più intricato la cui parola d’ordine è impunità.

In fondo l’amara affermazione di Rinoma chi me sente” è proprio la consapevolezza che il suo messaggio disatteso, era depotenziato altresì dall’accanimento che contro di lui il sistema stessa aveva confezionato ad arte.

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Gramiccioli al Barnum ha rappresentato Rino nella sua semplicità, egli (Rino Gaetano) aveva in cuor suo la speranza che sarebbe stato ripreso in un futuro non tanto lontano. Credeva che…la comunicazione di massa e la diffusione dell’informazione avrebbero recuperato il patrimonio disperso nelle falsità e ipocrisie. Lui che veniva definito un cantautore “nonsense”, ha trattato nelle sue canzoni il tema della migrazione, dei bisogni sociali, della necessità di scuole e di ospedali, ha deriso il potere senza però sottovalutarlo.

Ha anticipato nelle sue canzoni e nei suoi pensieri indipendenti ciò che si sarebbe scoperto soltanto molto tempo dopo, diventando con la sua carica provocatoria un elemento di rottura per smontare una realtà preconfezionata a favore di un’immagine di vita e di arte libera e vera.

L’opera, rappresentata nei migliori teatri romani e nazionali, seguita a far riflettere e ad emozionare il pubblico, il cui interesse è attestato dalla partecipazione sempre numerosa e dall’apprezzamento del suo contenuto. Quest’opera non si può considerare solo un racconto, ma un vero e proprio ambiente espressivo di qualità, complessivamente inteso, in cui David Gramiccioli, supportato dal lavoro della Compagnia del Teatro Artistico d’Inchiesta, conferma le sue qualità artistiche e di recitazione.

D’altronde Gramiccioli al Barnum non poteva essere altro: un ulteriore successo.

Angela Turchini

Il Catamarano (Andiamo avanti)

Dietro le quinte…

Scena il CatamaranoCon precedenti articoli avevamo commentato la “prima” de  “Il Catamarano” che ha riscosso un notevole successo sia nella critica che nella presenza di entusiasti spettatori; abbiamo nuovamente assistito alla replica di venerdi 21 dicembre che ha confermato l’alta qualità del testo scritto da Gabriele Mazzucco e recitato, in maniera sublime, da Andrea Alesio.

Nel mondo dello spettacolo si dice che “i numeri fanno la storia” e, vedendo la sala costantemente gremita, possiamo affermare che “i numeri” hanno dato piena ragione a Gabriele e ad Andrea. Ad onor del vero non sono solo loro “gli eroi” del momento in quanto, se uno spettacolo riesce a conseguire il meritato riconoscimento, vi è alle spalle una struttura umana e professionale ormai ben collaudata.

Federica Orrù, attrice con anni di esperienza sul palco, è instancabile e coinvolgente, cura la scenografia, i costumi, le PR, la scuola di recitazione …e tanto altro ancora;

Chiara Fiorelli, giovane ma valente attrice, si presta ad una molteplicità di ruoli, collabora anche alle scene;

Paola Raciti, anche lei giovane attrice, poliedrica nelle espressioni, è la preziosa figura indispensabile nella organicità dello spettacolo;

Gabriele Mazzucco, scrittore dei testi, regista e cuore pulsante del Barnum Seminteatro, preciso, attento ai dettagli in quanto – come dice – “sono i dettagli che fanno il successo” ed il pubblico lo capisce quando uno spettacolo è ben curato.

Il Catamarano  

dietro le quinte…

“Andiamo avanti”

Forse questa è l’espressione cardine che rappresenta l’essenza della narrazione che ha accompagnato la vita del giovane Andrea sin dall’infanzia.

Dobbiamo ringraziare Gabriele Mazzucco che ci ha consentito di partecipare al “dietro le quinte” e vivere l’atmosfera della preparazione, delle prove, dei movimenti ripetuti infinite volte per meglio rappresentare e trasmettere al pubblico l’intenso messaggio umano, di forte sentimento e commozione che non è mai (s)caduto, però, nella facile retorica e richiesta di applausi.

Andrea Alesio è un gigante del monologo, ha saputo rappresentare vari personaggi dagli anni ’50 ai giorni nostri; da ciascuno ha saputo trarre gli aspetti caratteristici – alcuni esilaranti – portandoli all’attenzione dello spettatore. Ha saputo catturare l’attenzione del pubblico ed il suo animo, ha saputo creare profondi, assoluti e riflessivi momenti di silenzio nella sala, ha saputo donare momenti di gioiosa allegria per le sue battute, mai scontate.

Su tutti è presente la meravigliosa figura del nonno sempre vivo nel cuore di Andrea e suo punto di riferimento.

Il “dietro le quinte” ci ha consentito di scambiare alcune riflessioni con Gabriele e Andrea, visibilmente provati ma pienamente soddisfatti a fine spettacolo: un pubblico che racchiudeva ampie fasce di età, abituato ad andare a teatro, giustamente attento e critico.

Aver fatto breccia e coinvolto questo pubblico di qualità  è la conferma dell’ottimo testo di Gabriele Mazzucco ed una indiscussa eccellenza artistica dell’attore Andrea Alesio che si è cimentato – con assoluto successo – in un monologo lungo e complesso per la diversità dei personaggi raffigurati.

Anche il nonno, basilare figura sempre citata ma presente fisicamente solo nella intensa scena finale, ci ha mostrato la sua commozione ed ha espresso parole di stima e profondo affetto per Gabriele ed Andrea.

Il Catamarano è stato già rappresentato in alcuni teatri non solo della città di Roma e ad ogni rappresentazione si è registrato un entusiastico Sold Out.

E’ stata la loro mossa vincente.

Photo credits: Enrico Diamanti