Elisabetta Terabust

Elisabetta Terabust

Elisabetta Terabust

La grande ballerina Elisabetta Terabust  è deceduta oggi, 5 febbraio 2018, nella sua casa romana vicino a Campo de’ Fiori.

La camera ardente sarà allestita mercoledì 7 febbraio dalle 9.30 alle 13.00 presso la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma in Via Ozieri 8 (vicino a Piazza Lodi).

I funerali si terranno lo stesso giorno, alle ore 14.30, presso la Basilica di Santa Maria in Montesanto a Piazza del Popolo 18 (nota come la Chiesa degli Artisti), Roma.

Elisabetta Terabust

“Ballerina versatile, appassionata e interprete di grande presenza scenica. Elisabetta Terabust è una delle più famose étoile italiane nel mondo.

Il suo romanticismo, permeato di espressività concreta, perfino moderna, e il suo alto rigore stilistico sono i tratti che hanno contrassegnato la sua carriera e che le hanno permesso di affermarsi come una delle più grandi ballerine della scena internazionale.

Elisabetta Terabust compie la sua formazione alla scuola di ballo del Teatro dell’Opera di Roma sotto la guida di Attilia Radice, una delle ultime allieve del maestro Enrico Cecchetti. Terminati gli studi entra a far parte del corpo di ballo del teatro e ne diviene a soli diciannove anni prima ballerina nel 1966 ed étoile nel 1972.

Fin dagli esordi ha la grande opportunità di lavorare con personalità di rilievo del mondo della danza: Erik Bruhn con cui danza in Don Chisciotte ed Infiorata a Genzano, Zarko Prebil che l’avvia al grande repertorio, Aurel Milloss di cui diventa l’interprete prediletta all’interno del Teatro dell’Opera e Bronislava Nijinska; sono solo alcuni dei nomi con i quali Elisabetta Terabust compie le prime fasi della sua carriera.

Elisabetta Terabust

Nel 1973 intraprende il suo percorso internazionale grazie alla collaborazione con il London Festival Ballet, compagnia con cui interpreta in tutto il mondo i più importanti ruoli del repertorio classico, dal Lago dei Cigni alla Bella Addormentata, da Don Chisciotte Giselle. È la prima italiana, inoltre, a danzare stabilmente nel Ballet de Marseille diretto da Roland Petit il quale crea per lei un’originale versione del balletto Schiaccianoci e le affida tutti i principali ruoli delle sue creazioni: Le LoupL’ArlesienneCarmenCoppeliaNotre Dame de Paris.

Interpreta con successo anche capolavori di Balanchine, come Apollon MusagèteAllegro BrillanteTchaikovsky pas de deuxAgon, creazioni di Glen Tetley come Greening e Sphinx e coreografie di altri autori contemporanei come Moreland, Alvin Ailey o Hans Van Manen.

Nel 1978 è étoile ospite del Teatro La Fenice di Venezia in Giselle in coppia con Rudolf Nureyev e nel 1983 del Teatro alla Scala di Milano in coppia con Peter Schaufuss.

Elisabetta Terabust

Dal 1980 diventa l’ospite principale della compagnia Aterballetto diretta da Amedeo Amodio che crea per lei alcuni dei suoi balletti più famosi come Romeo e GiuliettaSchiaccianociPsiche a ManhattanAi limiti della notte. Nell’ambito di questa collaborazione il coreografo William Forsythe crea per lei il celebre Artifact 2 rinominato in seguito Steptext.

La versatilità nell’affrontare sia ruoli del repertorio classico che contemporaneo e l’eccezionale capacità interpretativa le consentono di riscuotere i più alti consensi e di trovare una propria originale collocazione nel panorama della danza italiana dominato, in assoluto in quegli anni, dall’immagine “romantica” di Carla Fracci.

Gli ultimi lavori interpretati da Elisabetta Terabust sono La valse triste ou le retour de cygnes (1992) e Charlot danse avec nous (1991) entrambi creati per lei da Roland Petit.

Durante la sua carriera Elisabetta Terabust danza con i ballerini più famosi del momento: Erik Bruhn, Peter Schaufuss, Rudolf Nureyev, Patrice Bart, Michail Barysnikov, Fernando Bujones, Patrick Dupond, Vladimir Derevianko, Jay Jolley e Paolo Bortoluzzi.

Elisabetta Terabust

Elisabetta Terabust è considerata, inoltre, una delle interpreti più apprezzate dello stile Bournonville, approfondito grazie alla collaborazione con Peter Schaufuss ed è la prima italiana nella storia ad interpretare il ruolo di Teresina nel balletto Napoli per il National Ballet of Canada nel 1981.

Al termine della carriera, con la stessa passione che aveva contraddistinto la sua attività di ballerina, assume nel 1990 la direzione della scuola e del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. A seguire dirige per ben due volte il corpo di ballo del Teatro alla Scala di Milano (dal 1993 al 1997 e dal 2007 al 2009), il corpo di ballo del Maggio Musicale Fiorentino (dal 2000 al 2002) e il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli (dal 2002 al 2006).

Durante questo periodo svolge un’intensa attività di talent scout lanciando sulla scena internazionale numerosi giovani talenti, primi fra tutti Roberto Bolle e Massimo Murru, nominati da lei primi ballerini (scavalcando tutte le gerarchie esistenti nei corpi di ballo) durante la sua prima direzione del balletto del Teatro alla Scala di Milano.”

