I MASS MEDIA: CROCE E DELIZIA

I MASS MEDIA: CROCE E DELIZIA

By Martina Servidio

Solitamente si crede che il fenomeno “Mass Media” sia nato con l’avvento di Internet invece è nato tra il 19° e 20° secolo a seguito della Rivoluzione Industriale.

I “Mass Media”, o la buona informazione, è uno strumento importante per lo sviluppo della democrazia poiché consente una circolazione di idee e di conoscenze; è un fondamento della vita democratica.

Troppo spesso però circola la cattiva informazione che è deleteria ed ha il fine di minare la società e la sana democrazia.

E’ fondamentale quindi conoscere le fonti dell’informazione e analizzarle con spirito critico.

Chiariamo subito che “Media” è una locuzione latina.

I Media sono mezzi di informazione e divulgazione progettati per comunicazione a distanza, a grande velocità, rivolti ad una moltitudine di persone con diversi livelli di istruzione e devono quindi caratterizzarsi per un linguaggio comprensibile ed universale.

Il loro rapido sviluppo è strettamente connesso all’analogo rapido sviluppo della società di massa. I mezzi di informazione e comunicazione, nati come già detto tra il 19° e il 20° secolo, hanno seguito – e molto spesso anticipato – l’evoluzione a volte caotica della società industriale, una rapida ed incontrollata urbanizzazione di massa ma hanno comunque segnato un importante punto a loro favore: la scolarità di massa anche in località quasi isolate e comunque distanti da agglomerati urbani.

Hanno consentito ai cittadini di svolgere un ruolo più consapevole e partecipativo nella vita sociale e politica comune però, purtroppo, è andato a svilupparsi di pari passo un fenomeno negativo; l’inserimento del potere nel sistema delle informazioni e delle comunicazioni che ne hanno – di fatto – acquisito il predominio.

Il comune cittadino è stato relegato al semplice ruolo di attore passivo con perdita di autonomia individuale e anonimo.

Il libero arbitrio è stato in realtà soffocato e gli è stato impedito di svolgere un ruolo partecipativo; le comunicazioni ed informazioni erano povere nella sostanza ma magniloquenti e spettacolari nella forma proprio per distogliere il cittadino dal ragionare ed essere così un soggetto attivo.

Il primo mezzo di comunicazione è stato il libro poi i giornali, il cinema, la radio, la TV e più recentemente il PC.

Con la tecnica di stampa a caratteri mobili di Jahannes Gutenberg nel 1455 testi di qualsiasi natura potevano essere pubblicati in modo più veloce, economico e in maggiore quantità e ciò diede un contributo decisivo all’alfabetizzazione di massa. Con la diffusione del libro fu possibile stampare grandi tirature che raggiunsero grandi masse diffondendo notizie, cultura cioè il sapere.

I giornali, periodici e quotidiani, forniscono oggi notizie generaliste di costume, di politica, di cronaca e ci sono anche giornali specializzati su argomenti specifici quali la cronaca, la moda, lo sport …

Il cinema è nato nel 1895 grazie ai fratelli Lumiere ed ha avuto uno sviluppo travolgente perchè il film poteva essere visto in tutto il mondo, essere capito ed apprezzato grazie al doppiaggio e molto spesso raggiungeva risonanza mondiale per la storia o l’argomento sociale o politico che raccontava; il film è caratterizzato da immagini e suoni ed è avvantaggiato rispetto al libro in quanto è di più immediata comprensione.

La radio, scoperta nel 1895 da Marconi, consente di diffondere nell’immediatezza la voce ed è stata largamente usata dal 1924 per puri scopi propagandistici.

Fino ad allora la politica aveva utilizzato la carta stampata per perseguire i suoi scopi ma l’utilizzo della radio fu di portata rivoluzionaria nelle loro mani di politici.

La TV apparve nel 1925 e questo nuovo strumento consente la diffusione di immagini e voce e ciò attrasse non poco i politici ed i potenti.

