CAROLYN CARLSON E BILL VIOLA

CAROLYN CARLSON E BILL VIOLA

CAROLYN CARLSON E BILL VIOLA

Un fantastico ed esclusivo evento coreutico firmato da Daniele Cipriani Entertainment in collaborazione con Arthemisia a Roma, Palazzo Bonaparte, il 23 giugno

Si tratta di una performance con tre sole repliche: alle ore 19,30 – alle 20,30 e alle 21,30

La celebre coreografa, accompagnata dai sonori ed accordati gorgoglii che emergono ogni tanto dai video “acquatici” di Viola, condurrà gli spettatori attraverso le sale, danzando tra le opere del videoartista americano: un vicendevole scambio tra le arti, un raffinato dialogo tra anima e movimento.

È da nove anni che Carolyn Carlson manca da Roma e la capitale si prepara ad accoglierla in un ambiente ‘imperiale’, nientemeno che a Palazzo Bonaparte, residenza di Letizia Ramolino, madre di Napoleone. Ma se l’architettura del Palazzo risale a fine ‘600, la performance “itinerante” che Carolyn Carlson ha ideato intorno alla mostra di Bill ViolaIcons of Light, ha un sapore che sembra anticipare un mondo futuro in cui le arti, e gli esseri umani, comunicheranno misticamente tra di loro senza parole, vibrando all’unisono.

La coreografa americana, naturalizzata francese, vive e lavora da molti anni oltralpe dove è, a ragione, considerata una delle figure più rappresentative della danza contemporanea tant’è vero che dal 15 giugno si può fregiare del titolo di Académicienne de France, essendo stata eletta membro della prestigiosa istituzione.

Sotto la “Coupole” dove in atmosfera di sontuosa ufficialità si sono tenute le investiture, Carolyn Carlson occupa ora il quarto e ultimo posto della sezione coreografia, accanto a Thierry Malandain, Blanca Li e Angelin Preljocaj e indossa la preziosa divisa ricamata – con tanto di spada cerimoniale – che fu introdotta proprio da Napoleone stesso.

Gli anni Ottanta videro spesso Carolyn Carlson nel nostro paese dove contribuì in maniera significativa alla formazione di una danza contemporanea italiana e ora, a riportarla da noi è di nuovo Daniele Cipriani che ha organizzato questo evento in collaborazione con Arthemisia e con il patrocinio dell’Ambasciata di Francia. In questa performance che si avvale del coordinamento della coreografa Simona Bucci, sua storica collaboratrice, Carolyn Carlson, androgina e flessuosa come se gli anni la sfiorassero appena, si esibisce insieme a Sara Orselli, solista italiana della sua compagnia con sede a Parigi.

Particolarmente sensibile agli influssi dell’arte visiva non è un caso che la Carlson abbia scelto come ispirazione per questo suo nuovo lavoro le video opere, sospese nello spazio, senza tempo, di Bill Viola; sono opere che la riavvicinano all’elemento acqua che fu il leitmotiv della fortunata stagione veneziana in cui la Carlson guidò una sua compagnia di danzatori al Teatro La Fenice; fu una esperienza a cui seguirono quelle di Direttrice della Sezione Danza della Biennale di Venezia e fondatrice dell’Accademia Isola Danza – La Biennale di Venezia.

È un avvenimento d’eccezione la performance di questa “Poetessa della Danza”, come talvolta viene definita, personalità unica della modern dance  difficilmente paragonabile sia ai pionieri che l’hanno preceduta, sia a chi è venuto dopo.

Caroline usa la danza quale linguaggio visivo per tuffarsi nella psiche umana e portare in superficie la vera natura dell’essere. Come Bill Viola, Carolyn Carlson unisce la dimensione spirituale orientale con quella occidentale e di lei si può dire che irradi la luce e l’energia del sole californiano, che l’ha vista nascere, illuminando le tinte della danza moderna e arricchendole di quei contenuti filosofici che caratterizzano il pensare intellettuale della sua patria d’adozione.

Come Viola anche l’arte di Caroline è una continua sperimentazione e riflessione, un dialogare con lo spazio, un visionario percorso interiore attraverso emozioni.

Il connubio con Viola era pressochè inevitabile.

A Palazzo Bonaparte gli spettatori potranno seguirla da vicino, quasi a contatto, mentre entra, danzando, nelle misteriose acque di Bill Viola. Non a caso Carolyn Carlson – Bill Viola è il primo evento di una rassegna intitolata Dancing into Visual Art, ideata da Daniele Cipriani per Arthemisia.

