Via Cola di Rienzo

Tra le strade più belle di Roma possiamo senz’altro citare Via Cola di Rienzo che collega Piazza del Risorgimento a Piazza della Libertà; siamo quindi nel cuore di Roma a due passi da S. Pietro.

Fu realizzata a seguito del Piano Regolatore del 1873 ed inizialmente sorsero soltanto 10/15 case poiché, in effetti, gli imprenditori edili e la popolazione non credevano allo sviluppo abitativo e commerciale che l’Amministrazione Comunale aveva intravisto e posto in atto.

Dobbiamo attendere gli anni 20 per vedere la vera e grande nascita di Via Cola di Rienzo con i raffinati palazzi in stile e che facevano da ala a questa importante arteria.

Prestigiosi negozi di moda e di ricercatezze culinarie hanno, da allora, contraddistinto la vocazione commerciale – ma di qualità – della strada tanto che Via Cola di Rienzo entrò, da regina, nel tessuto urbano.

Fiore all’occhiello di questa mondanità fu senza dubbio il Caffè Latour, di proprietà degli omonimi fratelli discendenti, secondo alcuni storici, di un “ramo cadetto” di Napoleone; l’elegante locale aprì nel 1924 e fu chiuso negli anni 70

Via Cola di Rienzo è dedicata a Nicola di Lorenzo Gabrini (detto Cola de’ Rienzi), di origini popolane che divenne tribuno e senatore di Roma intorno al 1350 e che combattè una strenua battaglia morale denunciando i soprusi dei baroni romani nei confronti del popolo.

Ed è proprio su questa strada che abbiamo la disponibilità di un locale classificato per “Non Alimentari” dove poter svolgere attività culturali e/o editoriali.

roma_via_cola_di_rienzo

Siamo alla ricerca di collaborazioni, suggerimenti, alternative per questo progetto.

Parliamone, chiunque fosse interessato ci contatti.

Grazie

Alzheimer, oggi la giornata mondiale

alzheimer

Era il 1910 quando il dottor Alois Alzheimer pubblicò il suo primo studio sulla malattia da lui individuata e che ha preso il suo nome: ad oggi la ricerca su questa forma di demenza vanno avanti, per cercare sia cure che possano rallentarne il processo degenerativo che possibili cause e interventi preventivi.

Questo in corso è il V Mese Mondiale Alzheimer e il 21 settembre ricorre la Giornata Mondiale Alzheimer, istituita nel 1994 dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dall’Alzheimer Disease International per creare una coscienza pubblica sulla malattia e riunire malati, familiari e associazioni Alzheimer di tutto il mondo.

L’Alzheimer (per cui ad oggi non esiste cura) è una malattia dal forte impatto sulla società che mette a dura prova non solo il malato, ma soprattutto la sua famiglia e i suoi cari. Secondo gli esperti sarebbe causato da un accumulo di proteina beta-amiloide nel cervello. Di recente alcuni scienziati hanno messo a punto un farmaco (chiamato Aducanumab) capace di ridurre questa quantità e quindi rallentare il corso della malattia.

La frontiera successiva è capire se esista la concreta possibilità di una regressione dei sintomi già diagnosticati, parallelamente alla rimozione della beta-amiloide nel cervello.

Associato alla perdita di memoria, di per sé già aspetto che ne fa percepire la gravità, l’Alzheimer, nel suo decorso, si caratterizza per molteplici altri aspetti ugualmente gravi: impoverimento del vocabolario, difficoltà nell’eseguire azioni quotidiane e semplici movimenti, mancato riconoscimento di persone e luoghi, impeti di rabbia e aggressività, apatia, stanchezza.

Secondo il Rapporto Mondiale Alzheimer 2015, sono circa 47 milioni le persone affette da demenza nel mondo, cifra che, secondo le previsioni, raddoppierà nei prossimi 20 anni.

Soltanto in Italia si contano circa 600 mila malati di Alzheimer, stando all’ultima ricerca effettuata dal Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) con l’Aima (Associazione italiana malattia di Alzheimer). Il numero è in aumento e a crescere è anche l’età media, pari oggi a 78,8 anni rispetto ai 77,8 anni del 2006, quando i malati erano 520 mila.

A preoccupare è il rischio di isolamento sociale a cui vanno incontro le famiglie, spesso abbandonate e prive di supporto e servizi adeguati; profonde sono le differenziazioni territoriali dell’offerta, in termini di assistenza e aiuto specializzati, che penalizzano soprattutto il Sud.

