Giorgio Rocchetti: un gigante buono

Giorgio Rocchetti: un gigante buono

 

Giorgio Rocchetti: un gigante buono

by Martina Servidio

da non confonderlo però in “gigante semplice”

E’ la bontà d’animo ed il saldo legame con la sua terra e le sue tradizioni che contraddistingue Giorgio Rocchetti.

Proviene da una famiglia di artisti cantanti e musicisti che hanno conosciuto un lungo periodo di fama sia in Italia, ai Festival di Sanremo, ai Festivalbar che in giro per l’Europa rappresentando la nuova canzone pop italiana.

Giorgio Rocchetti: un gigante buono

Santino Rocchetti che con la sua particolare voce roca, adatta al Rhithm ‘n’ blues, ha duettato anche con Loredana Bertè.

Alberto Rocchetti tastierista e pianista di Vasco Rossi.

Ed il nostro “gigante buono” Giorgio Rocchetti batterista di primaria eccellenza che è cresciuto artisticamente e professionalmente insieme <ai Rocchetti> nelle lunghe tournée musicali e che si è perfezionato al Saint Louis college of music di Roma.

La musica, come noto,  non ha età e sono tutti in attività.

Ora, però, vogliamo parlare di Giorgio Rocchetti e del suo lavoro di artista del legno mentre ammiriamo uno spettacolare tramonto nella sua città: Montalto di Castro.

Buongiorno Giorgio, servono delle attitudini particolari per questo mestiere di lavorazione del legno?

Per questo mestiere quello che conta è avere una grande passione, conoscere nei minimi dettagli il materiale che ti accingi a lavorare e avere anche tanta pazienza durante la lavorazione

In che modo influisce la concorrenza nel tuo lavoro?

Direi che la concorrenza costituita dai grandi centri commerciali influisce pesantemente nel mio lavoro tuttavia c’è una fascia molto ampia di clientela che desidera avere in casa alcuni pezzi preziosi, realizzati artigianalmente, con il legno e le rifiniture desiderate.

Cerco sempre di dialogare con il cliente per capire i suoi desideri e per offrire i miei suggerimenti per la migliore riuscita dell’opera.

Quali sono i lati positivi e negativi del tuo lavoro?

Il lato positivo è che posso creare liberamente ciò che il legno mi ispira e la varietà del lavoro; non faccio quasi mai la stessa cosa.

Il legno, infatti, è un materiale vivo che deve essere lavorato in maniera tale da essere mantenuto bello e stabile nel tempo.

 Ho avuto, da sempre, la passione per il legno; è un materiale nobile, facilmente plasmabile anche con attrezzi poco professionali (uno scalpello, un martello o una sega, per esempio). Crescendo è maturato sempre di più in me l’amore per questo materiale. 

 Ho sempre plasmato il legno in maniera a me più congeniale, il legno, per me, è amore per la natura, 

Le mani fanno quello che la testa mi dice

Mi faccio ispirare dal bello  che ci circonda. Non è raro che guardo con attenzione le linee di un palazzo -antico o moderno- e già immagino le linee di un mobile. Anche le concrete ed essenziali linee del design scandinavo mi suggeriscono la realizzazione di un mobile altrettanto concreto ed essenziale

Amo gli incastri e le relazioni tra il legno ed altri materiali come i metalli e il vetro e molti miei lavori rispecchiano questa passione.

Il legno, nobile elemento naturale, mi concede di instaurare con lui un intimo dialogo che si trasforma nella possibilità di plasmarlo secondo le sue venature, i suoi intagli, i suoi nodi, i suoi anelli stagionali.

E gli aspetti negativi?

Tanti? Pochi? Credo che siano quelli insiti in ogni attività artigianale e continuamente a contatto con la clientela. L’essenziale è comportarsi con reciproco rispetto.

Ami un particolare legno?

Mi piace lavorarli tutti pur avendo coscienza che ciascun legno è particolarmente adatto ad un ben determinato tipo di applicazione.