Le tre repliche della performance Carolyn Carlson – Bill Viola sono eventi unici per un massimo di trenta spettatori ciascuno. Una visita alla mostra di Bill Viola è inclusa nel costo del biglietto. Questo il link per acquisto biglietti.

CAROLYN CARLSON E BILL VIOLAPH Credit Laurent Paillier e:

Ufficio Stampa  Daniele Cipriani Entertainment 

Simonetta Allder

ufficiostampa@danielecipriani.it

339 7523505

Ufficio Stampa  Arthemisia

Salvatore Macaluso

sam@arthemisia.it | M. +39 392 4325883

press@arthemsia.it | T. +39 06 69308306

Carolyn Carlson si definisce soprattutto una nomade. Dalla Baia di San Francisco all’Università dello Utah, dalla compagnia di Alwin Nikolais a New York a quella di Anne Béranger in Francia; dall’Opera di Parigi al Teatrodanza La Fenice di Venezia, al Théâtre de la City di Helsinki, dal Ballet de l’Opéra de Bordeaux al Cartoucherie di Parigi, dalla Biennale di Venezia a Roubaix, Carolyn Carlson è una viaggiatrice instancabile, sempre alla ricerca di sviluppare e condividere il suo universo poetico.

La sua è una danza sicuramente rivolta alla filosofia e alla spiritualità. Al termine “coreografia”, Carolyn Carlson preferisce quello di “poesia visiva”

Per quattro decenni ha svolto un ruolo chiave nel far emergere la danza contemporanea francese e italiana con il GRTOP all’Opera di Parigi e con il Teatrodanza alla Fenice. Ha realizzato più di cento pezzi e nel 2006 il suo lavoro è stato incoronato dalla Biennale di Venezia con il primo Leone d’Oro mai assegnato a un coreografo.

 

 

IL CIGNO BIANCO E IL CIGNO NERO

IL CIGNO BIANCO E IL CIGNO NERO

By Martina Servidio

IL CIGNO BIANCO E IL CIGNO NERO

Le cose sono sempre e decisamente bianche o nere?

NO, sono nel contempo tutte e due.

Il Cigno Bianco “Odette” e il Cigno Nero “Odile”, le due iconiche creature non a caso danzate dalla stessa ballerina ne Il Lago dei cigni, rappresentano ed in esse coesistono i due volti dell’essere umano.

Ci potremmo immergere nel dialogare sulle molteplici sfumature di bianco, di nero, di grigio, della illimitata sinfonia di colori ma – ora – vogliamo sottolineare la spinta propulsiva delle considerazioni che hanno ispirato “Il Cigno Nero”.

 E’ uno dei gala cult di Daniele Cipriani, organizzatore e curatore di grandi eventi di danza di respiro internazionale.

Ora, con un nuovo e brillante cast che, accanto a stelle internazionali come Sergio Bernal

IL CIGNO BIANCO E IL CIGNO NERO(già Ballet Nacional de España) e Ana Sophia Scheller

IL CIGNO BIANCO E IL CIGNO NERO(già New York City Ballet), include anche étoile e primi ballerini italiani.

Si esibiranno anche alcuni giovani ballerini italiani di grande talento che attualmente sono in forza presso importanti compagnie estere; Il Cigno Nero è un programma rinnovato ed approda al Teatro Coccia di Novara sabato 12 febbraio 2022 ore 20.30 e domenica 13 febbraio ore 16.

La rappresentazione sarà accompagnata dalle affascinanti proiezioni dei video degli artisti Ginevra Napoleoni e Massimiliano Siccardi, la cui itinerante mostra immersiva su Van Gogh ha incantato un numero enorme di visitatori in tutto il mondo .

Il Cigno Nero è un’indagine sui contrasti che costituiscono il fascino imperituro de Il Lago dei cigni

Le emozioni che emana e su cui poggia questo balletto – amore tormentato, seduzione, tradimento, incantesimi e trasformazioni – finirono sotto la lente d’ingrandimento nel film Black Swan di Darren Aronofsky che valse un Oscar, quale Miglior Attrice, a Natalie Portman.

La pellicola volle però guardare tali contrasti da un’angolazione sinistra mentre Il Cigno Nero ne fa un raffinato gioco di contrasti, serenamente accettati come componenti racchiusi in tutti gli esseri umani, eternamente sospesi nel contrasto tra luci e ombre, tra purezza e seduzione, tra maschile e femminile.

Se la pellicola spiava le vite e le nevrosi dei danzatori, Il Cigno Nero ci mostra il loro quotidiano percorso in un piccolo capolavoro del secondo Novecento, Three Preludes di Ben Stevenson interpretato da Andrea Sarri e Bianca Scudamore dell’Opéra di Parigi.

