VENEZUELA: NAZIONALE UNDER 17 IN ITALIA ED INCONTRA IL CALCIO NOSTRANO

VENEZUELA: NAZIONALE UNDER 17 SBARCA IN ITALIA ED INCONTRA IL CALCIO NOSTRANO

VENEZUELA: NAZIONALE UNDER 17 IN ITALIA ED INCONTRA IL CALCIO NOSTRANO

Calcio italiano contro il resto del Mondo, oppure il contrario.

Fate un po’ voi.

Nell’era della globalizzazione non mancano gli interessanti appuntamenti ed incroci tra il nostro stivale e i diversi modi di intendere il calcio.

Tutto cominciò tanti anni fa; gli Stati Uniti, dopo l’umiliante e prematura uscita di scena della loro Nazionale ad Italia 90, in vista dei Campionati del Mondo 1994 che si sarebbero svolti proprio nel Grande Continente, chiesero all’Italia di dare loro “ripetizioni” di pallone.

Fu così che, in una torrida estate del 1993, un quarto di secolo or sono esattamente, Washington ospitò per la prima volta ed in via del tutto straordinaria la finale della Supercoppa Italiana. A contendersela furono il fortissimo Milan di Fabio Capello ed il Torino del compianto Emiliano Mondonico.

La storia si è ripetuta 9 anni dopo: l’ex leader libico Muammar Gheddafi, innamoratissimo del nostro calcio ed entrato l’anno seguente in contatto per questioni di business con il Perugia di Luciano Gaucci, volle, a tutti i costi che si giocasse un’importante incontro tra blasoni nella sua terra.

Chi ha buona memoria non dimenticherà affatto la sfida, datata 2002 e valevole sempre per la Supercoppa di Lega, tra la Vecchia Signora ed il Parma.

A Tripoli l’onore di fischiare il calcio d’inizio.

Passa qualche anno e, dal Nord Africa, tutti in direzione di Pechino.

“Degustazione tricolore” nel Paese della Grande Muraglia. Oggi, invece, c’è chi ha deciso di prendere un aereo, attraversare l’Atlantico e sbarcare nel nostro stivale per incontrarsi e confrontarsi con un pallone italiano non proprio in ottima salute ma sicuramente ancora molto apprezzato. A farci visita è la Nazionale Giovanile Under 17 del Venezuela che, a partire dal prossimo 7 Maggio fino al 22 dello stesso mese, sfiderà una serie di compagini locali.

Hellas Verona, Milan, Juventus, Torino, Chievo, Pro Vercelli e, molto probabilmente, match quest’ultimo ancora da definire, il Renate.

VENEZUELA: NAZIONALE UNDER 17 SBARCA IN ITALIA ED INCONTRA IL CALCIO NOSTRANO

Ragazzini di età compresa tra i 15 e i 16 anni che decidono di mettere calzoncini e scarpini lanciando la sfida ai giovani nostrani. Il tutto avviene grazie ad una solida partnership tra la A & B Sport Entertainment Corp di Alessandro Corridore e la Rognoni & Partners Group S.r.l., con il benestare della FVF, la Federazione Venezuelana Football.

Più di semplici partite”: un vero e proprio confronto agonistico fra due culture diverse, due filosofie calcistiche incomparabili ma legate da un denominatore comune: promuovere lo sport più bello del mondo, far crescere i campioni del domani e…perché no? …davanti all’amatissimo pallone, dare un “sonoro calcio” alle tante avversità che ci circondano.

Euro 2016

Il rischio che le partite di “Euro 2016” si svolgano a porte chiuse è sempre più forte, soprattutto dopo gli attacchi terroristici di matrice jihadista del 22 marzo che hanno sconvolto Bruxelles, con 32 persone che hanno perso la vita e 270 feriti.

Il Campionato europeo di calcio, che quest’anno si svolgerà in Francia, prenderà il via il 10 giugno.

La partita inaugurale sarà Francia-Romania e si giocherà allo stadio Saint-Denis di Parigi.

Proprio la capitale francese è stata la città europea più colpita dal terrorismo islamico negli ultimi mesi; prima con gli attentati alla sede del giornale satirico “Charlie Hebdo” e al supermercato kosher tra il 7 e il 9 gennaio 2015, poi con le stragi del 13 novembre dello stesso anno.

Nel novembre scorso i jihadisti hanno colpito il teatro Bataclan, alcuni ristoranti e lo stesso stadio Saint-Denis dove era in corso l’amichevole tra le nazionali di calcio di Francia e Germania e nel quale, secondo i piani terroristici, ci sarebbe dovuto essere il maggior numero di vittime.

In questo caso le forze dell’ordine, che si trovavano fuori dalla struttura per i controlli all’ingresso, sono riuscite a evitare il peggio; nonostante questo, però, un civile è stato ucciso dall’esplosione di uno dei terroristi kamikaze.

In tutto le vittime degli attentati del 13 novembre sono state 130, la maggior parte delle quali si trovavano al Bataclan, dove sono morte 93 persone.