Giorgio Rocchetti: un gigante buono

Beh, dopo aver ammirato il sole immergersi nel mare, salutiamo Giorgio Rocchetti e la sua Montalto di Castro che ci ha ospitato.

Giorgio Rocchetti: mobile 380 7823685

Foto tratte dal Web a scopo divulgativo e non commerciale

 

SAMUEL: il videoclip “Tra un Anno”

SAMUEL: il videoclip “Tra un Anno”

SAMUEL: il videoclip “Tra un Anno”

By Martina Servidio

Girato alle Isole Eolie durante l’estate

È disponibile il video “Tra Un Anno”, il nuovo singolo di Samuel prodotto da Mace che anticipa la pubblicazione del suo secondo album solista a gennaio 2021.

Diretto dagli YouNuts (Niccolò Celaia e Antonio Usbergo), il videoclip è stato girato durante l’estate nel periodo in cui l’artista ha veleggiato tra le Isole Eolie dove ha anche organizzato, in mare aperto a bordo di una goletta live e dj set, parte del suo “Golfo Mistico Live”.

Durante il viaggio in barca è nata l’idea che ha dato forma alle immagini e Samuel ne racconta la genesi: “La passione per il cinema d’autore da sempre influenza i soggetti dei miei video: scandaglio sempre tra i ricordi cinematografici, le inquadrature, i colori e le musiche dei film per cercare una strada. Per la realizzazione del video di “Tra Un Anno” mi sono seduto all’imbrunire sul ponte della nave e ho iniziato a pensare agli elementi in mio possesso: un veliero, un viaggio documentaristico, un drappello di amici matti che si erano aggregati all’ultimo per viaggiare con me, gli YouNuts, videomaker in grado di fare magie anche solo con due telefonini. Ed ecco la scintilla! L’ispirazione è arrivata dal film di Wes Anderson “Le avventure acquatiche di Steve Zissou”: un film nel quale c’erano tutti gli elementi che avevo già tra le mani e che bisognava solo mescolare bene. Antonio e Niccolò, in questo, sono maestri indiscussi”.

Queste le date di GOLFO MISTICO LIVE:

mercoledì 9 settembre – Torino @Hiroshima Sound Garden doppia data (ore 20 e ore 22)

martedì 15 settembre – Modena @Festa dell’Unità Nazionale

mercoledì 16 settembre – Milano @Ride

domenica 20 settembre – Ostia (RM) @Teatro Romano di Ostia Antica

mercoledì 23 settembre – Ferrara @Ferrara Summer Festival

info e prevendite:

http://www.samuelromano.it/#tour

GUARDA IL VIDEO SU YOUTUBE

Samuel è un autore e compositore molto attivo: ha realizzato nove album originali con i Subsonica e sei con i Motel Connection con cui ha lavorato anche a due colonne sonore.

Le frequenti collaborazioni musicali annoverano, tra gli altri, con i Subsonica, Franco Battiato, Bluvertigo, Antonella Ruggero, Krisma e, come solista Patty Pravo, Jovanotti, Manuel Agnelli, Alessandro Mannarino.

Nel 1996 dà vita ai Subsonica insieme a Max Casacci, Boosta, Ninja e Pierfunk (sostituito nel ‘99 da Vicio). In quegli anni di forte fermento musicale nascono anche i Motel Connection e fonda due etichette di musica techno.

La sua attività di dj e produttore lo vede protagonista in rinomatissime serate nei club di riferimento della scena techno. A febbraio 2017 partecipa a Sanremo con “Vedrai” e pubblica il suo primo album da solista, “Il codice della bellezza”.

Il 12 ottobre 2018 esce “Otto”, ottavo album di inediti dei Subsonica, di cui è coautore. Seguono tour nei club di tutta Europa, nei palazzetti italiani e nei più importanti festival estivi.

Nel 2019, Samuel partecipa come giudice alla tredicesima edizione del talent show X Factor.