Visto la diffusione capillare dei mezzi di comunicazione e la loro capacità di manipolare le masse si rese necessario creare nel 1997 un Codice di Comportamento originariamente pensato per la tutela dei minori ma nel corso del tempo è diventato sempre più labile il rigido confine stabilito dal Codice suddetto.I MASS MEDIA: CROCE E DELIZIAGli aspetti salienti degli strumenti di comunicazione di massa è che hanno rivoluzionato il mondo dell’informazione, arrivano direttamente in casa del fruitore a cui forniscono una informazione immediata e molto spesso strutturata per… non far pensare e ragionare.

All’inizio della diffusione delle Rete vi era una corrente di pensiero dominante, espresso dalle Major del settore informatico ricche di capitali, che affermava:

stiamo cambiando il mondo, ci saranno migliori e più estese relazioni sociali, ci sarà una nuova democratizzazione diffusa, la conoscenza sarà di tutti, porteremo le idee ed il sapere in comune

E’ andata così?

I new media o media digitali sono legati alle nuove e sempre più raffinate tecnologie digitali che ritroviamo nei telefoni cellulari e satellitari, la TV digitale e Internet su cui poggiano i Social Network, veri e propri influencer nel bene e nel male.

L’aspetto positivo è che Internet, essendo uno strumento mondiale, fornisce servizi indispensabili quali ad esempio la posta elettronica, il collegamento a specifici siti informativi, la condivisione di TV ecc.

Internet consente enormi opportunità di comunicazione ma cela enormi rischi se utilizzato in maniera impropria.

Questa diffusione di massa di contenuti ed informazioni ha restituito al pubblico l’importanza ed il ruolo che gli era stato sottratto viene quindi esaltato e posto al centro dell’attenzione e, da fruitore passivo, viene elevato a protagonista attivo, parlante ed interattivo.

Internet è il primo medium bidirezionale.

La struttura di Internet è complessa e si articola in molte altre “sottosezioni”: siti web, telefonia, email, social, chat, blog, wiki, streaming audio, video…

I Social sono gruppi di persone solitamente legate dall’interesse su un certo argomento, sono interconnesse tra loro e possono reagire in tempo reale.

Il Blog cioè il diario commentabile in rete, personale e virtuale, prevede immagini video e testo, suddiviso e rivolto a determinate categorie o target di utenti.

Il Podcast consente la trasmissione di file audio che vengono diffusi su Internet, sono on demand e sono fruibili attraverso piattaforme dedicate.

Wikipedia è una enciclopedia interattiva che permette la creazione e la modifica collaborativa, dei contenuti, ha una interfaccia semplice e la modifica di una notizia da parte di un utente registrato diventa la versione ultima ed aggiornata dell’enciclopedia.

Essa è formata da milioni di pagine sempre aggiornato dagli utenti; siamo ben lontani dai tempi se una enciclopedia necessitava di aggiornamenti doveva essere ristampata con pesante impegno economico e di lunghi tempi di realizzazione.

La CYBER BALCANIZZAZIONE è un dannoso fenomeno estremamente negativo per l’informazione perchè l’algoritmo che guida l’intero sistema è “settato” affinchè “capisca” gli interessi dell’utente finale è ciò si traduce in isolamento e chiusura culturale in quanto fornisce “quel certo tipo di informazione” rivolta ed indirizzata ad una sola comunità.

Nel 1964 il sociologo Marshall Mc Luhan disse che “il mondo era diventato un villaggio globale, Internet si avvale di potenti mezzi di comunicazione e viaggia in tempo reale in tutto il mondo dove tutti sono interconnessi, è troppo facile e rapido”.

Quali sono le funzioni dei mass media?

  • Informare, educare, intrattenere, persuadere.

Informare: è la funzione principale, i mass media rappresentano l’elemento fondamentale

Educare: si educa comunicando informazioni esatte

Intrattenere: è sinonimo di sano divertimento e svago

Persuadere è una funzione pericolosa. I mass media rappresentano un ruolo chiave per il potere, influenzano opinione pubblica, influenzano la cultura e il modo di vivere, è un importante strumento per la manipolazione dell’opinione pubblica che  vuole informarsi per conoscere i fatti.

OPINIONI SU MASS MEDIA?

Troviamo 2 grandi schieramenti: gli Apocalittici e gli Integrati come affermato da Umberto Eco dove i primi combattono lo strapotere dei mezzi di informazione capaci di plasmare la coscienza delle masse mentre i secondi sono ormai assuefatti a questo grande “gioco” dominato dai gruppi di potere economico e politico e che si accontentano di godere della parte ludica e Social.

L’informazione deve essere libera, pluralista e veritiera; solo così è utile per la vita democratica che è tutelata dall’art 21 della Costituzione.

La censura è uno strumento di controllo che limita la libertà di scrivere, parlare, esprimere il proprio pensiero con qualunque mezzo lecito.

Dove non c’è libertà di informazione non c’è libertà di pensiero; la censura serve per mantenere l’equilibrio economico e politico al potere.

La pluralità di informazione è strettamente connessa al sopracitato Art 21 ma non è sufficiente un più o meno ampio numero di voci di informazione ma ciò che realmente conta è che queste voci possano esprimere la loro diversità di pensiero che è il presupposto indispensabile per la vera democrazia.

Nel vasto panorama dei mass media troviamo anche la Controinformazione che si contrappone a quella dominante. Se è una buona, sana e veritiera Controinformazione può rivelarsi opportuna e necessaria per arginare l’informazione del potere in carica.

Quando vi è una deliberata diffusione di notizie false create per ingannare, occultare o distorcere la verità siamo in presenza delle FAKE NEWS.

Internet ha amplificato a dismisura questo fenomeno da condannare dal quale però ci possiamo difendere controllando l’ URL del sito, se risulta affidabile, e controllare il clickbaiting (in italiano catturaclick) del sito la cui funzione primaria, non dimentichiamolo, è quella di attirare quanti più visitatori e generare così rendite pubblicitarie.

Malcom X il politico USA difensore dei diritti umani, ucciso nel 1965, disse:

“Se non state attenti i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono”

I MASS MEDIA: CROCE E DELIZIAIn Rete circolano 6 miliardi di persone e questo enorme numero di cybernauti attrae non poco le mire delle potenti aziende sia del settore che gli investitori terzi.

Perché la Rete fa gola?

La parola magica è il POTERE

Dobbiamo essere più cauti nel navigare in Rete, affinare la nostra attenzione e proteggerci dai rischi connessi.

Grazie, Martina

 

 

MPS: LA BATTAGLIA E’ AGLI INIZI

By Martina Servidio

MPS: LA BATTAGLIA E’ AGLI INIZI“…Banca dal 1472”, è questo l’importante, fondamentale e tranquillizzante messaggio che trasmette il logo del Monte Paschi di Siena.

Per Siena e la sua provincia e, direi, per la Toscana tutta, ha costituito da sempre il perno per lo sviluppo economico e commerciale insieme ai flussi turistici che hanno riconosciuto l’immenso valore artistico che racchiude la Toscana.

Per decenni e decenni il MPS ha operato in sinergia o per meglio dire in accordo con le varie espressioni della sinistra risolvendo, al bisogno, non solo i problemi locali ma anche quelli nazionali.

Ne è un esempio l’avvenuta acquisizione di Banca 121 seguita poi dall’acquisizione di Antonveneta.

Quest’ultima operazione, definita una incomprensibile follia economica da parte dei maggiori esperti finanziari, ha determinato l’inizio del tracollo per l’istituto bancario senese.

L’ultima operazione di salvataggio di MPS prevedeva che lo Stato facesse da traghettatore e risolutore della vendita a privati della banca senese nel caso questa non potesse più essere in grado di operare con le proprie risorse.

Ed è proprio questo che sta avvenendo; MPS è ormai un gigante privo di forze, di idee, di programmi e di risorse economiche e Unicredit ha prima dichiarato e poi posto in essere gli strumenti per l’acquisizione dell’istituto toscano.

Ma non è solo il delicato aspetto finanziario a togliere il sonno a molti ma esistono due altri problemi primari e cioè la tutela dei posti di lavoro poiché il passaggio di proprietà non garantirebbe quantomeno 5.500 dipendenti in esubero e 150 sportelli; l’altro è invece rappresentato dalle infauste ricadute sull’intero territorio che perderebbe definitivamente le tutele che erano  garantite dalla presenza capillare di MPS.

