LE TUE MANI SI FANNO INAFFERRABILI

By Martina Servidio

Come prevede il Regolamento del nostro Concorso Letterario “L’Arte della Parola e dell’Arte Coreutica” continuiamo a pubblicare le opere che si sono aggiudicate il 2° Premio.

Abbiamo già pubblicato i testi vincitori della Sezione Poesie e Racconti ed ora vi presentiamo il testo della poesia “LE TUE MANI SI FANNO INAFFERRABILI” scritta dalla poetessa RITA MUSCARDIN alla quale rinnoviamo le nostre congratulazioni.

LE TUE MANI SI FANNO INAFFERRABILILa Giuria tutta ha riconosciuto questo testo meritevole ed eccellente come è chiaramente scritto nella motivazione che trascrivo:

“il cordoglio per la perdita paterna si accompagna ai ricordi dell’esule strappato dalla sua terra; sontuosa lirica di forte impatto emotivo, ricca di musicalità, accostamenti lessicali di alto valore”

LE TUE MANI SI FANNO INAFFERRABILI

 E ti penso sai, ora che sei tornato al tuo mare,

una rotta segreta in un carteggio di stelle

e le vele spiegate al vento lieve della sera.

Si snoda lentamente il filo sottile dei ricordi,

quel presagio d’inverno nei tuoi occhi e nostalgia di carezze,

ma le tue mani si fanno inafferrabili,

ombre dolci nell’infinito silenzio della notte.

Era lontana la tua terra e quelle pietre scolpite dal tempo,

le case sulle rive aperte a un vento di mare

e il profumo di salvia e di lavanda lungo i fianchi morbidi delle colline.

L’aria fredda feriva il viso

come quella parola, “esuli”, sigillo di dolore,

onda amara su rive abbandonate.

E così diventaste polvere sparsa agli angoli del mondo,

un grido annodato in gola mentre una nave vi consegnava

alla salvezza su moli sconosciuti e gelidi.

Gemevano i ricordi dalla terra lontana,

un canto triste s’alzava a sera

e solo nell’amore di una parola

viveva ancora quel mondo.

A un altro focolare pensavi padre

e negli occhi annegava il mare,

ma per un antico pudore rimanevi in silenzi assorto

e non volgevi lo sguardo verso il celeste del tramonto

dove, oltre un’ombra di luce,

apparivano le case bianche sui moli addolorati.

Ora un’altra terra ti accoglie,

un approdo di stelle in quiete di onde assonnate

e sei per me soffio e pura luce

nell’aria immobile di un nuovo giorno.

di Rita Muscardin

 

 

 

 

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