Nel novembre del 2019 i Subsonica pubblicano “Microchip Temporale”, una speciale riedizione di “Microchip Emozionale”, in collaborazione con 14 artisti.

Il 24 aprile 2020 esce “Mentale Strumentale”, nono album inedito del gruppo.

Da marzo 2020 Samuel ha dato vita a “Golfo Mistico”, suo studio musicale, diventato un hub multicreativo dove si incontrano varie figure legate al mondo della musica.

Dal 12 giugno 2020 è disponibile in digitale “Il codice della bellezza; Live con orchestra” della Sony Music.

A luglio 2020 Samuel è tornato live con tre appuntamenti speciali in mezzo al mare delle isole Eolie e una tournée estiva.

 UFFICIO STAMPA: WORDS FOR YOU

Francesca Casarino francesca.casarino@wordsforyou.it

Valentina Ferrara valentina1.ferrara@gmail.com +39.3408617135

Teresa Brancia teresa.brancia@wordsforyou.it +39. 3396819532

Teresa M. Brancia – Press Office
teresa.brancia@wordsforyou.it
+39 339 6819532

 

 

 

TRIONFI ITALIANI A NEW YORK

TRIONFI ITALIANI A NEW YORK

By Martina Servidio

Premio “Miglior corto” all’International New York Film Festival 2020

Roma di ieri e oggi al centro del film di Luisa Mariani ispirato a William Kentridge

L’affresco di William Kentridge sui muraglioni del Lungotevere ispira il cortometraggio Maree della memoria – Tides of Memory della regista Luisa Mariani (che ne è anche autrice e interprete).

TRIONFI ITALIANI A NEW YORK

TRIONFI ITALIANI A NEW YORK

La straordinaria opera s’intitola Triumphs and Laments  poiché malgrado i “lamenti” dell’attuale pandemia mondiale – che hanno obbligato anche l’International New York Film Festival 2020 a tenersi lo scorso giugno in forma virtuale – è un “trionfo” per la pellicola della Mariani che, come la straordinaria opera di Kentridge, riflette con ironia sul tempo e sull’oblio, sul peso e sulla transitorietà della memoria.

Maree della memoria  sbaraglia la concorrenza (cortometraggi provenienti da tutto il mondo), portando a casa l’ambito GOLD AWARD BEST SHORT FILM INYFF 2020.

Un significativo riconoscimento per la cinematografia d’autore italiana ed un omaggio alla Città Eterna, sempre in bilico tra memoria collettiva e memoria individuale; omaggio ai suoi fasti e alle sue miserie, alla multietnicità della Roma Imperiale e di quella odierna.

Nel film si affaccia una fauna umana alla rinfusa così come, nell’affresco Kentridgiano, si passa con disinvoltura da Romolo e Remo a Marcello Mastroianni e Anita Ekberg.

Personaggi improbabili come l’attrice Violetta Chiarini

che evoca Tryphaena Crepereia, fanciulla vissuta nella metà del II secolo d.C. e rinvenuta insieme alla sua bambola in un sarcofago sulle rive del Tevere; oppure come le modaiole ladre di ricordi della Banda Stendhal (Malvina Ruggiano, Giulia Tomaselli, Emma Giurghi).

Personaggi demenziali, alla stregua di quelli che ritrovammo alcuni anni orsono nel film Grand Budapest Hotel. Non a caso a quel film, e al suo ispiratore lo scrittore austriaco Stefan Zweig, accenna uno dei protagonisti di Maree della memoria – Tides Of Memory: l’attore italo-inglese Simon d’Aquino

che ha recitato nella versione teatrale di quell’opera a Londra.

