Monica Gori poeta: la nostra intervista

 

Monica Gori poeta: la nostra intervista

Monica Gori, classificatasi al posto nella Sezione Poesie del Concorso Letterario Internazionale Il Macinino edizione 2019 con la sua opera “Tempesta di ghiaccio” che abbiamo già pubblicato il 20/11/2019 https://www.lamacinamagazine.it/monica-gori-tempesta-di-ghiaccio/

Riteniamo particolarmente significativo il pensiero che ha espresso di se stessa Monica Gori briosa ed eclettica scrittrice:

“Ci fu un giorno in cui le parole vennero a cercarmi.
Non so come o quando ma la mia mano cominciò a scrivere.
Non fidatevi di me
una donna con una penna in mano
è come un guerriero con la spada di Re Artù.”

Monica Gori poeta: la nostra intervista

Intervistiamo quindi oggi la Dott.ssa Monica Gori, affermata scrittrice con diverse pubblicazioni al suo attivo. Nel corso della sua carriera letteraria le sono state conferite, tra gli altri riconoscimenti, molte Menzioni D’Onore.

SI, ho all’attivo 5 menzioni d’onore, 7 menzioni di merito, 2 secondi posti e un diploma al merito e, dulcis in fondo, ho siglato due contratti con due case editrici per la pubblicazione di due sillogi di 40 poesie ciascuna.

Devo dire che questi riconoscimenti sono giunti del tutto inaspettati visto che scrivo da quando avevo cinque anni e che, solo a 40 anni, ho assunto la decisione di sfidarmi partecipando ai vari concorsi letterari.

Buongiorno Monica e, per stabilire da subito un clima di dialogo, propongo di passare al “tu”.

 Pienamente d’accordo, premetto che non sono dottoressa anzi sono insegnante diplomata in pazzia in quanto, dalla nascita, bipolare borderline con azioni autolesioniste di prodigio; la prima l’ho avuta a due anni.

Bene Monica, grazie per la tua disponibilità e complimenti per il riconoscimento conseguito nell’ambito del Concorso Letterario “Il Macinino”. L’opera da te composta, intitolata “Tempesta di ghiaccio” e classificatasi al terzo posto nella sezione dedicata alla poesia, è ricca di versi potenti, quanto mai significativi, coinvolgenti. Quali sono le sue origini?

Sono vissuta nella Casa Pascoli presso le Suore Benedettine che ne gestivano il museo.  Ho avuto un infanzia difficile, all’epoca non c’era la psicoterapia per una bimba iperattiva e sono stata quindi bollata come geneticamente pazza. Ma io che sono tutto e il contrario di tutto ci ho messo 50 anni a far capire che avevo solo bisogno d’amore e di abbracci ed ho lottato come una leonessa ferita per emergere in questa pseudo normalità. Ora mi considero una donna privilegiata avendo una casa, un lavoro e un hobby che mi aumenta l’autostima. Certo la solitudine mi domina ma ormai ci ho fatto amicizia e non ne potrei più fare a meno.

Come ti sei avvicinata al mondo della poesia? Cosa ti ha spinto ad iniziare a scrivere in versi?

Come terapia. Da bambina scrivevo tutto ciò che mi feriva cosi poi, quando mi ponevo verso gli altri, la mia immagine era di una bimba gioiosa e positiva. La mia intenzione era quella che dovevo piacere ad ogni costo.

Le liriche da te composte possono essere considerate come piccole istantanee delle tue emozioni e dei tuoi pensieri?

Senz’altro, io racconto la mia anima, il mondo che vedo e le emozioni che subisco.

Secondo te quanto è importante, oggi, “fare” poesia?

Sarebbe importante ma, a tutt’oggi, purtroppo, è tutto un copia incolla. E’ un riproporre vecchi stereotipi che per quanto grandi appartengono ad altri mondi. Ma il mondo è cambiato ed è andato avanti. La quercia del poeta deve rinascere in questo clima che non è più lo stesso. Soffre del surriscaldamento terrestre e non solo. I grandi li dobbiamo studiare non copiare e dovremmo avere l’umiltà di non confondere la popolarità con l’essere un vero artista. La vera arte è altra e, a volte, è post mortem.

Se dovessi dare un consiglio ad un giovane autore… cosa gli diresti?

Sii ciò che sei, non avere paura di essere fuori dal coro. Non è il potere del denaro che ti rende un grande artista ma la voglia di imparare sempre qualcosa di nuovo. Saranno poi gli altri a credere in te e vedere ciò che sei in realtà. Non c’è peggior essere di chi ha la presunzione di classificarsi da solo.

Qual’è, in assoluto, il tuo componimento preferito?

La ragazza del lungo SavioMonica Gori poeta: la nostra intervista

Grazie Monica per il tempo che ci hai concesso, con l’auspicio che ci seguirai con il tuo apprezzamento nei prossimi Concorsi Letterari che bandiremo.

IO ringrazio voi per questa opportunità e spero di essere stata, nel mio piccolo, esaustiva.

 Cordiali saluti

 Monica

Maggiori informazioni su Monica Gori possono essere reperito sul profilo Facebook https://www.facebook.com/monica.gori.39

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *