Kiron Cafè: un luogo dove mondi diversi si incontrano

Al Teatro Parioli Peppino De Filippo, da mercoledì 11 a sabato 14 maggio, va in scena KIRON CAFE’ – la commedia del Centauro e altre storie, uno spettacolo per danza, musica, teatro interpretato da un affiatato ensemble di danzatori, attori e cantanti di pregiatissimo livello: Giuseppe Bersani, Carlotta Bruni, Marta Cirello, Eugenio Dura, Tiziana D’Angelo, Luna Marongiu, Rosa Merlino, Mario Brancaccio e Sebastiano Tringali accompagnati dalla musica dal vivo di Marcello Fiorini e Antonio Pellegrino.

Lo spettacolo si ispira alle opere di Ovidio, Dante e Omero attraverso il mito e affronta il tema dei profughi non solo come migrazioni geografiche ma anche come rischio per le identità culturali del Mediterraneo. La vicenda si svolge in un caffè sperduto negli altopiani dell’Anatolia, tenuto da due improbabili gestori: il Centauro Kirone e Prometeo, accomunati da una generosità “mitica” verso dei e semidei, il primo e uomini, il secondo.

Aurelio Gatti, regista e coreografo dello spettacolo immagina il caffè Kiron come un luogo/spazio che si trova in una striscia di confine tra Europa, Asia e Mediterraneo, frontiera tra occidente e povertà, tra mondi senza transito: potrebbe essere un luogo fra Turchia e Bulgaria (come racconta il mito), ma anche fra Grecia e Macedonia; un luogo di passaggio di una marcia ininterrotta, di profughi-migranti (oramai la distinzione tra chi scappa per guerra o per fame, o per tutte e due è fuori luogo…) che arrivano da lontano. Accanto a “ignoti” ridotti a fuggiaschi della propria terra e della propria storia, troviamo anche Aiace, Achille, Aristeo, Asclepio, Enea, Eracle, Fenice e Giasone, anch’essi profughi ed eredi “dismessi” da una civiltà millenaria come quella del Mediterraneo.

Una riflessione “altra” sul tema della migrazione, una questione culturale prima ancora che economica o sociale, e che attraverso la scena restituisce umanità ad un ambito molte volte ridotto e concluso nella cronaca e al contesto.