A proposito di Simon d’Aquino mi è stato semplice cogliere uno stretto legame tra quanto da lui dichiarato:

“ho scelto da anni di vivere a Londra, dopo aver frequentato la Court Theatre Training Company; mi divido tra cinema e teatro, Eschilo e Oscar Wilde, Cechov e Dostojevskij; il mio sogno è poter prendere in gestione un piccolo spazio teatrale, una sorta di ‘off Broadway’ per artisti emergenti, un palcoscenico aperto anche agli autori made in Italy, che sfrutti contemporaneamente l’inglese e l’italiano. Mi piacerebbe essere una sorta di ‘ponte’ tra il mio Paese e la Gran Bretagna, anche perchè faccio parte della N.I.A.L. (Native Italian Actors London)”

e quanto espresso da un altro attore che abbiamo intervistato, Andrea Alesio; che anch’esso si alterna tra monologhi, Medea, Euripide e…Giggi er bullo, Pasquino..

Un comune e significativo tratto di unione tra i due artisti è l’identico desiderio di realizzare uno spazio teatrale per artisti emergenti.

Le maree come scansione del tempo, tant’è vero che all’origine, in inglese arcaico, la parola “tide” significava sia le une che le altre. ‘Esercizi’ emotivo-sensoriali scandiscono Maree della memoria – Tides of Memory. Sono loro l’unità di tempo della memoria destinata a dissolversi; così pure, nel giro di pochi anni a causa dello smog e degli agenti atmosferici, scomparirà l’affresco di Kentridge dal momento che, come afferma lo stesso artista sudafricano nel film, “la transitorietà è della memoria strettamente legata all’impermanenza stessa del corpo umano”.

E se il tempo – e anche lo spazio – fossero creazioni artificiali? Domande che questo film certamente suscita, come nella scena dove Luisa Mariani incontra l’attore polacco Jan Kozaczuk in un metafisico giardino: memorie olfattive con note di geranio riportano proustianamente a ricordi di giovinezza finché, da atmosfere vaporose ci si risveglia prepotentemente nella realtà di oggi dove è l’irrinunciabile PC, il neo-custode della memoria.

Sbaglierebbe però chi pensasse che in Maree della memoria – Tides Of Memory si filosofeggi e basta. Al contrario, si mettono in luce problematiche di prepotente attualità: quella della nuova diaspora di oggi dei talenti italiani all’estero (Simon d’Aquino, ad esempio); dello scontro con la cultura dei padri dei giovani italiani di seconda generazione come Lián (Valerio Tzeng)

e Abir (Nada Saad Ismail)

la cui unione è ostacolata dall’appartenenza a religioni differenti.

Non poteva non avere un ruolo importante la colonna sonora di Maree della memoria Tides Of Memory – firmata da l fisarmonicista Paolo Rozzi. Una scenografia naturale costituita da ‘lui’, il Biondo Tevere con il suo fluire che sfida il tempo, sopravvivendo alla caducità di uomini, civiltà e ricordi.

Causa pandemia, il Best Short Film Gold Award 2020 verrà  materiamente consegnato nell’edizione 2021 del INYFF. Nel frattempo, in questa epoca di eventi online o in streaming, Luisa Mariani e il suo cast non hanno voluto rinunciare ad una cerimonia di premiazione, inscenandola di fronte alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Location scelta non a caso: infatti sulla scalinata si legge la famosa frase pronunciata da Amleto: “Time is out of joint” (Il tempo è scardinato), titolo anche di una mostra che s’interroga sull’elasticità del concetto di tempo, chiedendosi se esista una linearità storica, piuttosto che una stratificazione o frammentazione del tempo.

Gli ‘esercizi’ emotivo-sensoriali di Maree della memoria – Tides of Memory, e le storie dei suoi protagonisti, tornano a vivere intrecciandosi e articolandosi con ampio respiro nel lungometraggio Flussi e Riflussi attualmente in lavorazione.