Giornata Mondiale Alzheimer: le iniziative

In occasione della XXIII Giornata Mondiale Alzheimer sono state organizzate, in tutta Italia, diverse iniziative.

Bologna, Trieste, Como, Milano, Bari, Perugia: da nord a sud, i vari incontri saranno utili per porre domande ad esperti del settore, per informarsi in merito alle terapie, per confrontare le proprie esperienze con quelle di altre famiglie.

Le giornate in programma si caratterizzano come importanti occasioni per medici, addetti al sociale, ma soprattutto persone che quotidianamente fanno fronte ai disagi causati dalla malattia, all’isolamento che ne consegue e al senso di incapacità nel fronteggiarla che la accompagna.

Difficile, infatti, è soprattutto capire come relazionarsi con questi malati, come comportarsi, come affrontare i loro cambiamenti e il degenerare dell’Alzheimer.

A Roma, per l’occasione, è stata organizzata una campagna di test preventivi gratuiti a cura della Fondazione Igea Onlus e dell’Università di Roma, in collaborazione con l’Associazione Alzheimer Roma Onlus: il test fornisce un controllo generale dello stato cognitivo della persona, per individuare eventuali deficit riconducibili al rischio di sviluppo della patologia nei prossimi anni.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’Alzheimer e sull’isolamento a cui vanno incontro i malati e le loro famiglie, verrà inoltre proiettatato presso il Cinema Greenwich il cortometraggio Non temere, diretto da Marco Calvise, seguito da dibattito. Il film è patrocinato da Aima e dall’Associazione Alzheimer Roma Onlus.

Non temere racconta la giornata di Giuseppe, malato di Alzheimer ad uno stadio avanzato, ricoverato in un istituto: vengono messi in luce sia le relazioni umane, dal rapporto con l’infermiera che lo assiste a quello con la moglie e la figlia, che gli aspetti problematici portati dalla malattia, dalla perdita di memoria alla difficoltà di comunicare e compiere  i gesti quotidiani.

Alzheimer sui social: progetto My grandma is fading

Il progetto artistico di Luca Vallese, 23enne di Torino, prende ispirazione da un oggetto molto semplice: una fotocopiatrice. Nello specifico, il rumore visivo che si genera facendo delle fotocopie e che può stratificarsi, accumularsi sull’immagine, se si continua a fotocopiarla. E questo è esattamente ciò che ha fatto con una foto di sua nonna, malata di Alzheimer dal 2008: l’ha fotocopiata più e più volte, realizzando un progetto grafico d’impatto, che rende visivamente bene ciò che accade a queste persone, che lentamente è come se scomparissero, se si perdessero in corridoi bui, mentre i loro ricordi si dissolvono.

alzheimer

Luca sta veicolando il suo progetto, intitolato My grandma is fading su Facebook e Istagram, pubblicando una foto al giorno: dalla prima, quella originale, nitida, che diventa mano a mano più sfocata.

alzheimer

Il suo obiettivo, spiega, “è di natura prettamente artistica: prendere qualcosa di privato e renderlo bello e universale, nella misura in cui è possibile, qualcosa in cui anche altre persone abbiano la possibilità di riconoscersi”. La speranza che c’è dietro è che “possa generare nelle persone un cortocircuito emotivo sufficiente da permettere loro di guardare i propri familiari con gli occhi della prima volta, con lo sguardo ancora nuovo che si ha quando si ha a che fare con qualcuno ancora da conoscere”.

La natura esposta: il ritorno di Erri De Luca

erri de luca

Si intitola La natura esposta il nuovo romanzo di Erri De Luca, apprezzato e prolifico scrittore partenopeo reduce da grandi successi letterari (Il peso della farfalla, Tu mio, Il contrario di uno, Il giorno prima della felicità, per citarne alcuni), nonché più volte al centro di polemiche per le sue affermazioni sui temi caldi d’attualità e politica.

Caratterizzato da un linguaggio scarno ed essenziale, da storie crude e concrete che hanno sempre riferimenti personali nei luoghi e nei personaggi, Erri De Luca è solito far affiorare il mistero dalla semplicità.

La sua produzione varia dalla saggistica alla narrativa, da testi per il teatro a testi per il cinema passando per la poesia.