Il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, preoccupato per il futuro che si sta delineando, ha dichiarato che “la città non sarà supina di fronte a qualsiasi decisione sul destino della banca”

Ed aggiunge inoltre:

“Gli uomini e le donne MPS hanno fatto grande questa città e hanno diritto di non essere rottamati. La politica ora risponda visto che ci ha messo già le mani stabilendo prima l’acquisizione di Banca 121 e poi di Antonveneta. Ora ci rimetta di nuovo le mani per restituire dignità e futuro a questa banca. No alla macelleria sociale, si dia modo a questa banca, o con una fusione o con una ricapitalizzazione, di poter vivere”.  

Come interverrà concretamente il Governo?

MPS: LA BATTAGLIA E’ AGLI INIZI

Ricordiamo che, proprio a Siena, in occasione delle prossime elezioni amministrative di ottobre, si voterà anche per le elezioni suppletive che dovranno eleggere il nuovo parlamentare alla Camera.

Per il Pd si presenterà l’attuale segretario Enrico Letta che ha già anticipato che quella elezione rappresenterà anche una forma di referendum sul suo ruolo alla guida dei DEM e che, nel caso non venisse eletto, egli si farebbe da parte.

La destra non è rimasta passiva di fronte al problema MPS  e Giorgia Meloni, Presidente di  Fratelli d’Italia, ha inviato questa comunicazione al Corriere della Sera:

“Gentile Direttore, la probabile acquisizione a prezzi di saldo di Monte dei Paschi di Siena da parte di Unicredit, il cui attuale presidente è lo stesso Pier Carlo Padoan del Pd che da ministro del Tesoro tanto si occupò delle sorti di Mps, è solo l’ennesima conferma del vergognoso modus operandi della sinistra italiana che usa lo Stato per opache manovre finanziarie e per proprio tornaconto politico e personale.

Nel 2017 Padoan salvò Mps coi soldi dei contribuenti italiani, operazione costata oltre 5 miliardi, si fece quindi eleggere l’anno successivo parlamentare a Siena, ma per non farsi mancare nulla, ora da presidente di UniCredit è pronto al colpaccio: acquisire la banca senese a condizioni molto vantaggiose, da lui stesso create in qualità di ministro e con la norma DTA inserita nella legge di Bilancio dal suo sodale, l’allora ministro Gualtieri, ora candidato a sindaco di Roma.

L’attuale segretario del Pd, Enrico Letta, non vuole restare escluso dal banchetto e annuncia la sua candidatura nel collegio di Siena, proprio mentre le sorti della banca sono di nuovo ostaggio delle decisioni del governo di cui il Pd ha una buona dose di ministri politici e tecnici. I conflitti di interessi tra Pd e finanza sono dannosi per le banche e fatali per i contribuenti come hanno dimostrato le vicende di questi anni. Oggi Unicredit di Padoan acquisisce solo la parte attiva del Monte dei Paschi di Siena mentre le passività e i contenziosi restano al Mef, e cioè a noi cittadini.

Crediti deteriorati e debiti ereditati da decenni di gestione clientelare targata Pd vengono per l’ennesima volta scaricati sui cittadini, così come i risarcimenti miliardari per le cause legali, per non parlare dei cosiddetti «esuberi», cioè di migliaia di lavoratori che dovranno abbandonare l’istituto. Passano i governi, ma le ricette del Pd per le crisi bancarie no: privatizzare i profitti e scaricare sui contribuenti le perdite.

Stavolta è il capitolo di Unicredit con MPS con un conto per lo Stato di altri potenziali 10 miliardi oltre quelli già corrisposti. Gli speculatori finanziari ringraziano e la mangiatoia della sinistra si allarga.

Fratelli d’Italia darà battaglia in ogni sede contro questo scandalo a partire dal Parlamento: chiediamo ancora una volta e con determinazione al governo e al ministro dell’Economia, Daniele Franco, di riferire tempestivamente sul tema in Aula.

L’esecutivo ha già incredibilmente respinto questa richiesta avanzata da FdI, dimostrando ancora una volta che per questa maggioranza la democrazia parlamentare vale solo quando si tratta di creare governi nei laboratori del Palazzo, umiliando la volontà dei cittadini.