Per ulteriori e più complete informazioni cliccare sui link sottostanti:  

Trailer Maree della memoria / Tides of Memory

Sito ufficiale Maree della memoria (con sinossi, trailer, galleria foto ed altre info):

Cerimonia Premiazione Best Short Film Gold Award INYFF 2020

Sito ufficiale International New York Film Festival

Poster Tides of Memory

Screenshot da Maree della memoria / Tides of Memory

Special guest William Kentridge

Interpreti:

Marco Angelini, Michael Barranger, Marina Barranger, Violetta Chiarini, Simon D’Aquino, Giusy Emiliano, Emma Ghiurghi, Hideshi Kibi, Jan Kozaczuk, Nada Ismail, Saad Ismail, Mauro Leuce, Luisa Mariani, Marco Palladini, Luca Porfido, Malvina Ruggiano, Raffaella Salato, Giulia Tomaselli, Valerio Tzeng

Con la partecipazione straordinaria di Mario Valdemarin

TRIONFI ITALIANI A NEW YORK

Voice over Simonetta Allder

Voce canzone “Mio chiodo fisso”  Eleonora D’Ignazi.

Direttore della fotografia, Riprese e Montaggio Giovanni Pirri

Audio editing Fabio Tullio

Colonna sonora originale Paolo Rozzi

Per ulteriori informazioni, foto, richieste d’interviste

Simonetta Allder

Ufficio Stampa

alldersimo@yahoo.it

(+39) 339 7523505

Grazie Simonetta Allder

 

Daniela Cibin: Premio speciale Paolo Zilli

Daniela Cibin: Premio speciale Paolo Zilli

by Martina Servidio

Motivazione:

“intenso, avvincente, la struttura dell’opera poggia su una accurata sintassi, il tema dell’amore e della disperazione viene affrontato magnificamente e in forma ben lontana dalla facile retorica”

Questa è la motivazione espressa dalla Giuria che ha conferito, con merito, il Premio Speciale Paolo Zilli a Daniela Cibin.Daniela Cibin: Premio speciale Paolo Zilli

Ho fatto il mio ingresso, recentemente ed in punta di piedi, nel giornale La Macina Magazine come redattrice ed ho subito avvertito l’amichevole e costante “presenza” in redazione di Paolo Zilli.

Ho chiesto di saperne di più, chi era Paolo Zilli?

Vicepresidente del Consiglio Direttivo e persona di notevole spessore culturale che ci ha prematuramente lasciato nel 2015; egli è ricordato con questo articolo:  https://www.lamacinamagazine.it/paolo-zilli-un-amico/

Nell’ambito del Concorso Letterario “L’Arte della parola e dell’Arte coreutica” fu quindi istituito, da subito, il Premio Speciale Paolo Zilli che sottolinea il valore che viene attribuito all’opera premiata.

Essa deve racchiudere l’equilibrato connubio tra la sintassi, la trama, lo stile, la capacità letteraria, l’impatto emotivo.

E tutto ciò è contenuto nell’opera “Virginia stella di Mare” dell’autrice Daniela Cibin che il suo romanzo così  sintetizza: “Storia di Virginia d’amore e inganni in una Liguria di un tempo che fu”

Scrittrice pluripremiata nei Concorsi letterari in Italia e all’estero sin dal 2014 ; molti suoi romanzi e antologie sono stati pubblicati.

 Ecco un breve incipit del romanzo:

“La figura si stagliava netta nella prima luce del giorno sulla cima della roccia scura e lucida bagnata dalle onde furiose.

Il vento incollava le vesti al suo giovane corpo sformato dalla gravidanza ormai prossima al parto. Dallo scialle che una mano teneva stretto sotto il mento sfuggivano ciocche di capelli scuri, serpenti ribelli che la rendevano somigliante ad una Medusa dallo sguardo corrugato dall’apprensione, mentre scrutava l’orizzonte cercando la forma conosciuta del gozzo di famiglia per il rientro nel piccolo porto”

E l’intensa conclusione:

