Non ti pago, omaggio a Luca De Filippo all’Ambra Jovinelli

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La fortuna e la speranza, le superstizioni e i sogni, l’inatteso che fa capolino nel quotidiano: Non ti pago, come nella migliore tradizione dei De Filippo, è una commedia fatta di situazioni estreme e personaggi profondamente umani, nel bene e nel male.

Scritta dal grande Eduardo nel 1940, sarà in scena al Teatro Ambra Jovinelli fino al 17 dicembre: regia di Luca De Filippo (figlio del Maestro), musiche di Nicola Piovani, costumi, scene e luci curate rispettivamente da  Silvia Polidori, Gianmaurizio Fercioni e Stefano Stacchini. Luci e ombre della vita di tutti i giorni vengono presentati con irresistibile verve comica dalla Compagnia di Teatro di Luca De Filippo.

Lo spettacolo, infatti, è un omaggio a Luca De Filippo, scomparso dopo aver lavorato proprio su Non ti pago, che dunque resta la sua ultima regia.

La commedia, rappresentata per la  prima volta nel 1940 al Teatro Quirino, vedeva in scena i fratelli De Filippo. Eduardo vestiva i panni di Ferdinando Quagliolo e Peppino quelli di Mario Bertolini. A loro si aggiunse la sorella Titina nell’omonimo film del 1942, per il ruolo di donna Concetta.

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Non ti pago: la storia

Don Ferdinando (un irresistibile Gianfelice Imparato) “si farebbe uccidere prima di riconoscere un suo errore, prodigo, cuore d’oro, tutto amore per la famiglia, ma testardo”. Così lo descrive giustamente il prete don Raffaele (Gianni Cannavacciuolo). Proprietario di un botteghino del lotto gestito insieme a Mario Bertolini (Massimo De Matteo), è un accanito ma sfortunato giocatore. Il suo giovane dipendente, invece, è particolarmente baciato dalla dea bendata.

La vicenda si sviluppa da una sostanziosa vincita al lotto fatta da Bertolini, grazie a numeri ricevuti in sogno dal padre di don Ferdinando. Quest’ultimo, convinto che il padre volesse destinare a lui i numeri, avanza diritti sulla vincita e sottrae il biglietto a Bertolini. Porterà invano avanti le sue ragioni, mettendosi anche contro alla moglie (una energica e decisa Carolina Rosi). Ma alla fine restituirà il biglietto e acconsentirà alle nozze tra lui e sua figlia Stella (Carmen Annibale).

Non ti pago all’Ambra Jovinelli

Nonostante neghi di provare invidia, don Ferdinando non è indifferente a quanto succede a Bertolini e che a lui è negato. Ha certamente torto nelle sue azioni, eppure viene difficile odiarlo.

Ma ancor prima d’essere un giocatore, un marito, un lavoratore, un uomo con mille difetti, don Ferdinando è un papà. E non è un caso che la commedia si chiuda proprio con questa parola. Solo sul finale, infatti, fa intendere che ciò che realmente lo aveva infastidito di Bertolini era stato il suo non riferirgli in prima persona l’intenzione di sposare Stella.

Eduardo definì Non ti pago la più tragica delle sue commedie: don Ferdinando è cocciuto, nemmeno la compromessa felicità di sua figlia lo placa. Come il più piccolo e miserabile degli uomini riesce a fare un passo indietro solo dopo che gli viene riconosciuta una parziale ragione. A quel punto si muove verso la risoluzione del conflitto che aveva minato la pace all’interno della famiglia.

Parsons Dance: il tour arriva a Roma

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Parsons Dance Company, la compagnia fondata dal coreografo David Parsons sarà al Tetro Brancaccio di Roma dal 29 marzo al 2 aprile.

Le date romane saranno la chiusura del tour in Italia, iniziato il 18 febbraio a Civitanova Marche e proseguito a Bari, Como, Genova, Venezia, Milano, Parma, per citare solo alcune delle città dove i ballerini hanno portato il loro talento.

La compagnia Parsons Dance negli anni si è conquistata l’affetto del pubblico e la fama a livello mondiale, con i suoi show spettacolari e le sue coreografie cult. La danza si fonde con l’acrobatica e con gli effetti teatrali, in un continuo mix di effetti, virtuosismi, stili, tecniche: il risultato è uno spettacolo energico, colorato, vibrante, coinvolgente e sempre nuovo, dove dominano la forza, l’armonia e la bellezza del corpo in movimento.

Il coinvolgimento emotivo dello spettatore è parte fondamentale dello show: impossibile non restare ipnotizzati della dirompente forza sprigionata sul palco dai ballerini della compagnia, tutti dotati di grandi preparazione atletica e fisicità.

Parsons Dance: la Compagnia

La compagnia è stata fondata da David Parsons nel 1987: ha base a New York, ma ogni anno gira il mondo, esibendosi nei più importanti teatri. Parsons, definito dal New York Timesuno dei grandi motori della danza moderna” è autore di oltre 70 lavori per la compagnia, a cui si aggiungono le coreografie commissionate dall’American Ballet Theatre, dal New York City Ballet, dalla Alvin Ailey American Dance Theater, per nominarne solo alcune.

Accanto a Parsons un altro genio creativo, Howell Binkley, Lighting Designer e Co-fondatore della compagnia, per cui è autore di 60 brani.

Dieci i ballerini fissi della Parsons Dance, tra cui l’italiana Elena D’Amario: all’interno del talent televisivo Amici di Maria De Filippi vinse una borsa di studio con la compagnia per la stagione 2010-2011 e poi entrò a farne parte stabilmente.

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Con lei Sarah Braverman, Ian Spring, Geena Pacareu, Omar Roman De Jesus, Eoghan Dillon, Zoey Anderson,  Justus Whitfield.

Parsons Dance Italian Tour

Il programma che Parsons Dance ha portato in Italia comprende il celebre e richiestissimo assolo Caught, che nel 1982 David Parsons creò per se stesso, danzato sulle musiche di Robert Fripp: è un cult della compagnia, definito dalla critica “una delle più grandi coreografie degli ultimi tempi”, in cui il danzatore sembra sospeso in aria grazie ad un gioco di luci stroboscopiche.

Accanto a “Caught” anche altri classici del repertorio Parsons come Union, Hand Dance e In The End, in più due anteprime europee.