È questo il primo contrasto del gala: quello tra il costante e faticoso lavoro in sala e alla sbarra e lo scintillante sfoggio, di lì a poco, nei brani di virtuosismo. Three Preludes ci mostra inoltre l’eterno confronto o l’accordo tra ‘lui’ e ‘lei’, tra il ballerino e il suo doppio alla specchio e – con la sbarra – che assume il significato di “ponte” tra due mondi e due epoche: un balletto americano degli anni ’70 su una sognante musica russa (Serghei Rachmaninov) dei primi del ‘900.

Il contrasto principale, comunque, resta quello interno al Lago dei cigni, ovvero tra il lirismo del passo a due dell’angelico Cigno Bianco, emblematico dei sentimenti più nobili nella versione Rudolf Nureyev, da Lev Ivanov, e quello virtuosistico del Cigno Nero che qui, nella versione Benjamin Pech, da Marius Petipa, diventa un passo a tre, piuttosto che a due, irresistibile e fascinosa creatura infernale dalla forte carica di erotismo.

I due brani che mandano sempre in visibilio il pubblico saranno rispettivamente interpretati dai due ballerini dell’Opéra di Parigi per il Cigno Bianco mentre il Cigno Nero da Ana Sophia Scheller IL CIGNO BIANCO E IL CIGNO NEROaccompagnata dalle stelle del Teatro dell’Opera di Roma, Claudio Cocino e Alessio Rezza.

I due “Cigni” fanno ormai parte dell’immaginario collettivo ed hanno recentemente ispirato, in occasione del gala Les Étoiles di Daniele Cipriani, sia i primi tutù della carriera dello stilista Roberto Capucci, che i due profumi “abbinati” di Laura Bosetti Tonatto: “White Swan” e “Black Swan”.

Altro contrasto de Il Cigno Nero sarà quello tra coreografia di tradizione e rielaborazioni moderne, come Black Swan del contemporaneo Marco Goecke, interpretata da Vittoria Girelli e Matteo Miccini del Balletto di Stoccarda; è una novità per il pubblico italiano.

Il Cigno Nero presenta altri momenti tratti da Il Lago dei Cigni come, ad esempio, la celebre Danza dei Quattro Cignetti con Rebecca Storani (già prima ballerina presso il Balletto di Catalonia) insieme a Maria Vittoria Frascarelli, Chiara Ranca e Sofia Masi della Compagnia Daniele Cipriani, il passo a tre con Alessio Rezza del Teatro dell’Opera di Roma, Rebecca Storani e Chiara Ranca e i ritmi incalzanti della Danza Spagnola che prepara l’atmosfera per l’entrata del Cigno Nero.

C’è qualcosa di dark insito nella Danza Spagnola: sarà perché già aleggia il famoso “Duende”, lo spirito che prende possesso dei ballerini di flamenco e di cui non possiamo non avvertire la presenza nello Zapateado di Sergio Bernal?

Che contrasto tra questo rovente Zapateado e il crepuscolare Cigno maschile (una coreografia creata alcuni anni fa da Ricardo Cue), interpretato sempre da Bernal sulla musica di Camille Saint-Saëns. Ma il gioco dei contrasti continua frapponendo questo “Cigno” maschile a quello femminile (La morte del cigno, creato da Mikhail Fokine – sempre sulla struggente musica di Camille Saint-Saëns – per la ballerina Anna Pavlova nel 1907), interpretato da Ana Sophia Scheller.

La trasformazione dell’eterea ballerina in spietata maliarda, del danseur noble in spirito indemoniato (e vice-versa): contrasti che faranno vibrare il palcoscenico del Teatro Coccia; in fondo sono l’espressione, nel linguaggio della scena, delle infinite sfaccettature e contraddizioni che rendono preziose e interessanti anche le nostre vite, e che ne Il Cigno Nero troveranno la loro sintesi nello scoppiettante Défilé finale.