“Un moderno menestrello l’ascolta; strimpella sulle corde della chitarra le sue note. Un ciuffo ribelle gli copre l’occhio, l’eterna sigaretta pende all’angolo del labbro. Ci vuole un poeta, un artista, per dare vita alle parole, alle emozioni. Scrive le prime note su un foglio. Il vento geloso glielo strappa di mano lo trascina fra le onde. Il mare lo porta con sé. La canzone di Stella di mare resterà segreta, sepolta nel cuore del poeta.  Continuerà a vagare nell’aria solo per chi sa ascoltare”

Congratulazioni Daniela Cibin

 

 

TITANI A SPOLETO

TITANI A SPOLETO

TITANI A SPOLETO

By Martina Servidio

Prometeo – Beethoven – Capucci; Le Creature di Prometeo / Le creature di Capucci

Prima mondiale al Festival dei Due Mondi, 28 agosto 2020

Beethoven e l’alta moda, chi l’avrebbe mai detto?

L’inarrivabile estro artistico di Daniele Cipriani accompagnato dalla eccellente e solida presenza di Simonetta Allder hanno curato questo inaspettato connubio che viene celebrato ne Le Creature di Prometeo / Le creature di Capucci, concerto in forma scenica,  in coproduzione dalla Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova e il Festival dei Due Mondi.

L’anteprima si è tenuta il 1° agosto al Festival Internazionale della Musica e del Balletto di Nervi e la prima mondiale si terrà al Festival dei Due Mondi di Spoleto il 28 agosto 2020 (Piazza del Duomo, ore 20:30).

In questa  anomala estate in cui i grandi festival all’aperto italiani hanno dato il via alla ripresa teatrale europea in modalità di distanziamento sociale, principalmente con lavori improntati ad una stilizzata essenzialità, questo spettacolo a cura di Daniele Cipriani si distingue per il suo sfarzo. Non poteva essere altrimenti trattandosi di un’eccitante combinazione tra l’estro di due geni: la partitura del “titano” Ludwig van Beethoven, nell’anno in cui ricorre il 250° anniversario della nascita del titano della musica sinfonica, e le sculture viventi del “titano” dell’alta moda Roberto Capucci, creature animate da vita propria.

“Movimenti coreografici” di Simona Bucci per la Compagnia Daniele Cipriani accompagneranno la rara esecuzione integrale, da parte dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova diretta da Andrea Battistoni

TITANI A SPOLETO

TITANI A SPOLETO

dell’unico balletto del compositore tedesco.

Il Sovrintendente del Teatro Carlo Felice di Genova, Claudio Orazi, spiega che “l’idea di una nuova produzione Le creature di Prometeo – Le creature di Capucci nasce dalla volontà di proporre nuovi formati artistici capaci di favorire l’interazione tra musica e creatività contemporanea. Il genio italico del grande coreografo Viganò, un musicista come Beethoven, emblema della cultura europea ed un artista e creatore come Roberto Capucci che ha contribuito ad affermare lo stile italiano nel mondo, si fondono in una serata originale ed emozionante. Un concerto in forma scenica”, continua Orazi, “concepito per essere presentato nei luoghi di interesse storico-artistico ed ambientale in Italia e nel mondo, ad iniziare dai meravigliosi Parchi di Nervi fino all’iconica Piazza del Duomo di Spoleto.”

Composta da Beethoven nel 1801 per le coreografie dell’italiano Salvatore Viganò, Die Geschöpfe des Prometheus, Op. 43 era popolata da Dei dell’Olimpo e Muse del Parnaso con un libretto ispirato chiaramente al mito di Prometeo, il titano che ruba il fuoco agli Dei per darlo alle sue “creature”, gli uomini della terra. Ed è proprio il fuoco il filo che conduce dalle “Creature di Prometeo” alle “Creature di Capucci” perché se vogliamo considerare il fuoco non solo come elemento generatore di calore, bensì come simbolo di intelligenza e ingegno, e se vogliamo considerare Prometeo come un (buon) portatore di luce affinché, grazie alla scintilla dell’Io, gli esseri umani si svincolino dalla tirannia degli Dei, ecco che da questo medesimo fuoco emerge il genio di Capucci la cui illimitata genialità artistica si esprime in assoluta libertà.