Ma non quando l’esecutivo deve rispondere del suo operato davanti ai rappresentanti del popolo.”

Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, non si è fatto attendere nell’esprimere con fermezza il suo punto di vista con una serie di comunicati i cui concetti sono:

“Non accetteremo nessuna svendita: Per noi ogni posto di lavoro è sacro come ogni sportello della gloriosa Banca che deve sopravvivere ai disastri del PD. Non accetteremo che, con denaro pubblico, si facciano favori ai privati”

Tuttavia il Ministro dell’Economia, Daniele Franco, nel corso dell’audizione in Commissione Finanze, ha in realtà “aperto” alla cessione di MPS a Unicredit ed ha affermato che: “Non si intravedono al momento rischi di smembramento, Non sarà una svendita di una proprietà statale, Sarà una soluzione strategicamente superiore per l’interesse del paese, Con l’operazione con Unicredit non vi sono al momento elementi che facciano intravedere rischi di smembramento”

 Si preannuncia un agosto bollente in relazione alla trattativa in atto tra il MEF (che detiene il 64% di MPS) e Unicredit per stabilire quali parti di MPS andranno a Unicredit che ha già sinteticamente annunciato:

  • la sua indisponibilità ad accollarsi i costi dell’operazione;
  • non si accollerà i crediti deteriorati;
  • non subentrerà nelle azioni legali attualmente in essere contro MPS;
  • non assorbirà tutti i dipendenti MPS

Si potrebbe dire che Unicredit gradirebbe acquisire una “GOLD COMPANY” lasciando allo stato, cioè ai cittadini, la “BAD COMPANY”

Settembre è alle porte e…la battaglia è agli inizi.

MA E’ SOLO UNA CRISI ECONOMICA?

MA E’ SOLO UNA CRISI ECONOMICA?

By Martina Servidio

O anche crisi dei valori umani?

Questa riflessione è scaturita durante un interessante colloquio avuto recentemente con un mio mentore, Andrea.

Tutti noi parliamo sempre e soprattuto dell’attuale e profonda crisi economica e dell’altrettanta pericolosa crisi sanitaria causate ambedue dalla pandemia ma, ben pochi, mettono in primo piano una crisi più grave che ci corrode dentro.

Parlo della crisi dei valori umani.

Ritengo che ci dovremmo preoccupare molto di più della nostra società che attribuisce maggiore importanza ad una persona dotata di cospicue risorse economiche e dalla forza che gli deriva dalla posizione di previlegio che ricopre nella comunità mentre, il comune cittadino, viene perlopiù ignorato e a cui non vengono riconosciuti, o riconosciuti a prezzo di estenuanti battaglie, i suoi basilari diritti.

MA E’ SOLO UNA CRISI ECONOMICA?La vita quotidiana ci mette sempre davanti agli occhi dei “minuscoli esseri” che sono alla costante ricerca di beni materiali nel tentativo, spesso vano, di colmare un profondo vuoto interiore, una cronica insoddisfazione; essi si costruiscono una felicità di facciata nel tentativo di nascondere la loro solitudine “spirituale”

Molto spesso, questi, esercitano il loro potere soverchiando e soggiogando – spesso in maniera surrettizia – il proprio prossimo.

Possiamo dire che viviamo in una società in cui la tensione è puntata a produrre ricchezza ma che ci rende poveri dentro?

Dovremmo mettere un freno alla logica materialista ed accendere i riflettori anche sull’aspetto umano della società e sulla sua crescita morale.

MA E’ SOLO UNA CRISI ECONOMICA?Lo “Smart Working”, resosi necessario per reagire alla crisi sanitaria che imponeva il distanziamento anche negli uffici, è forse diventato un “mostro” che fagocita i tempi e la vita, anche familiare, delle persone?

Non lascia spazio né orari “sacri”, il PC è sempre on line perché si deve essere pronti a rispondere alle richieste di riunioni anche estemporanee.

Non è stato forse messo in piedi un sistema, inizialmente dettato dall’emergenza, che invece è ora diventato una routine di lavoro?

Non si corre il rischio di “overload work” come paventano gli analisti che stanno studiando il fenomeno e le sue implicazioni?