Ufficio Stampa Daniele Cipriani Entertainment 

Simonetta Allder

ufficio stampa@danielecipriani.it

339 7523505

Ufficio Stampa Teatro Coccia – Novara 

Serena Galasso

ufficio.stampa@fondazioneteatrococcia.it

392 3020533

 

GRAN GALA IL CIGNO NERO

a cura di Daniele Cipriani

Video artisti Ginevra Napoleoni e Massimiliano Siccardi

TEATRO COCCIA DI NOVARA

12 e 13 febbraio 2022

danzano

Sergio Bernal (già Balletto Nazionale di Spagna)

Claudio Cocino (Teatro dell’Opera di Roma)

Vittoria Girelli (Balletto di Stoccarda)

Matteo Miccini (Balletto di Stoccarda)

Alessio Rezza (Teatro dell’Opera di Roma)

Andrea Sarri (Opéra di Parigi)

Ana Sophia Scheller (già New York City Ballet)

Bianca Scudamore (Opéra di Parigi)

Rebecca Storani (già Balletto di Catalunya)

Maria Vittoria Frascarelli, Sofia Masi, Chiara Ranca (Compagnia Daniele Cipriani)

Maitre de Ballet Stefania Di Cosmo Direttore di scena Annamaria Bruzzese,

costumi a cura di Anna Biagiotti si ringrazia la Fondazione Teatro dell’Opera di Roma

 

PROGRAMMA

Tre Preludi

coreografia Ben Stevenson

musica Sergei Rachmaninov

danzano Bianca Scudamore e Andrea Sarri

Pas de Trois da Il Lago dei Cigni

coreografia Marius Petipa

rimontata da Stefania Di Cosmo

musica Piotr I. Ciaikovsky

danzano Alessio Rezza, Rebecca Storani (Prima variazione), Chiara Ranca (Seconda variazione)

Black Swan

Coreografia Marco Goecke

Musica PIotr I. Ciaikovsky

danzano Vittoria Girelli, Matteo Miccini

 Zapateado

coreografia Sergio Bernal

musica Coetus

danza Sergio Bernal

La morte del cigno

coreografia Michel Fokine

musica Camille Saint-Saëns

danza Ana Sophia Scheller

Pas de quatre da Il Lago dei Cigni

coreografia Lev Ivanov

rimontata da Stefania Di Cosmo

musica Piotr I. Ciaikovsky

danzano Maria Vittoria Frascarelli, Sofia Masi, Chiara Ranca, Rebecca Storani

Pas de deux Il Cigno Bianco da Il Lago dei Cigni

coreografia Rudolf Nureyev da Lev Ivanov

musica Piotr I. Ciaikovsky

danzano Bianca Scudamore, Andrea Sarri

Il Cigno

coreografia Ricardo Cue

musica Camille Saint-Saëns

danza Sergio Bernal

Danza Spagnola da Il Lago dei Cigni

Coreografia Marius Petipa

rimontata da Stefania Di Cosmo

Musica Piotr I. Ciaikovsky

danzano Alessio Rezza con Maria Vittoria Frascarelli, Sofia Masi, Chiara Ranca, Rebecca Storani

Pas de deux (trois) Il Cigno Nero da Il Lago dei Cigni  

coreografia Benjamin Pech da Marius Petipa

musica Piotr I. Ciaikovsky

danzano: Ana Sophia Scheller (Odile), Claudio Cocino (Siegfried), Alessio Rezza (Rothbart)

 Défile finale

danzano tutti gli artisti

 

TOUCHÉ: L’UNIVERSALITÀ DELL’AMORE

By Martina Servidio

TOUCHÉ: L’UNIVERSALITÀ DELL’AMOREDa Christopher Rudd con amore… e dedica speciale a Papa Francesco

“Il mio sogno è che Papa Francesco venga a Les Étoiles, magari insieme all’Onorevole Alessandro Zan, e veda il mio balletto Touché. Sarebbe testimone di un momento di toccante bellezza e del messaggio che il lavoro vuole impartire: ovvero che siamo tutti esseri umani. Che emozione se, in seguito, fosse questo Papa a portare tale messaggio al mondo.”

 Queste sono le parore espresse dal coreografo americano Christopher Rudd il cui balletto Touché sarà rappresentato, con il permesso dell’American Ballet Theatre, in prima europea durante il gala internazionale di danza Les Étoilesa cura di Daniele Cipriani, in scena 30 e 31 gennaio 2022 all’Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia – Roma.

Sarà danzato da Calvin Royal III

TOUCHÉ: L’UNIVERSALITÀ DELL’AMORE principal dell’American Ballet Theatre, nonché uno dei due interpreti originari del lavoro, insieme a Sergio Bernal

TOUCHÉ: L’UNIVERSALITÀ DELL’AMORE beniamino del pubblico di Les Étoiles che il ballerino madrileno – già stella del Ballet Nacional de España – è solito mandare in visibilio con le sue incandescenti danze di matrice flamenca.

La costante presenza di coreografie del giorno d’oggi come, appunto, Touchè, fanno si che Les Étoiles non sia il “solito” gala di danza. Certamente non mancano i passi a due dal repertorio tradizionale – Lago dei Cigni, Don Chisciotte, Corsaro – ma accanto ad essi a fine gennaio vedremo un lavoro di grande attualità che si inserisce in un dibattito che anima la società più illuminata.