 

Tratto dal volume “Elisabetta Terabust, L’assillo della perfezione” Ed. Gremese  di Emanuele Burrafato, che ringraziamo

 

Ufficio Stampa Daniele Cipriani Entertainment

Simonetta Allder

ufficiostampa@danielecipriani.it 

339 7523505

Eleonora Abbagnato in Il Mito di Medea

Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opéra di Parigi nonché direttrice del Ballo dell’Opera di Roma, fa ritorno al Festival di Spoleto e sarà la protagonista al Teatro Romano, i giorni 1 e 2 luglio 2017, de Il Mito di Medea del coreografo Davide Bombana e prodotto da Daniele Cipriani Entertainment.

 Liberamente tratto dalla tragedia di Euripide, il balletto è dedicato alla primadonna del ventesimo secolo, il grande soprano Maria Callas di cui ricorre il 40° anniversario della morte ed il cui nome è inestricabilmente legato all’interpretazione della dark lady della mitologia greca, sia nell’opera di Cherubini (che fu, secondo molti, il più significativo ruolo di quest’immensa artista), che nell’omonimo film di Pier Paolo Pasolini (1969).

Un’interpretazione immedesimata, dovuta forse ad alcuni parallelismi tra la vita della divina Maria e quella del personaggio mitologico: il carisma, la passionalità in amore, il tradimento e l’abbandono da parte dell’uomo amato, persino la morte di un figlio (nel caso della Callas però, secondo alcune fonti, il dolore di aver partorito un figlio morto, frutto del suo amore con Onassis).

Per sottolineare le similitudini una parte significativa di questo nuovo balletto, che utilizza musiche di Arvo Pärt e Fausto Romitelli, si svolge anche su una celebre registrazione storica del Mito di Medea diretta da Tullio Serafin alla Scala in cui, malgrado il declino vocale già in atto, la grandezza interpretativa della Callas brilla come non mai, in tutti i possibili registri, dal dolcissimo al terribile.

Potrebbe sembrare un binomio strano quello tra la cantante lirica greca-americana e la ballerina italo-francese. Bruna e dai tratti drammatici la prima, bionda ed eterea la seconda eppure un filo sottile unisce le due stelle. Sul piano personale le origini mediterranee, l’appartenenza a due culture e l’aver scelto Parigi come città di vita; sul piano artistico la venerazione per l’Arte, vista come dea a cui dedicare, quasi religiosamente, la propria esistenza.

Come una sacerdotessa sullo sfondo suggestivo di un teatro antico Eleonora Abbagnato – francese di formazione, ma orgogliosamente palermitana di nascita – danza con intensità un personaggio di cui ha capito i reconditi moti, dedicando la “sua” Medea a quella meravigliosa grecità della Callas che scorre nelle vene anche di ogni figlio e figlia di Sicilia.

“Sono orgogliosa e fiera di poter dedicare Il Mito di Medea a Maria Callas” dichiara Eleonora Abbagnato “anche se per ragioni anagrafiche non ho potuto conoscere direttamente la Callas, l’ho sempre sentita vicina a me ed alla mia sensibilità. Probabilmente la comune origine mediterranea, senza dimenticare la presenza greca in Sicilia, hanno fatto di lei una sorta di guida spirituale, pur in un’arte diversa dalla mia, ma comunque sempre legata al teatro.”

Il Mito di Medea, atto unico della durata di un’ora e mezza, è un omaggio del mondo della danza al più grande nome della lirica”, dice il coreografo Bombana, aggiungendo che “tra le molti versioni della tragedia ho scelto quella celebre di Euripide perché introduce il tema del perdono da parte degli Dei, cosa rara nei testi dell’antichità.”

“Il pubblico, solito vedermi sulle punte nei ruoli del grande repertorio classico, qui vedrà di me una sfaccettatura diversa”, anticipa Eleonora Abbagnato. Dal lato suo Davide Bombana chiarisce: “Non creatura impalpabile ed aerea, ma donna forte e ferina che danza in mezza punta in quanto Medea era figlia del Re della Colchide, un regno barbaro dallo stretto legame con la Terra.”

Eleonora Abagnato sarà affiancata da due affermate étoile dell’Opéra di Parigi, Audric Bézard (Giasone) e Benjamin Pech (Creonte), nonché da un cast di sedici ballerini italiani tra cui Federica Maine (Creusa) e Claudio Cocino (Messaggero di Morte), primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma.

Questo è il terzo anno consecutivo che le produzioni Daniele Cipriani Entertainment, con protagonista Eleonora Abbagnato, sono presenti al Festival di Spoleto: si ricordano, infatti, Soirée Roland Petit (2015) e Carmen (2016).

Con Il Mito di Medea debutta la nuova produzione DCE che verrà portata in tournée sulle scene italiane durante le prossime stagioni a seguito dei successi, di pubblico e di critica, già ottenuti con le produzioni: SchiaccianociCoppélia e Carmen (balletti con la coreografia di Amedeo Amodio).

Quest’estate Il Mito di Medea si replicherà il 23 luglio a Civitanova Danza – Civitanova Marche (Macerata) mentre il 22 luglio Eleonora Abbagnato sarà in scena al Teatro Romano di Ostia Antica in Carmen.

Un’estate caratterizzata da un eccellente respiro artistico sottolineato dalla raffinata danza di Eleonora Abbagnato con Il Mito di Medea.

 

Ufficio Stampa Daniele Cipriani Entertainment

Simonetta Allder

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Ufficio Stampa Eleonora Abbagnato

Elena Ghidini – Ego Comunicazione

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