“Credo dipenda dal sistema che abbiamo implementato e che, volenti o nolenti, continuiamo ad alimentare perché lui alimenti noi”; queste sono le parole che mi hanno indotto alla riflessione.

Ritengo sia necessario auspicare una inversione di tendenza del comune pensiero e che proponga, soprattutto ai giovani, l’idea che la vera felicità non è solo avere beni materiali ma soprattutto la ricchezza interiore che si manifesta nell’altruismo, nella solidarietà, nella generosità e cosa ben importante nel rispetto di noi stessi e del prossimo. Queste qualità dell’animo vanno coltivate giorno per giorno; solo così potremo rendere il singolo individuo una persona migliore.

Certamente le risorse materiali sono importanti, ma niente e nessuno potrà mai privare una persona della sua ricchezza interiore, della sua reputazione, della sua figura stimata.

Queste ricchezze interiori lo accompagneranno nel tempo e nel ricordo, anche dopo il suo viaggio terreno.

Grazie, Martina Servidio.

 

 

ANCORA BUONE NOTIZIE PER PAPA FRANCESCO

ANCORA BUONE NOTIZIE PER PAPA FRANCESCO

By Martina Servidio

Sua Santità Papa Francesco continua ad essere curato amorevolmente da tutta l’equipe sanitaria dopo l’intervento chirurgico all’intestino di domenica 4 luglio.

La convalescenza e la riabilitazione del Santo Padre al Policlinico Gemelli mostrano segnali sempre più positivi che lasciano ragionevolmente sperare nel Suo prossimo ritorno in Vaticano.

Francesco domenica scorsa ha recitato l’Angelus dal balcone del decimo piano del Policlinico dove si trova l’appartamento destinato al soggiorno del Pontefice ma, prima, ha incontrato alcuni piccoli pazienti del vicino reparto di Oncologia Pediatrica insieme ai quali ha poi recitato l’Angelus.

ANCORA BUONE NOTIZIE PER PAPA FRANCESCONella circostanza Sua Santità, non particolarmente avvezzo a seguire i rigidi “protocolli” ha voluto far visita all’adiacente Reparto incontrando i malati ed il personale sanitario dando a tutti un segno di partecipazione, di condivisione e di incoraggiamento per chi soffre.

La sofferenza comune rende fratelli e sorelle perché suscita quel comune sentimento di umana fragilità.

Il “nostroPapa è proprio un uomo del nostro tempo e la sua visione globale tocca anche gli avvenimenti sportivi che hanno caratterizzato i giorni scorsi.

Non poteva mancare la gioia espressa per la vittoria della nazionale argentina di calcio ed anche di quella italiana soffermandosi sul vero significato dello sport, dei suoi valori e della capacità sportiva di saper accettare qualsiasi risultato che la competizione sportiva assegna, anche la sconfitta.

Anche lo sport ci pone davanti alle difficoltà della vita, ci si deve sempre mettere in gioco, si deve lottare senza arrendersi, dobbiamo essere forti nella speranza e fiduciosi nelle nostre possibilità.

Grande Papa Francesco.

 

AUMENTA IL NUMERO DEI FUMATORI

AUMENTA IL NUMERO DEI FUMATORI

By Martina Servidio

AUMENTA IL NUMERO DEI FUMATORI

Il 31 maggio, in occasione della Giornata Mondiale senza il Tabacco, ci apprestavamo a seguire – come da routine – i dati dello studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Istituto Mario Negri.

A dir la verità eravamo pronti ad apprezzare i buoni risultati raggiunti dai messaggi istituzionali rivolti alla cittadinanza e tesi a combattere il fumo di tabacco proprio per evitare che esso si trasformi in uno spietato killer.

Invece, però, con nostro profondo rammarico, questo studio ha evidenziato un significativo aumento del numero dei fumatori.

Sono stati realizzati 4 specifici ed approfonditi sondaggi su campioni con età compresa tra i 18 e i 74 anni; rappresentativi della nostra popolazione e scelti secondo le loro condizioni sociali, geografiche, scolastiche, lavorative…

Gennaio 2020 ha rappresentato l’inizio del primo sondaggio (quindi ante lockdown), il secondo è stato effettuato ad aprile 2020 (in pieno lockdown), a novembre 2020 (parziale uscita dal lockdown) e l’ultimo a maggio 2021 (parziali riaperture)

Si è riscontrato che la pandemia ha fortemente mutato le abitudini degli italiani rispetto al fumo.