Touché, celebrazione dell’amore gay, anzi dell’universalità dell’amore, ha debuttato l’ottobre scorso nell’ambito del gala autunnale dell’American Ballet Theatre al Lincoln Centre di New York con repliche durante le “Pride Nights”. Il successo è stato travolgente, ogni recita accolta da un tifo quasi da stadio.

“Un passo a due al maschile di rara sensibilità, purezza, onesto e avvincente, ma anche un passo deciso nel sensibilizzare l’opinione pubblica all’assoluta normalità dell’amore in tutte le sue declinazioni.

“Les Étoiles si inserisce in un dibattito che dovrebbe essere superato ma che tanti recenti fatti di cronaca mostrano essere ancora tristemente irrisolto. Per questo motivo continua ad essere importante ed educativo parlarne qui in Italia”

Daniele Cipriani ha così motivato la sua scelta di includere Touché nel programma di Les Étoiles.

“Non mi è parso vero quando Daniele Cipriani mi ha chiesto di portare Touché Les Étoiles perché Roma è il centro del mondo cattolico; l’impatto sociale di rappresentare Touché nella Città Eterna è enorme”, aggiunge Christopher Rudd che lo ha creato durante il primo lockdown allo scopo di mostrare che l’amore omosessuale, spesso censurato nei film e nei media, ha la sua bellezza e meriti piena dignità.

La creazione, nata originariamente come film, ha visto la presenza durante le prove e per la prima volta nella storia della danza, di una “intimacy director” ovvero una professionista che si è coordinata con il coreografo e con gli interpreti affinchè il contenuto e l’esibizione danzante fosse racchiusa nella delicatezza dei movimenti scenici.

Rudd rassicura che Touché è un lavoro che può essere visto anche dagli spettatori più piccoli; non vi è nulla che sia inadatto agli occhi innocenti.

Touché racconta una tenera storia di amore ma, soprattutto, un viaggio interiore: il trauma della scoperta della propria omosessualità, il superamento delle difficoltà, l’accettazione e, in seguito, la gioia di potersi innamorare liberamente e vivere l’amore con gratitudine.

Un lavoro catartico sia per il coreografo, che per gli interpreti; è un balletto che vuole superare le divisioni che ancora attanagliano la società.

Touché, come annuncia il titolo, toccherà le menti e i cuori del pubblico ed è un altro motivo per non perdere Les Étoiles.

 Touché viene presentato con il permesso dell’American Ballet Theatre

 Daniele Cipriani Entertainment è riconosciuta dal Ministero della cultura come organismo di produzione per la danza

 PH Credit

Ufficio Stampa Daniele Cipriani Entertainment 

Simonetta Allder

ufficiostampa@danielecipriani.it

339 7523505

Ufficio Stampa Musica per Roma: ufficiostampa@musicaperroma.it

Biglietti per Les Étoiles da € 35 a € 88

Acquisto online: https://www.ticketone.it/artist/les-etoiles/

Biglietteria Auditorium: tutti i giorni dalle 11 alle 20 – via Pietro de Coubertin, 30 Roma – tel. 06 80241281

Per informazioni e prenotazioni per scuole, gruppi organizzati e cral:

danza@danielecipriani.it

tel. 06 93663062

 

CREAZIONI E PRIME A LES ÉTOILES

CREAZIONI E PRIME A LES ÉTOILES

By Martina Servidio

CREAZIONI E PRIME A LES ÉTOILES

Al “Gala della Gioia”, come viene ormai chiamata la prossima edizione di Les Étoiles, gala internazionale di danza a cura di Daniele Cipriani, in scena il 30 e 31 gennaio 2022 all’Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia di Roma sarà Eleonora Abbagnato, già étoile dell’Opéra di Parigi e attuale direttrice del Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, quale ballerina italiana per eccellenza, a dare il benvenuto alle innumerevoli stelle danzanti provenienti da tutto il mondo.

Oltre a Eleonora Abbagnato, questi  i nomi delle stelle finora annunciate (per visionare le foto vedi Galleria a fine articolo) :

Natalia Osipova, Fumi Kaneko, e Vadim Muntagirov dal Royal Ballet di Londra, Mathieu Ganio dall’Opéra di Parigi, Cassandra Trenary, Calvin Royal III e Daniil Simkin dall’American Ballet Theatre.

