Caravaggio Experience a Roma

caravaggio experience

Non una semplice mostra, bensì una vera e propria esperienza sensoriale: ecco cos’è Caravaggio Experience. La vita e l’opera di Michelangelo Merisi vengono attraversate in un modo del tutto inedito, una fruizione che non passa solo attraverso la vista, ma anche attraverso l’olfatto e l’udito.

Caravaggio Experience resterà a disposizione degli spettatori fino al 3 luglio 2016,  presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma (Via Nazionale 194).

L’approccio del percorso espositivo è del tutto contemporaneo e si avvale di un sofisticato sistema di installazioni multi-proiezioni di grandi dimensioni (Infinity Dimensions Technology), unito a musiche originali di sottofondo (di Stefano Saletti) e fragranze olfattive persistenti nelle sale (realizzate da Officina Profumo – Farmaceutica di Santa Maria Novella).

Il piano sensoriale viene coinvolto a 360°: un’esperienza unica, fortemente immersiva e spettacolare. Il progetto oltre che di grande valenza estetica è forte anche sul piano del progetto culturale, che risulta ampio e capace di parlare a un pubblico ampio e differenziato, più e meno esperto. Ne viene fuori una grande possibilità di coinvolgimento e divulgazione, un approccio a metà tra il didattico e il tecnologico.

Sono 57 i capolavori dell’artista che scorrono su pannelli a cristalli liquidi LCOS alti 7-8 metri in modo continuo, nell’arco di circa 50 minuti, attraverso l’uso i 33 proiettori Canon XEED in alta definizione, con una risoluzione superiore al Full HD (1920×1200): le immagini risultato perfettamente nitide e cristalline, anche nei loro particolari infinitesimi, consentendo una visione nel dettaglio.

Cinque le aree tematiche di Caravaggio Experience: la luce, il naturalismo, la teatralità, la violenza, i luoghi più importanti della vita dell’artista, vissuto a Milano, Roma, Napoli, Malta, Venezia, Siracusa, Porto Ercole (dove morì nel 1610, a 39 anni).

La musica diversifica i vari ambiti, risultando molto più concitata nella sezione dedicata al tema della violenza, che si apre con la testa decapitata de La Medusa e forti tinte rosso sangue che si allargano lateralmente, sui pannelli e le pareti, ma anche a terra e verso l’alto. Le note fanno da accompagnamento, da cornice, amplificano le sensazioni e le emozioni.

Molta attenzione viene data ai primi piani, ai volti dei personaggi del Caravaggio, sempre curati e perfettamente delineati, espressivi e quasi dotati di vita propria. Il pittore organizzava dei veri e propri “set” per la realizzazione delle sue opere, per studiare alla perfezione le posizioni, i giochi di luce e ombre.

Proprio la luce è elemento fondamentale della produzione dell’artista, come si evince da capolavori come La vocazione di San Matteo o La crocifissione di San Pietro.

Il percorso termina con un pannello dedicato esclusivamente alla produzione del Merisi, su cui scorrono alcune delle sue opere principali: prendono vita nuovamente, tra gli altri, il Bacchino malato, Giuditta e Oloferne, la Madonna dei Pellegrini, Amor vincit omnia, Narciso

Dopo Roma Caravaggio Experience si sposterà a Napoli fino ai primi mesi del 2017, ma sono in corso di definizione altre date sia in Italia che all’estero.

Caravaggio experience: i biglietti

Intero € 12,50 – ridotto € 10,00
Sono previste agevolazioni, ingressi gratuiti, ingressi ridotti. Per info e visite guidate rivolgersi alla biglietteria del Palazzo delle Esposizioni.

Caravaggio experience: il racconto

https://www.youtube.com/watch?v=UQvZhhDs63w

Caravaggio a Roma: opere da vedere gratis

caravaggio_crocifissione san pietro

Caravaggio (1571-1610), al secolo Michelangelo Merisi, visse e lavorò a Roma per circa dodici anni: un periodo per certi versi oscuro, data la sua vita dissoluta fatta di risse, guai con la legge, persino un omicidio, ma sicuramente prolifico dal punto di vista artistico.