Con gli attacchi terroristici di Bruxelles i timori sono tornati vivi. L’Europa è spaventata dalla minaccia jihadista e i dubbi sulla sicurezza sono innumerevoli.

In molti si stanno chiedendo se non sia il caso di annullare “Euro 2016”.

Il vicepresidente della Uefa, Giancarlo Abete, ha tenuto a precisare che questa possibilità non è stata presa in considerazione dai vertici dell’organismo che amministra il calcio europeo. Così facendo, infatti, si rischierebbe di darla vinta ai terroristi.

Lo stesso Giancarlo Abete, però, non ha escluso che alcune partite di “Euro 2016” – considerate a rischio – possano svolgersi senza tifosi sugli spalti.

La priorità è la sicurezza del pubblico e dei calciatori e, per garantirla senza troppe difficoltà, Giancarlo Abete ha dichiarato che la Uefa è disponibile a valutare tutte le opzioni, nessuna esclusa, ma solo a ridosso dell’evento sportivo. Ora come ora, a poco meno di tre mesi dall’inizio della manifestazione calcistica, è ancora troppo presto per prendere decisioni drastiche.

Altri dirigenti della Uefa hanno smentito le parole di Abete dicendo di essere certi circa l’efficienza dell’apparato di sicurezza francese e negando l’esistenza di piani alternativi per far giocare alcune partite di “Euro 2016” a porte chiuse.

L’auspicio è che abbiano ragione questi ultimi; senza pubblico sugli spalti, un evento sportivo di tale importanza perderebbe il suo fascino ed il suo significato.

Un “Euro 2016” senza incidenti potrebbe essere utile per restituire la speranza ad una Europa sempre più debole e lacerata.

Giuseppe Loris Ienco

Noel Gallagher su Ibrahimovic: “Un fottuto idiota”

Ibrahimovic

Due caratterini forti quelli del cantante Noel Gallagher e del calciatore Zlatan Ibrahimovic, a fronte di due personalità molto tenaci e decise. Due duri, insomma, che di certo quando parlano non dicono cose scontate o banali ma arrivano dritti al punto senza tanti giri di parole. Questa volta, però, l’ex Oasis ha decisamente espresso la sua opinione in maniera.. diciamo un po’ troppo diretta.

Noel Gallagher senza peli sulla lingua

Interrogato su cosa pensasse dell’attuale attaccante del Paris Saint-Germain, Zlatan Ibrahimovic, il cantante inglese, da sempre grande appassionato di calcio, ha espresso così la sua opinione: “Ibra? Non mi piace. È un fottuto idiota, un pallone gonfiato.”

IbrahimovicChiaro, chiarissimo il suo pensiero. D’altronde la vicenda burrascosa degli Oasis non poteva essere una casualità, tant’è che nel 2009 le irrimediabili differenze caratteriali tra Noel (chitarra e voce) e suo fratello Liam (voce e tamburello) portarono allo scioglimento dell’amato gruppo brit pop. Inevitabile, dunque, il parallelo tra Ibrahimovic e suo fratello Liam.

“È come mio fratello: parla tanto e non combina nulla -ha detto- Tatuaggi fighi, e bocca larga“. E allora, a fronte di queste parole, la memoria ritorna ancora una volta allo scioglimento degli Oasis, con insulti alla famiglia da un lato e violenza ingiustificata dall’altra. Nello specifico, si parlò all’epoca addirittura di una chitarra scagliata addosso da uno dei due fratelli verso l’altro; un modo decisamente sobrio e british di affrontare le discussioni.

Zlatan Ibrahimovic, un personaggio che fa discutere

Da parte sua, Ibrahimovic non è che al momento se la passi benissimo. L’età avanza, il peso degli anni inizia a farsi sentire e forse, tirando le somme, lo svedese ha raccolto molto meno di quanto avesse meritato. Al momento, i francesi lo considerano un peso.

IbrahimovicLapidario France Football: «Ibra ha perso il ruolo di condottiero, indebolito dagli infortuni e dagli acciacchi dell’età. Il Psg può tranquillamente fare a meno di lui grazie a giocatori in ascesa come Pastore e Cavani, pronti finalmente a prendere per mano la squadra». Che Ibrahimovic sia davvero giunto al capolinea in terra d’oltralpe?

In carriera Ibrahimovic ha spesse volte cambiato squadra (Juventus, Inter, Milan, Barcellona) inseguendo più e più volte la tanto agognata Champions League, senza mai vincerla. Allo stesso modo, anche il Pallone d’Oro gli è sempre sfuggito dalle mani, senza nemmeno avvicinarsi lontanamente a un traguardo del genere.

A fronte di alcune sue dichiarazioni passate (“Un mondiale senza di me è poca cosa, non c’è davvero nulla da guardare e non vale nemmeno la pena aspettarlo con ansia.”) la realtà dei fatti si è dimostrata un po’ diversa. Magari non come l’ha interpretata Noel Gallagher, però, ma sicuramente diversa.