Daniil Simkin è nel contempo anche principal dell’Opera di Berlino insieme a Alejandro Virelles (già Balletto Nazionale di Cuba)

Avremo la sempre gradita presenza dell’emozionante danzatore Sergio Bernal (già Balletto Nazionale Spagnolo) e Ana Sophia Scheller (già New York City Ballet).

Come è ormai una gioiosa tradizione di Les Étoiles anche questa edizione cela una sorpresa: una stella della danza il cui nome verrà svelato solo all’ultimo momento.

Daniele Cipriani, con L’ étoile a sorpresa, riesce a tenere in sospeso i fan del gala i quali si sbizzarriscono in pronostici circa l’identità misteriosa che – in ogni caso – sarà di altissimo livello artistico.

E’ il “Gala della Gioia” poiché Les Étoiles vuol essere la celebrazione in piroette e salti della liberazione, già in atto, da uno dei periodi più bui dei nostri tempi.

Accanto a lavori di celebri coreografi dei nostri giorni, come l’incandescente passo a due “Il bacio” tratto da Le Parc di Angelin Preljocaj interpretato da Eleonora Abbagnato e Ganio ci saranno i tradizionali momenti di lirismo puro quale il passo a due dal II atto di Giselle, interpretato da Royal e la Trenary, il virtuosismo come Don Chisciotte danzato da Simkin e dall’étoile a sorpresa), Il Corsaro danzato dalla Osipova e da Mutagirov, Esmeralda e il Grand Pas Classique di Gsovsky nel quale si esibiscono la Scheller e Virelles) nonché l’immancabile Lago dei Cigni i cui i passi a due del Cigno Bianco e del Cigno Nero saranno interpretati da Vadim Muntagirov e Fumi Kaneko.

Les Étoiles ci riserva anche brani di sofisticata modernità firmati da coreografi sulla cresta dell’onda. Grande attesa è rivolta per la prima europea di Touché interpretato da Calvin Royal III e Sergio Bernal.

Il lavoro, firmato da Christopher Rudd, ha debuttato l’ottobre scorso durante il gala autunnale dell’American Ballet Theatre al Lincoln Centre, New York, con repliche durante le “Pride Nights” della compagnia in quanto si tratta di una celebrazione dell’amore gay.

“Un passo a due al maschile di rara sensibilità, delicato, onesto e avvincente ma è anche un deciso passo nel sensibilizzare l’opinione pubblica all’assoluta normalità dell’amore in tutte le sue declinazioni.

Les Étoiles si inserisce in un dibattito che dovrebbe essere ormai superato ma che tanti recenti fatti di cronaca mostrano essere ancora tristemente irrisolto. Per questo motivo continua ad essere importante ed educativo parlarne qui, in Italia”, commenta Daniele Cipriani.

Oltre a Christopher Rudd, il pubblico de Les Étoiles scoprirà i coreografi Jason Kittelberger autore di Ashes, assolo interpretato dalla Osipova; Alejandro Cerrudo, di cui Simkin, con il suo innato umorismo, interpreterà l’assolo Pacopepepluto. Questi lavori vengono visti per la prima volta in Italia.

Queste altre coreografie sono invece delle “prime assolute” create per Les Étoiles così come è creato appositamente da Roberto Capucci il costume dorato indossato da Bernal nell’assolo Le Roi Danse, i cui bagliori di luce faranno del ballerino madrileno, che ne firma anche la coreografia, un vero Re Sole.

Bernal si ispira infatti alla figura di Luigi XIV ed inoltre, per l’evento, ha anche creato e interpreterà un ‘caliente’ Flamenco.

Eleonora Abbagnato vestirà Dior in un lavoro attualmente in creazione che la vede danzare insieme alla figlioletta Julia, di nove anni, allieva alla Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Non poteva mancare al Gala della Gioia l’allegria che solo i bambini sanno esprime e la tenerezza speciale del rapporto tra madre e figlia.

E’ stato coniato per il celebre stilista Roberto Capucci il soprannome “L’Ago dei cigni” avendo egli creato due straordinari tutù (i primi della sua pluripremiata carriera) per la ballerina giapponese Kaneko che interpreta i due cigni, oltre ai costumi del Principe Siegfried-Muntagirov.

Icona dell’alta moda, Capucci si avvicina al mondo della danza proprio creando due ammiratissimi costumi per Les Étoiles 2020 fortemente voluti da Daniele Cipriani e tratti da una collezione di costumi immaginifici studiati per Le Creature di Prometeo – Le Creature di Capucci al Festival di Spoleto 2020.