Oggi la fama di Caravaggio è mondiale, fortemente rivalutata e riscoperta in età moderna: alcune sue opere sono purtroppo andate perse, altre fanno parte di collezioni private, molte si trovano in giro per l’Italia, ma anche a Vienna, Madrid, Berlino e Stati Uniti. Una consistente parte, però, è ancora nella capitale e molti non sanno che esiste un “itinerario” che consente di ammirarne ben sei, dislocate in tre Chiese situate tra Piazza di Spagna e Piazza del Popolo: un percorso che permette di godere di queste bellezze in modo gratuito, senza fare file e immersi nel silenzio.

È un tour davvero interessante anche perché queste tre chiese hanno accolto le sei tele sin dall’inizio, sono quelle per cui furono commissionate e dipinte, senza mai essere spostate.

Partendo dalla Chiesa di Santa Maria del Popolo, nella Cappella Cerasi si possono ammirare la Conversione di San Paolo (1601) e la Crocifissione di San Pietro (1600-01). Realismo, attenzione al dettaglio, forte umanità dei personaggi, dinamismo, drammaticità e utilizzo della luce sono i tratti fondamentali delle composizioni.

Proseguendo verso Via della Lupa si incontra un luogo dove Caravaggio fu protagonista di una delle tante scorribande che caratterizzarono la sua permanenza a Roma: in quella strada, apprendiamo da deposizioni dell’epoca, si trovava l’ Osteria della Lupa, dove il pittore ebbe uno scontro con uno degli inservienti, che rimase ferito.

Spostandosi verso il Vicolo del Divino Amore (ora Vicolo di San Biagio) si può vedere, al civico 19, la casa in cui il Caravaggio soggiornò e dove realizzò molte delle sue opere.

Andando avanti in Via della Pallacorda si può calcare lo stesso suolo dove il pittore si trovò coinvolto in un violento litigio con tale Ranuccio Tomassoni, che ci rimise la vita: episodio, questo, che costrinse il Merisi a lasciare Roma.

Si arriva così, attraversando Via della Scrofa, dove erano situate le botteghe più frequentate dall’artista, alla Chiesa di Sant’Agostino, dove sulla cappella sinistra (dedicata alla Madonna di Loreto) si può ammirare la Madonna dei Pellegrini (1604-1606). L’opera destò non poco scalpore, considerando che nelle sembianze della Madre di Gesù tutti riconobbero una prostituta dell’epoca, Lena, scelta da Caravaggio come modella (per questa, come per altre tele, come la Madonna dei Palafrenieri): la rappresentazione per cui opta il Merisi è straordinariamente nuova e d’impatto, diversa dall’iconologia cui si era abituati. Una Madonna con la veste scollata, dalle movenze sensuali, una postura che ricorda quasi quella di una cortigiana, per l’appunto. Inoltre nessun accenno vi è alla leggenda secondo cui la casa di Maria fu portata in volo dagli angeli fino a Loreto: qui Lei appare ferma sull’uscio, vestita da popolana, ai suoi piedi due pellegrini dalle vesti sporche e sdrucite.

Infine, da lì, spostandosi alla Chiesa Nazionale di Francia San Luigi dei Francesi, si possono visionare, nella Cappella Contarelli, tre opere meravigliose del Caravaggio: Vocazione di San Matteo (1599-1600), San Matteo e l’Angelo (1602) e il Martirio di San Matteo (1602), ciclo commissionato dal cardinale francese Mathieu Cointrel (italianizzato in Matteo Contarelli).

Nella prima il realismo, i significati allegorici e la luce la fanno da padroni: diverse le interpretazioni circa l’identità di San Matteo, che potrebbe essere sia la figura intenta a contare i soldi che quella accanto, col dito puntato.

Grande umanità e drammaticità anche ne Il martirio di San Matteo, rappresentato con grande carica emotiva.

Nel San Matteo e l’Angelo  vediamo il Santo intento nella scrittura, guidato e ispirato dall’Angelo, mentre poggia incerto su uno sgabello quasi in bilico, a rappresentare forse l’incertezza della condizione umana e la stessa incertezza e difficoltà di Matteo.

 

Scrisse il critico d’arte Victor Schoelcher:

“Non è l’assenza di ogni difetto, ma la presenza d’eminenti qualità, che costituisce un temperamento e perfino un genio. Certi uomini, capaci di una foga indomabile, non possono rassegnarsi all’impeccabile saggezza della mediocrità. Tra questi, Caravaggio”.