Caterina Marano poeta: la nostra intervista

 

Caterina Marano poeta: la nostra intervista

E’ per noi un piacere ricordare la gioia, l’emozione e la freschezza nel sorriso di Caterina al momento di ritirare il premio conseguito nel nostro precedente Concorso l’Arte della parola per la sua opera “L’urlo del coraggio infranto” che ha, forse, determinato il suo più che meritato successo.

Caterina Marano poeta: la nostra intervista

Abbiamo già pubblicato il suo componimento in data 18/11/2019

https://www.lamacinamagazine.it/caterina-marano-il-volo-della-libellula/

L’intervista è condotta dallo scrittore e giornalista Andrea Lepone.

“Intervistiamo oggi la Dott.ssa Caterina Marano, psicologa specialista in infanzia, adolescenza e famiglia, psicoterapeuta e insegnante, nonché abile scrittrice e vincitrice di prestigiosi riconoscimenti letterari. Per Aletti Editore è in uscita la silloge poetica “I Dipinti dell’anima”.

Per stabilire da subito un clima di dialogo propongo di passare al “tu”.

Certamente, Andrea. Sono lusingata di essere intervistata da te, che sei per me da nobile esempio essendo un giovane autore di grande talento e avendo ricevuto da te il primo riconoscimento.

Buongiorno Caterina, grazie per la tua disponibilità e complimenti per il riconoscimento conseguito nel Concorso Letterario “Il Macinino”. La tua opera, intitolata “Il volo della libellula”, si è classificata al secondo posto ex aequo nella sezione dedicata alla poesia. Cosa ti ha ispirato nel comporre questa lirica?

Mi ha ispirato il mio corpo, che racconta spesso la mia storia con sensazioni molto forti. In particolare questa poesia l’ho scritta in un periodo di significativa trasformazione e in un contesto naturalistico. La scelta del titolo infatti sta a simboleggiare la ricerca consapevole di libertà e il bisogno di equilibrio attraverso una profonda connessione tra anima, mente e corpo, nonostante i morsi della vita e i boati del passato.

Nella suddetta poesia, l’utilizzo delle rime è assai significativo. Prediligi uno stile più ritmico, a scapito di un verso più sciolto?

Dipende dalla poesia e dalle emozioni che trasmetto. Di solito prediligo l’utilizzo delle rime quando le emozioni sono molto forti e profonde, quasi esplosive. La rima mi aiuta a stare con queste emozioni e a sentirne l’intensità per poi trasformarle in un’esperienza emotiva evolutiva, una conclusione diversa con cui spesso chiudo le mie opere. Allo stesso tempo preferisco agganciare il lettore con un’incisiva musicalità e accompagnarlo con ritmo deciso affinché la mia opera attraversi la sua anima dall’inizio alla fine.

Caterina Marano poeta: la nostra intervista

Esattamente come una libellula in volo, anche gli esseri umani hanno bisogno di un proprio “equilibrio” per affrontare la vita… secondo te, la poesia può essere d’aiuto in questo senso?

Credo profondamente nel potere terapeutico della poesia; è una preziosa risorsa per affrontare la vita. Con la poesia così come con altre forme di espressione artistica è possibile riscrivere la propria storia ed elaborare esperienze emotive per trasformarle in opportunità di crescita evolutiva. Nel mio caso è stata molto utile per accettare ed elaborare esperienze traumatiche della mia storia personale e familiare.

Ritieni che la scrittura creativa sia utile per comprendere meglio la personalità di un individuo, i suoi pensieri, le sue aspirazioni?

 Credo di sì, tuttavia è necessario che ci siano come condizione la disponibilità ad ascoltare e ascoltarsi, la motivazione a sintonizzarsi con se stessi e mettersi in discussione, il desiderio di riscoprirsi, il coraggio di accertarsi e lascarsi attraversare dalle proprie emozioni. Utilizzo spesso la scrittura creativa anche in ambito professionale sia con adulti sia con bambini. Tra i miei progetti futuri vi è un Laboratorio di scrittura creativa rivolto ai preadolescenti, per cui la poesia potrebbe essere utile sia a prevenire eventuali disagi sia a trasformarli in esperienze emotive accettabili e correttive.

 Arte poetica e condivisione… cosa ne pensi di questo binomio?

Credo nel potere di questo binomio affinché la poesia diventi espressione simbolica della psiche ed esperienza creativa per l’anima.La condivisione diretta della poesia o indiretta dell’esperienza emotiva suscitata è necessaria affinché l’arte poetica diventi un’esperienza evolutiva. La condivisione delle mie poesie con i miei genitori, che ringrazio infinitamente per avermi accompagnato in questa preziosa scoperta, è stata utile per elaborare insieme e in chiave metaforica dei vissuti emotivi troppi forti e intimi da poter condividere in maniera più diretta e intenzionale. Nella mia silloge poetica I Dipinti dell’anima ho privilegiato questa unione tra arte poetica e condivisione, coinvolgendo vari artisti con stili, ideologie, età e origine socio-culturali di diverso genere. Mi ha affascinato scoprire come dalla condivisione delle mie poesie siano nate altre forme artistiche, alcune anche completamente diverse dalle poesie a cui si sono ispirate. Nel mio libro l’anima di ogni poesia si incontra con lo spirito di ogni artista. Ogni lettore potrà scoprirsi in un dipinto dell’anima, in questo incontro condiviso tra arte e poesia.

Qual è il tuo componimento preferito, in termini assoluti?

Qualche tempo fa avrei citato un componimento dedicato a mio fratello Carmine, a cui è dedicata la mia silloge poetica. Per l’effetto trasformativo che ha la poesia su di me, ora posso dire che non ho un componimento preferito in termini assoluti perché ogni opera ritrae un respiro di libertà della mia anima e un sospiro di salvezza. Restando in tema di condivisione, vorrei citare il componimento “Radici nel cemento” a cui sono particolarmente legata perché è stato dedicato da mio padre a mia madre, ed è tra i loro preferiti.  Hanno sentito nei versi la forza del loro legame, che continua a vivere nonostante la perdita di un figlio. Questa poesia condivisa con loro rappresenta il potere della loro unione, per me grande fonte di forza e coraggio, e di cui sono molto orgogliosa.

Caterina Marano poeta: la nostra intervista

 Grazie Caterina per il tempo che ci hai concesso, con l’auspicio che ci seguirai con il tuo apprezzamento nei prossimi Concorsi Letterari che bandiremo.

Certo, non mancherò. Apprezzo molto il valore dei vostri eventi culturali e sono affettivamente legata ai vostri concorsi letterari. Con voi sono entrata nel mondo della poesia e ho iniziato a condividere le mie opere. Ricordo ancora con viva emozione quando ho esordito nel maggio scorso con l’“Urlo del coraggio infranto” al vostro Concorso L’Arte della parola, con cui ho ricevuto una menzione di merito.”

 

 

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