Concerto del Primo Maggio

Sono stati resi noti i nomi degli artisti che parteciperanno alla 26° edizione del “Concerto del Primo Maggio”, il tradizionale evento gratuito di musica dal vivo che si svolge a Piazza di San Giovanni in Laterano a Roma.

La rassegna, promossa dai sindacati confederali C.G.I.L. (Confederazione Generale Italiana del Lavoro), C.I.S.L. (Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori) e U.I.L. (Unione Italiana del Lavoro), è organizzata dalle agenzie di spettacolo “iCompany” e “Ruvido Produzioni”.

Dal 1990 ad oggi sono stati numerosissimi i grandi nomi della musica leggera italiana e internazionale che hanno calcato il prestigioso palco di Piazza di San Giovanni in Laterano.

Tra i più famosi ci sono sicuramente cantautori del calibro di Fabrizio De Andrè, Franco Battiato e Roberto Murolo ma anche gruppi rock come Litfiba, Bluvertigo e Verdena.

Molti artisti stranieri conosciuti in tutto il mondo hanno partecipato al “Concerto del Primo Maggio” nel corso degli anni; tra questi non sono da dimenticare nomi del livello di Sting, Lou Reed, Nick Cave, B.B. King, Iron Maiden e Oasis.

Ma il 1° maggio non è fatto solo di pop e rock; sin dagli inizi della manifestazione tutti i tipi di generi musicali hanno avuto ampio spazio sul palco di Piazza di San Giovanni in Laterano.

Sono memorabili le esibizioni del grande pianista jazz Chick Corea – ospite dell’edizione del 1992 – e della Nuova Compagnia di Canto Popolare, l’ensemble folk di Peppe Barra che ha partecipato al “Concerto del Primo Maggio” per ben tre volte (1991, 1992 e 1998).

Un ruolo di primo piano lo hanno da sempre anche la musica etnica e la world music; tra i grandi esponenti di questi generi ricordiamo il compositore serbo Goran Bregović ed il cantante senegalese Youssou N’Dour.

Questa edizione 2016 del “Concerto del Primo Maggio” sarà presentata dal cantautore romano Luca Barbarossa e vedrà alternarsi sul palco un ricchissimo cast di artisti solisti e complessi musicali.

Dalle ore 15 alla mezzanotte si esibiranno dal vivo Asian Dub Foundation, Marlene Kuntz, Salmo, Tiromancino, Max Gazzè, Vinicio Capossela, Calexico, Gianluca Grignani, Tullio De Piscopo, Bugo, Coez, Fabrizio Moro, Dubioza Kolektiv, Gary Dourdan, Perturbazione, Nada, Andrea Mirò, Nina Zilli, Bandabardò e Mau Mau.

Ed ancora molti altri nomi: Ambrogio Sparagna, Raiz, Peppe Barra, Eugenio Bennato, Modena City Ramblers, Rezophonic, Thegiornalisti, Maldestro, Orchestra Operaia per Remo Remotti, Tony Canto, Enzo Avitabile, Il Parto delle Nuvole Pesanti, Miele, Med Free Orkestra con Matteo Gabbianelli e Roberto Angelini.

Ospiti di punta della serata saranno gli Skunk Anansie, la band rock inglese fondata nel 1994 e capeggiata dalla cantante Skin che, l’anno scorso, ha preso parte al talent show musicale di Sky “X Factor” nelle vesti di giudice.

Il “Concerto del Primo Maggio” verrà trasmesso in diretta televisiva su Raitre dalle ore 15 fino alla mezzanotte, con una pausa tra le 18:55 e le 20 per il telegiornale nazionale e quello regionale.

Il Comune e l’ATAC non hanno ancora diffuso informazioni ufficiali sui piani per trasporti e traffico previsti per la giornata del 1° maggio 2016 a Roma.

Molto probabilmente, però, la stazione metro di Piazza di San Giovanni in Laterano resterà chiusa nel corso del pomeriggio per motivi di sicurezza.

Il “Concertone” romano della Festa dei Lavoratori è da quasi trent’anni un appuntamento importante per tutta la città e un’ottima occasione per migliaia di appassionati di godersi quasi dieci ore di musica dal vivo senza dover pagare il biglietto.

Con un cast così ricco e variegato non possiamo far altro che augurare buon divertimento a tutti coloro che trascorreranno la giornata di festa sotto il palco del Concerto del Primo Maggio.

Giuseppe Loris Ienco

 

 

 

 

 

 

Festa della Liberazione

Musei aperti al pubblico

Lunedì 25 aprile 2016, in occasione della “Festa della Liberazione”, musei e siti archeologici statali saranno straordinariamente aperti al pubblico.

Ad annunciarlo è Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

L’iniziativa del MiBACT è rivolta a tutti coloro che vorranno trascorrere la “Festa della Liberazione” di quest’anno visitando i luoghi pubblici della cultura e dell’arte, di norma chiusi ogni primo giorno della settimana.