L’ “essenza” delle due iconiche figure del balletto classico, il Cigno Nero e il Cigno Bianco, conferirà a Les Étoiles anche un leitmotiv olfattivo come spiega Daniele Cipriani: “Diaghilev aveva capito che l’incanto dei suoi balletti era dovuto a un’alchimia delle emozioni e dei sensi che venivano sollecitati, non solo da coreografia e musica, ma anche dalla bellezza delle scene e dei costumi. Il balletto, nel senso più alto, è tutte queste cose. Allora ho pensato: perché non aggiungere al profluvio dei sensi anche l’olfatto?

Mi sono rivolto a Laura Bosetti Tonatto (apprezzata perfino a Buckingham Palace, avendo ella creato un profumo personale per la Regina Elisabetta II), che è un “naso” capace di trasformare suggestioni artistiche in fragranze capolavoro attraverso il più inusuale dei sensi, chiedendole di creare il Profumo Les Étoiles  in due versioni , “White Swan” e “Black Swan”, per celebrare con ulteriore gioia il nostro ritorno alle scene.

Odette, candido “Cigno Bianco”, assieme alla dark Odile “Cigno Nero” sono i due volti del temperamento umano; ispirano le fragranze unisex delle cui note (insieme a quelle di Ciaikovsky) gli spettatori potranno godere, in contemporanea alla visione in palcoscenico di questi ammalianti passi a due, sollevando un’apposita linguetta nel programma di sala.

Per il pubblico, un’inedita e totalizzante esperienza sensoriale: un’altra “prima assoluta”… in tutti i sensi!

Daniele Cipriani Entertainment è riconosciuta dal Ministero della cultura come organismo di produzione per la danza

 

Su YouTube è visibile un video promohttps://www.youtube.com/watch?v=pJ1ZEzByoXA

Biglietti da € 35 a € 88

Acquisto online: https://www.ticketone.it/artist/les-etoiles/

Biglietteria Auditorium: tutti i giorni dalle 11 alle 20 – via Pietro de Coubertin, 30 Roma – tel. 06 80241281

Per informazioni e prenotazioni per scuole, gruppi organizzati e cral:

danza@danielecipriani.it

tel. 06 93663062

AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

ufficiostampa@musicaperroma.it

Ufficio Stampa Daniele Cipriani Entertainment 

Simonetta Allder

ufficiostampa@danielecipriani.it  

339 7523505

PH Credit Ufficio Stampa Daniele Cipriani Entertainment

HODIGHÍTRIA DI DANIELE CIPRIANI

HODIGHÍTRIA DI DANIELE CIPRIANI

By Martina Servidio

HODIGHÍTRIA DI DANIELE CIPRIANI

Il mistero della maternità e della sua bellezza

Rassegna Mirabilia of Music – la Musica apre i Musei

Serata di musiche, canti e danze, a cura di Daniele Cipriani, dedicata all’icona di S.Maria ad Martyres – Pantheon, 30 dicembre 2021

Una serata all’insegna del mistero, a partire dal titolo Hodighítria; uno spettacolo di musiche, canti e danze curata da Daniele Cipriani.

La consulenza musicale è di Gastón Fournier-Facio e l’ACCADEMIA VOCALE e QUARTETTO D’ARCHI con i danzatori Simone Repele e Sasha Riva (già del Ballet du Grand Théâtre de Genève) e Susanna Elviretti (della Compagnia Daniele Cipriani) si esibiscono al Pantheon, giovedì 30 dicembre ore 20, nell’ambito della seconda edizione della rassegna Mirabilia of Music – la Musica apre i Musei, progetto culturale voluto dal Direttore dei Musei statali della città di Roma, Mariastella Margozzi, con la cura e realizzazione di Anna Selvi, in collaborazione con la SIAE.

HODIGHÍTRIA DI DANIELE CIPRIANISveliamo intanto il “mistero” del titolo: Hodighítria (o Odegétria), parola greca che significa “colei che mostra la via”, un tipo di icona bizantina in cui la Madonna viene raffigurata con in braccio il Bambino Gesù che, a sua volta, tiene in mano una pergamena che la Vergine indica con la mano destra come ad indicare: quella è la strada del “buon cammino”.

La Hodighítria più antica di Roma si trova al Pantheon e fu donata dall’Imperatore Foca a Papa Bonifacio IV nell’anno 609 in occasione della dedicazione di questo antico tempio pagano al culto cristiano che diventa così la Basilica di S. Maria ad Martyres.

È a questa Hodighítria che si ispira l’omonimo spettacolo.

L’idea viene a Daniele Cipriani durante un sopralluogo al Pantheon perché intende proporre una serata dedicata alla bellezza – quella bellezza che salverà il mondo – come ebbe a scrivere Dostoevskij a chiusura di un anno difficile per l’intero pianeta.