E mentre le creature del Prometeo beethoveniano sono uomini e donne in carne e ossa, una luminosa e apollinea umanità in costruzione, destinata alla civiltà e al progresso attraverso i doni divini dell’amore, della bellezza e, soprattutto, della libertà, quelle di Capucci sono esseri onirici, dionisiaci, dagli artigli di bizzarri rapaci e sinuose spire serpentine (“immagini di follia”, li definisce lo stesso Capucci).

TITANI A SPOLETO

Si tratta dell’eccezionale realizzazione sartoriale, seguita personalmente dal maestro, di 15 costumi da bozzetti originali. Di questi, 3 erano stati esposti nel 2018 a Palazzo Pitti di Firenze (“Capucci Dionisiaco”) e a Palazzo Scarpetta di Napoli (“Spettacolo onirico. Disegni per il teatro”); gli altri 12 invece sono assolutamente inediti.

TITANI A SPOLETO

Solo di recente, quando Daniele Cipriani chiese al Maestro di creare due costumi in occasione del gala Les Étoiles (gennaio 2020), Capucci si è avvicinato alla danza, arte che tuttavia lo aveva sempre affascinato. La felice esperienza, salutata da grande successo di critica e di pubblico, ha portato a questa nuova collaborazione e a costumi che ricordano la spettacolarità delle feste rinascimentali a corte.

Con processi artistici assolutamente distanti, musica e moda si uniscono in un duplice e originale omaggio al genio creativo e alla potenza immaginativa dell’arte. A loro si accosta Simona Bucci che ha concepito, per corpi atletici e flessuosi di un disinibito cast interamente al maschile, movimenti coreografici grazie ai quali i personaggi metamorfici di Capucci si presentano come un corteo di creature “altre”; come effluvi, essi appaiono da tutte le parti (anche dall’alto) della piazza, visioni che scompaiono per poi riunirsi in palcoscenico solo nel finale.

Qui la “distanza sociale” è assicurata da sbuffi, girandole, nastri, piume, maschere e carapaci degli immaginifici costumi.

In parallelo alla potenza musicale ispirata a personaggi mitologici, e in corrispondenza con quanto espresso dalle sue sonorità, con una leggerezza di tratto e una lineare eleganza di movimento che vanno ad intrecciarsi con l’esuberanza dei costumi e la magnificenza della musica, la coreografa Bucci trasforma i personaggi di Beethoven/Viganò in rappresentazione degli archetipi che plasmano la psiche umana.

Ai danzatori della Compagnia Daniele Cipriani si uniscono anche artisti di varia provenienza, tra cui il danzatore Damiano Ottavio Bigi del Tanztheater Wupperthal, Riccardo Battaglia della compagnia di Alvin Ailey e alcuni danzatori della Compagnia Simona Bucci, nonché Hal Yamanouchi, mimo attore dalla enigmatica presenza, misterioso maestro di cerimonie di questa fantasmagorica sfilata. Le Creature di Prometeo / Le creature di Capucci si avvale di video proiezioni firmate da Maxim Derevianko e di un disegno luci di Luciano Novelli.

Concerto in forma scenica, è ovvio che la colonna portante de Le Creature di Prometeo / Le creature di Capucci sarà l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, sotto l’ispirata direzione del M° Battistoni. La storia di questa prestigiosa orchestra è legata alla nascita del massimo teatro genovese, inaugurato nel 1828, e in tempi più recenti, ha visto avvicendarsi sul proprio podio i maggiori direttori del mondo.

Ulteriori informazioni, foto e richieste di interviste possono essere inoltrate a:

Ufficio Stampa Daniele Cipriani Entertainment 

Simonetta Allder

ufficiostampa@danielecipriani.it

339 7523505

PH Daniele Cipriani e Graham Spicer ad uso divulgativo non commerciale

Grazie Simonetta Allder