La natura esposta è disponibile in libreria da pochi giorni ed è edito da Feltrinelli (pp. 128, euro 13).

la natura esposta

Natura e sacralità (lo scrittore si è sempre professato non credente, più che ateo), amore e amicizia, l’amata Napoli e la montagna (è un appassionato alpinista), simbologia e mistero: De Luca torna alla scrittura dopo le vicende giudiziarie che lo hanno visto protagonista, legate alle sue affermazioni in merito alla questione “No TAV”.

Il percorso processuale si è concluso con una piena assoluzione per lo scrittore, che era stato accusato di istigazione a delinquere per alcune interviste in cui aveva dichiarato che “la Tav Torino-Lione va sabotata”. Ma per il giudice Immacolata Iadeluca “il fatto non sussiste”.

Il protagonista de La natura esposta è un sessantenne scultore e restauratore, che si trova a lavorare su un pezzo dall’alto valore simbolico: un crocefisso, che racchiude in sé tanti misteri sepolti. Il titolo del libro, quella natura esposta, rimanda alla nudità del Cristo sul crocefisso, coperta secondo gli antichi dettami della Chiesa e che invece l’uomo è chiamato a rimuovere, per restituire alla statua il suo aspetto originale.

Scoprirà, però, che sotto quel panno aggiunto in un secondo momento c’è un principio di erezione: questa sarà la prima delle verità scomode che il restauratore troverà sulla sua strada, un percorso che lo condurrà non solo a portare a termine il restauro, ma anche a scoprire qualcosa che lo riguarda da vicino.

La natura esposta sarà presentato oggi 5 settembre alle ore 17.00 presso il MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L’evento rientra nell’ambito del progetto Out Of Boundaries Viral Art Dissemination, nato da un’idea di Daniela Savy, ricercatrice dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Carla Langella, ricercatrice presso la Seconda Università degli Studi di Napoli. Il progetto punta all’incremento del pubblico dei beni culturali, all’avvicinamento dei giovani, all’introduzione dell’arte nel quotidiano, all’ampliamento della sua fruizione giornaliera. A coordinare la presentazione ci saranno Daniela Savy e il direttore del Museo Paolo Giulierini.

erri de luca al mann

Erri De Luca sarà presente anche al Festivaletteratura di Mantova, sabato 10 e domenica 11 settembre.

 

Il lettore vuole lasciarsi incidere da quello che legge, conservare un graffio nella memoria che gli permetta un giorno di mostrare la sua conoscenza attraverso un nome, un titolo, un personaggio. (Erri De Luca, Impressioni di un lettore spettatore)

Roma Summer Jazz: concerti e lezioni

roma summer jazz

La Casa Internazionale delle Donne ospiterà, dal 23 agosto al 4 settembre, il Roma Summer Jazz Festival. Il cortile seicentesco dello storico complesso monumentale nel cuore di Trastevere accoglierà i concerti in programma, gli artisti di fama internazionale e i loro originali progetti, con un occhio rivolto in particolare alla questione femminile.

Roma Summer Jazz Festival è prodotto da Associazione Culturale Muovileidee, Centro di Formazione e Produzione Artistica Ottava e Associazione Culturale “èarrivatogodot” col patrocinio della Regione Lazio e del I Municipio; si avvale della direzione artistica e organizzativa di Maria Luisa Celani, Mirella Murri, Susanna Stivali e Daniela Lebano.

Il progetto delle quattro direttrici e organizzatrici si va ad inserire nel quadro de “La Casa(S)piazza”, cuore della programmazione estiva della Casa Internazionale delle Donne: passione per la musica e sensibilizzazione socio-culturale sono i valori portanti del loro progetto, che vanta un alto profilo artistico.

 Roma Summer Jazz: programma dei concerti

Inaugureranno il Roma Summer Jazz Festival la vocalist Melanie Scholtz, il batterista beat boxer John Michael Mawushi e il pianista italiano Emilio Marinelli, il quale presenterà il suo ultimo lavoro “So far from were we began”.