Daniele rimane letteralmente folgorato dalla Hodighítria di S. Maria ad Martyres.; è una folgorazione, simile a quella descritta da tanti illustri scrittori e filosofi al cospetto della Madonna Sistina di Raffaello conservato nel Museo di Dresda, oppure, molto più semplicemente, è la folgorazione che provano persone di ogni origine e fede nel vedere una donna con in braccio un bambino.

L’umano presente in noi è quanto di più divino esista sulla terra.

HODIGHÍTRIA DI DANIELE CIPRIANI“È un’immagine che, per sua stessa natura, ha un potere terapeutico sull’anima umana”, suggerisce Daniele Cipriani che non ha dubbi dopo la sua personale folgorazione: la serata Hodighítria dovrà celebrare il mistero della maternità e della sua bellezza.

Il mistero di tutte le madri, di quella Madre celeste che diede alla luce il Bambino il cui Natale festeggiamo domani 25 dicembre.

È quindi con una dedica speciale alla Madonna, a cui nei secoli i Romani si sono sempre rivolti con devozione nei momenti più difficili, che verranno intonati celebri canti e musiche sacre di diversi compositori, insieme a parole e musiche natalizie tradizionali.

Li interpreteranno i musicisti di Quartetto d’Archi: Rosario Genovese e Ylenia Montaruli, violini; Fabio Catania, viola; Andrea Genovese, violoncello e le voci di Accademia Vocale: Francesca Gavarini e Daniela Petrini, soprani; Annarita Cerrone, mezzosoprano; Anselmo Fabiani e Francesco Toma, tenori; Antonio Pirozzi, basso.

I componenti di entrambi gli ensemble provengono o hanno collaborato con il prestigioso Coro e Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia.

Musicisti e cantanti sono presenze consuete nei concerti in chiesa è però meno usuale presenza di danzatori. Daniele Cipriani vuole recuperare la valenza religiosa della danza sottolineando che “Fin dall’antichità la danza è stata un rito che serviva a creare un contatto con la divinità. Nell’Antico Testamento Re Davide danza con incontenibile gioia dinnanzi all’Arca e anche diverse tradizioni cristiane prevedevano la danza come accompagnamento delle cerimonie religiose”.

HODIGHÍTRIA DI DANIELE CIPRIANIGli omaggi alla Vergine da parte dei danzatori/coreografi Simone Repele e Sasha Riva saranno lavori da loro stessi creati appositamente per Hodighítria su due Ave Maria estremamente diverse; la prima dell’argentino Astor Piazzola e di un compositore cinquecentesco franco-fiammingo, Jacques Arcadelt e la seconda sul Concerto grosso fatto per la Notte di Natale di Arcangelo Corelli.

La danzatrice Susanna Elviretti interpreterà una nuova creazione di Michele Pogliani sull’Ave Verum di Mozart insieme a Agnese Trippa della MPTRE Dance Company.

Una serata di musiche, canti e danze in uno dei luoghi più straordinari del mondo, nel periodo più straordinario dell’anno in cui si intrecciano festività di diverse religioni e che, prima di diventare la festa più sacra della cristianità, era la Festa del Sol Invictus per i romani, costruttori del Pantheon appena sei anni dopo la nascita di Gesù.

HODIGHÍTRIA DI DANIELE CIPRIANI

L’evento non poteva che offrire un tema “extra-ordinario”, umano e divino nel contempo.

Hodighítria è concepita come un parto collettivo. È nel periodo invernale dell’anno in cui il sole esterno è fievole ma il sole interiore – il Bambino, la Luce – può nascere in ognuno di noi.

Con l’augurio di Daniele Cipriani “che da questa illuminazione e presa di coscienza di noi stessi, possa nascere anche una fratellanza che ci permetta di andare incontro al futuro con fiducia, comprendendo il legame che unisce tutte le epoche e gli uomini.”

 La rassegna si terrà nel rispetto delle norme anti Covid-19

Daniele Cipriani Entertainment è riconosciuta dal Ministero della cultura come organismo di produzione per la danza.

Ufficio Stampa Daniele Cipriani Entertainment 

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 Pantheon – Basilica di Santa Maria ad Martyres – Piazza della Rotonda, 00186 Roma

Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.

I video degli spettacoli saranno successivamente pubblicati:

 sulla pagina FB del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo https://www.facebook.com/MuseoCastelSantAngelo

sul canale YOUTUBE della Direzione Musei Statali della città di Roma https://www.youtube.com/c/DirezioneMuseiStatalidellaCittàdiRoma

 Il programma completo può essere visionato su:

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