A fronte di una riduzione registrata ad aprile 2020 rispetto a gennaio 2020 (pre lockdown) il sondaggio di maggio 2021 ha messo in luce un forte aumento dei fumatori del 26,2% (pari a circa 11,3 milioni di cittadini) rispetto anche a novembre 2020 che era del 24% cioè un milione di fumatori in più!

AUMENTA IL NUMERO DEI FUMATORI I giovani consumatori (fascia 14-17 anni) che hanno avuto un primo contatto con il fumo di tabacco costituiscono il 33% del campione mentre il 42 % ha avuto l’iniziazione al fumo tramite la sigaretta elettronica.

Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS, afferma che i nuovi prodotti connessi all’uso del tabacco quali sigarette a tabacco riscaldato, HTP e le e-cig hanno svolto un ruolo determinante nell’aumento del numero dei fumatori; il loro uso contribuisce alla iniziazione al fumo e questo si traduce nel maggior consumo di sigarette tradizionali.

I risultati delle analisi relative alla iniziazione fanno emergere che a novembre 2020 il 4,7% degli intervistati era classificato come “mai fumatore di sigarette tradizionali”; ad aprile 2021 (durante lo stringente lockdown) è diventato fumatore.

Sottolinea il Prof. Silvio Garattini presidente onorario dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri:

“Nelle condizioni di restrizioni delle libertà e di stress conseguenti alla pandemia, aumentano di oltre 1 milione sia i fumatori che le fumatrici. A maggio 2021 la prevalenza di fumatori in Italia è del 26,2% (stima di 11,3 milioni) di cui il 25,7% sono maschi (5,5 milioni) e il 26,7% sono femmine (5,8 milioni)”. 

La statistica ci dice inoltre che il consumo pro capite di sigarette fumate giornalmente, nella rilevazione di maggio 2021, è tornato ad essere come in situazione ante lockdown con 11,4 sigarette fumate dagli uomini e 10,1 sigarette fumate dalle donne.

E’ stato rilevato a maggio 2021 che il 10,0% della popolazione dei fumatori utilizza regolarmente le “sigarette elettroniche” e questa percentuale è aumentata rispetto ad una situazione pre lockdown dove era dell’8,0%

AUMENTA IL NUMERO DEI FUMATORI

Il FOCUS deve puntare sulle nuove generazioni:

  • Secondo l’indagine nella fascia di studenti 14 – 17 anni risulta che il 37,5% degli intervistati già fuma tabacco e il 41,5% la sigaretta elettronica;
  • Il 52,5% degli studenti ha iniziato a consumare tabacco o a utilizzare la sigaretta elettronica alle scuole medie (primo contatto con il fumo) e alle superiori.

Questi ultimi dati ci devono far riflettere poiché “la popolazione degli studenti” si avvicina al fumo oltre che mediante il tabacco tradizionale anche attraverso la sigaretta elettronica che – giova ricordare – fu immessa sul mercato ponendo come target di riferimento il fumatore di tabacco tradizionale per minimizzare i rischi connessi.

Pare invece che la sigaretta elettronica sia recepita dai giovani come un trampolino di lancio verso l’uso del tabacco tradizionale.

Il consumo sia occasionale che abituale di tabacco tradizionale o di sigaretta elettronica è sempre più frequentemente associato a comportamenti non salutari; il binge drinking, il consumo di cannabis o delle nuove sostanze psicoattive sono infatti pratiche più frequentemente attuate dai giovani fumatori di sigarette tradizionali o utilizzatori di sigarette elettroniche raggiungendo una percentuale del 8,0%

Se prendiamo in considerazione l’intero universo dei fumatori tale percentuale sale ad oltre il 30,0%

Tutte le Istituzioni, l’OMS, gli Istituti di Ricerca attuano Campagne di informazione sociale sui danni da tabacco e da sostanze dannose per il nostro fisico e per il nostro cervello; cerchiamo di riflettere per il nostro bene.

Grazie, Martina