World Humanitarian Summit

Il 23 e 24 maggio 2016 si è svolto a Istanbul il World Humanitarian Summit, primo vertice mondiale dedicato ai problemi umanitari e organizzato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon.

All’evento hanno partecipato seimila rappresentanti di agenzie per la solidarietà e di governi provenienti da tutto il mondo; la delegazione italiana è stata guidata dal Viceministro degli Esteri Mario Giro e dalla direttrice dell’A.I.C.S. (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) Laura Frigenti.

I lavori del World Humanitarian Summit si sono concentrati soprattutto su cinque importanti e urgenti tematiche: la riduzione dei conflitti globali, il rispetto dei diritti umani, l’assistenza ai rifugiati, la prevenzione delle crisi e l’aumento dei finanziamenti per i paesi più poveri.

Papa Francesco ha lanciato un messaggio molto forte diretto ai partecipanti al vertice di Istanbul e ha invitato tutti i leader mondiali a non lasciare senza accoglienza coloro che fuggono da guerre e miseria.

Per il Pontefice è necessario ascoltare il pianto di coloro che soffrono e accogliere la loro lezione di umanità per essere in grado di costruire un mondo davvero civile.

Secondo le parole di Ban Ki Moon, l’obiettivo principale del World Humanitarian Summit è stato quello di cominciare a porre le basi per una svolta nella lotta contro la povertà, le violenze e i disastri ambientali; il sempre più allarmante scenario globale impone la necessità di adottare interventi concreti e collettivi.

Ogni anno infatti più di 200 milioni di persone sono coinvolte in calamità umane e naturali; la maggior parte di queste crisi è costituita da conflitti di lungo periodo.

In tutto il mondo ci sono ben 40 milioni di sfollati interni e 20 milioni di rifugiati; solo la Turchia ne ospita addirittura quasi tre milioni.

Al giorno d’oggi vi sono 125 milioni di persone in tutto il mondo che hanno assoluto bisogno degli aiuti umanitari per continuare a vivere; tale cifra è quintuplicata rispetto a soli dieci anni fa ed è ancora in aumento.

Questi numeri impressionanti sono collegati principalmente alle crisi in corso in territori del Medio Oriente come la Siria e l’Iraq; un eventuale aggravarsi della situazione in questi due paesi potrebbe rendere ancor più difficoltosa la gestione del flusso dei migranti.

Secondo l’O.N.U. e i suoi partner umanitari, nel 2016 sarebbero necessari almeno 21 miliardi di dollari per fornire assistenza solo a coloro che si trovano nelle situazioni più gravi; dopo quasi sei mesi dall’inizio dell’anno, però, raggiungere questo obiettivo sembra impossibile perché mancano all’appello ancora ben 17 miliardi.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha chiesto a coloro che hanno partecipato al World Humanitarian Summit di impegnarsi maggiormente per trovare soluzioni a lungo termine per l’accoglienza ai rifugiati e dimezzare il numero degli sfollati interni entro il 2030.

Per seguire le indicazioni date da Ban Ki Moon, nel corso dei lavori del vertice di Istanbul i rappresentanti di governi e di agenzie per gli aiuti umanitari hanno cominciato a discutere riguardo la realizzazione di un piano collettivo chiamato “Programma di Azione per l’Umanità”.

Il Viceministro degli Esteri Mario Giro ha esaltato l’impegno concreto dell’Italia nel cercare di rendere realtà l’agenda umanitaria delle Nazioni Unite; nel 2016 il budget nazionale per gli aiuti è cresciuto del 20% ed è in preparazione un aumento di oltre il 120% per quanto riguarda i contributi pubblici alle organizzazioni di volontariato più importanti.

Giro ha anche annunciato l’intenzione del Governo di portare la cifra dei finanziamenti a 360 milioni di euro entro il 2018 e ha sottolineato l’importanza di una società civile più forte e partecipe per riuscire a fronteggiare nel modo migliore le questioni umanitarie che riguardano anche il nostro paese.

Ha destato molto stupore l’assenza di rappresentanti di Medici Senza Frontiere ai tavoli del World Humanitarian Summit; l’organizzazione non governativa fondata a Parigi nel 1971 ha deciso di non presenziare all’evento per protestare contro gli stati più ricchi che spesso non implementano e non rispettano le leggi sottoscritte sull’assistenza ai rifugiati e sugli aiuti umanitari.

Senza ombra di dubbio in passato è stato fatto troppo poco per prevenire e risolvere le emergenze che coinvolgono sempre più territori a livello globale; la speranza è che i lavori del vertice O.N.U. di Istanbul possano rappresentare un piccolo passo in avanti verso un futuro migliore.

Isabel Russinova: un evento teatrale per il sociale

evento teatrale

Una storia di solidarietà femminile è quella che andrà in scena in prima nazionale domani 1 marzo al teatro Palladium di Roma. A raccontarla Isabel Russinova che, per la regia di Rodolfo Martinelli Carraresi, con il patrocino di Amnesty International e la collaborazione dell’Università Roma Tre, vestirà i panni di Safa, una donna a cui il destino crudele e soprattutto la guerra hanno tolto non solo i propri cari ma anche il futuro.

Evento RussinovaEppure Safa è più forte e il motivo per continuare a lottare lo trova di nuovo: si chiama Awa, una bambina di 10 anni che la famiglia, costretta dai debiti, ha dovuto concedere in moglie ad un uomo molto più grande di lei. Una triste sorte che la accomuna a quella di migliaia di bambine che hanno la sfortuna di nascere in paesi dove la guerra esaspera ogni condizione e che non si ferma nemmeno davanti alla violenza e alle torture del singolo; la tragedia continua nelle mani dei soldati Daesh che, una volta comprata, la trasformano in una loro schiava, trattamento che riservano a tutte le donne catturate ed imprigionate per volere dell’Is. È qui che Safa e Awa si incontrano e che la donna decide di accogliere la piccola nel suo cuore come una figlia. Insieme cercheranno una via d’uscita.

Un evento teatrale, il racconto di due drammatiche esistenze a doloroso esempio di quella che ancora oggi è la condizione della donna tra le popolazioni martoriate dal conflitto mediorientale e a favore della quale Amnesty International ha lanciato la campagna “Mai più spose bambine”. Per promuoverla, all’inizio e alla fine della rappresentazione, gli attivisti di questa organizzazione saranno presenti con uno stand informativo dove sarà possibile firmare l’appello indirizzato al Governo del Burkina Faso per combattere questo turpe fenomeno.

Teatro Palladium
Piazza Bartolomeo Romano, 8
Martedì 1 marzo, ore 20.30

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