Seguiranno tanti altri concerti prestigiosi: mercoledì 24 agosto la fisarmonicista, compositrice e arrangiatrice Giuliana Soscia con il suo trio formato da Riccardo Gola al contrabbasso e Valerio Vantaggio alla batteria, presenterà “Sophisticated Ladies – A tribute to women composer in jazz”. La presenza di Giuliana è molto significativa: è stata la prima fisarmonicista a partecipare al prestigioso Festival Lucca Jazz Donna (nel 2010), manifestazione di cui è stata immagine simbolo nel 2011. Il progetto che porterà al Roma Summer Jazz ha riscosso grande successo e ampi consensi di pubblico  critica sia in Italia che all’estero. Si tratta di un focus sul mondo jazzistico femminile, fatto attraverso composizioni della stessa Giuliana e arrangiamenti di altre compositrici, come Carla Bley, Maria Schneider, Toshiko Akiyoshi.

A seguire, nello stesso giorno, il concerto del trio del pianista Domenica Sanna, con il contrabbassista Giuseppe Bassi e il batterista Gege Munari, accompaganti da una delle più importanti musiciste jazz del panorama russo: Alevtina Polyakova.

Giovedì 25 agosto sarà la volta di un duo: la cantante e violinista Luisiana Lorusso e il pianista Claudio Filippini col loro “My Billie’s Blue”.

Seguiranno venerdì 26 agosto la cantante e compositrice, premio Top Jazz, Elisabetta Antonini con “Reverse”, accompagnata dal pianista Luca Mannutza, dal contrabbassista Luca Burgarelli e dal batterista Francesco Ciniglio.

Lunedì 29 agosto, “Tribute to Frida Kahlo”: con questo progetto il batterista Israel Varela renderà omaggio alla pittrice messicana vissuta tra il 1907 e il 1954 simbolo di libertà, mescolando jazz, poesia, flamenco, ritmi latino americani, grazie all’aiuto della ballerina Karen Lugo.

Martedì 30 agosto, l’Orchestra Operaia diretta da Massimo Nunzi feat.Sara della Porta e Gregory Hutchinson omaggerà con “The Big Beat” i grandi maestri della batteria del panorama del jazz moderno: Max Roach, Art Blakey, Elvin Jones, Billy Higgins e Philly Joe Jones. Ospite della serata la cantante Sara Dalla Porta.

Ospite del Roma Summer Jazz Fest anche Serena Brancale (tra le giovani proposte del Festival di Sanremo 2015), che mercoledì 31 agosto presenterà “SoulA” affiancata dagli Atrìo, con Dario Giacovelli al basso,Gianluca Massetti al piano e Moreno Maugliani alla batteria.

Giovedì 1 settembre tornerà ad esibirsi il batterista Greg Hutchinson insieme a una formazione internazionale composta dal pianista Peter Martin e dal contrabbassista Joe Sander, ospiti del trio il sassofonista Rosario Giuliani e il chitarrista Lage Lund.

Venerdì 2 settembre Susanna Stivali in trio presenterà in anteprima il nuovo progetto “G.A.ST!” con Marcello Allulli e Alessandro Gwis in chiave elettronica.

Sabato 3 settembre sarà al Roma Summer Jazz Festival la cantante Raffaela Siniscalchi che, in quartetto, presenterà “Waitin’ 4 Waits”, un viaggio nella musica di Tom Waits.

Chiuderà questa edizione del Roma Summer Jazz Fest il concerto degli allievi del workshop.

Il prezzo dei biglietti varia dai 12 ai 15 euro più 2 euro di sottoscrizione tessera, valida per tutta la durata della rassegna estiva della Casa Internazionale delle Donne. Ingresso fino ad esaurimento posti.

Roma Summer Jazz : i Workshop

roma summer jazz

La terza edizione del Roma Summer Jazz Workshop si svolgerà dal 29 agosto al 4 settembre 2016, come sempre presso il Centro Ottava di Roma (Via Prospero Farinacci 40). Si tratta di un percorso formativo internazionale d’eccellenza, una full immersion intensiva di una settimana, con lezioni e jam session, coordinati da Peter Martin – pianoforte, Lage Lund – chitarra, Joe Sanders – contrabasso, Greg Hutchinson – batteria, Rosario Giuliani – sax, Elisabetta Antonini – canto, Sara Della Porta – canto e Susana Stivali – canto.

Il workshop è aperto agli studenti di tutto il mondo, ma in numero limitato di posti: massimo 10 allievi per ciascun dipartimento di strumento e massimo 15 per la sezione di canto. Ogni partecipante potrà fare lezione, singolarmente, col docente in carica per il proprio strumento; al termine sarà rilasciato regolare attestato di frequenza valido per i crediti formativi del conservatorio. 
La quota d’iscrizione è pari a 450 euro per la classe strumento e 350 euro per la classe di canto e comprende la partecipazione al seminario, il biglietto del concerto degli insegnanti, l’accesso alle jam session serali ed il bundle di benvenuto. 

Roberto Saviano: nuovo libro a dicembre

roberto saviano

Roberto Saviano lo ha annunciato così, con un post sulla sua pagina Facebook seguita da oltre  due milioni e 200 mila persone:

Un romanzo nasce sempre tra doglie, sforzi, sangue, lacrime, muscolose spinte di rabbia. È quasi pronto per affrontare il mondo.

Si tratta di La paranza dei bambini, il nuovo romanzo dello scrittore e giornalista partenopeo, che sarà disponibile da dicembre, sia in versione digitale che cartacea, edito da Feltrinelli.

Il termine paranza ha origine marinaresca, sta ad indicare le piccole imbarcazioni usate per la pesca con le reti, la pesca dei piccoli pesci che solitamente vengono poi fritti. Ma ovviamente il rifermento di Saviano è al gergo camorristico, dove la paranza è un gruppo criminale. Nello specifico, il nuovo libro dello scrittore è incentrato su una nuova forma assunta dalla camorra napoletana, quella della “paranza dei bambini“, ossia dei giovanissimi criminali pronti a qualsiasi cosa per il potere e per i soldi, spinti solo dalla smania di comandare.

Il processo con rito abbreviato sulla “paranza dei bimbi” si è chiuso nel giugno scorso con 43 condanne (pene comprese fra i 2 e i 20 anni di reclusione) e dieci assoluzioni. A condurre l’inchiesta, i Pm John Woodcock e Francesco De Falco. Ai giovani e feroci boss, tutti attivi nel centro storico e legati alle famiglie Giuliano, Amirante, Brunetti e Sibillo, erano contestati, a vario titolo, gravissimi delitti: dall’associazione camorristica all’omicidio allo spaccio di droga.

Saviano come sempre divide, è un personaggio, un uomo e uno scrittore che o si ama o si odia ed è stato così sin dal suo romanzo d’esordio Gomorra, vero e proprio caso letterario: tradotto in 52 lingue, 10 milioni di copie vendute nel mondo, best seller in molti Paesi, vincitore di premi e riconoscimenti e in più ne sono stati tratti un omonimo film, uno spettacolo teatrale e una fortunatissima serie tv.

gomorra

Che lo faccia per i soldi (più volte gli è stata mossa l’accusa di lucrare sulla mafia) o unicamente in nome della verità e della giustizia, per un dovere di uomo e giornalista, certamente la scelta di raccontare la Napoli della malavita e della delinquenza, con tanto di nomi e cognomi, gli è costata cara, gli è costata la libertà: Saviano è sottoposto a un rigido protocollo di protezione e dal 2006 vive sotto scorta in seguito alle minacce ricevute dai clan che ha denunciato.

La Repubblica ha pubblicato, in anteprima assoluta, un estratto del nuovo romanzo di Saviano dal titolo “Adda murì mammà“, con illustrazioni di Alessandro Rak. Come spiega Saviano stesso nell’introduzione, l’espressione viene usata spessissimo a Napoli dai ragazzi “per giurare che ciò che stanno dicendo è vero. Espressione che descrive meglio di molte altre lo spirito della paranza, pronta al sacrificio estremo – perdere la propria madre – per affrontare ciò che nel resto d’Italia sarebbe impensabile”.

La seconda e ultima sarà pubblicata domenica 7 agosto.

Queste prime righe ci catapultano nel mondo di Nicolas e dei suoi compagni, ragazzi sfrontati, senza autorità alcuna, strafottenti, maleducati e violenti e ci fanno intravedere il loro tentativo di costruire una paranza, disposti a perdere tutto pur di comandare.

Saviano e Fazio: Quello che (non) ho

Quello che (non) ho è andato in onda in prima serata su La7, condotto da Roberto Saviano e Fabio Fazio, riscuotendo ampio successo di pubblico. Di seguito, un breve monologo in cui il giornalista spiega la sua esperienza di “scortato”, di uomo che vive sotto protezione.

Spesso mi si chiede come possano le parole mettere paura alle organizzazioni criminali. In verità ciò che spaventa non sono le parole, ma chi le legge, chi le ascolta. A fare paura sono i lettori che hanno voglia di capire i meccanismi. (Roberto Saviano)