Le attrazioni interessate dall’evento organizzato dal Ministero sono più di 320 in tutta Italia; tra le più importanti e da non perdere ci sono il “Museo Egizio” di Torino, la “Galleria degli Uffizi” di Firenze, il “Museo di Capodimonte” a Napoli e la “Reggia di Caserta”.

A Roma e dintorni saranno aperti al pubblico quasi 50 musei e siti archeologici.

“Pantheon”, “Terme di Caracalla”, “Villa dei Quintili”, “Capo di Bove” e “Mausoleo di Cecilia Metella” sono solo alcuni dei meravigliosi luoghi dove sarà possibile trascorrere una giornata di festa all’insegna dell’arte e della storia romana.

Per chi preferisse visitare musei o gallerie d’arte, il “Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo alle Terme” in Largo di Villa Peretti e il “Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia” in piazzale di Villa Giulia sono sicuramente mete da non perdere per tutti gli appassionati di antichità romane e pre-romane.

Non manca di certo l’offerta anche per i cultori dell’arte moderna e contemporanea; per la “Festa della Liberazione” sarà aperta, in via del tutto straordinaria, la “Galleria Nazionale” di Viale delle Belle Arti dove si potranno ammirare più di mille opere esposte in ben 55 sale.

I romani che sceglieranno di fare una gita fuori porta in occasione del prossimo 25 aprile potranno approfittare dell’iniziativa del MiBACT per visitare il “Museo delle Navi Romane” di Nemi dove sono custoditi i reperti delle due imbarcazioni dell’imperatore Caligola distrutte da un incendio nel 1944; altro gioiello da visitare è l’“Abbazia Greca di San Nilo” di Grottaferrata.

Quest’ultima, fondata nel lontano 1004 d.C. da una comunità di monaci campani, è una delle mete turistiche più belle e suggestive dei Castelli Romani.

Il complesso venne costruito sui ruderi di una grande villa romana che, secondo il parere di molti autorevoli studiosi, sarebbe appartenuta al grande oratore romano Marco Tullio Cicerone.

L’unica nota dolente è rappresentata dalle previsioni metereologiche; nella giornata della “Festa della Liberazione”, infatti, c’è il forte rischio di rovesci abbondanti a Roma e in buona parte della penisola.

Le possibili cattive condizioni del tempo potrebbero scoraggiare chi stesse pianificando visite a monumenti e siti archeologici all’aria aperta; tuttavia, come già presentato in questo articolo, fortunatamente le eccellenti alternative non mancano.

La Festa della Liberazione celebra un evento importante dal profondo significato per tutti noi e ciò rappresenta sicuramente un buon motivo per trascorrere la giornata di lunedì 25 aprile nel segno dell’arte e della cultura.

Giuseppe Loris Ienco

 

 

 

Roma che legge

Dal 18 al 23 aprile 2016 appuntamento da non perdere per tutti i lettori della Capitale con la prima edizione di “Roma che legge”.

L’evento, promosso dall’Associazione “Forum del Libro” in collaborazione con “Biblioteche di Roma”, nasce dalla volontà di promuovere la lettura tra i cittadini romani.

Non è un mistero, infatti, che in Italia e soprattutto a Roma i lettori siano ormai una specie in via d’estinzione; secondo i più recenti dati Istat quasi il 10% delle famiglie italiane non ha alcun libro in casa e le persone che ne hanno letto almeno uno nel corso del 2015 sono state meno della metà di tutta la popolazione nazionale.

Gli unici dati confortanti riguardano i più giovani: oltre il 64% dei ragazzi tra gli undici e i quattordici anni ed il 58% degli studenti delle scuole superiori legge abitudinariamente.

Il calo vertiginoso di lettori di libri, giornali e riviste degli ultimi anni preoccupa non poco e questo allarmante fenomeno deve indurre tutti a compiere una seria riflessione; eventi come “Roma che legge” possono sicuramente rappresentare un’occasione utile e positiva per iniziare ad invertire questa tendenza negativa e riavvicinarsi alla lettura.

Nel corso della settimana di “Roma che legge” sono previsti incontri e dibattiti in moltissime biblioteche, scuole, librerie, circoli di lettura e teatri della Capitale.

Il 19 aprile ci sarà l’appuntamento delle ore 16:00 al MAXXI, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, per l’evento dedicato al “Premio Strega Ragazze e Ragazzi”, il riconoscimento nazionale di maggior prestigio per quanto riguarda la narrativa dedicata ai più giovani.

Verranno letti passi tratti dai dieci libri finalisti dell’edizione di quest’anno in compagnia di alcuni tra gli autori, del Presidente di “Biblioteche di Roma”, Paola Gaglianone, e del Presidente del “Forum del Libro”, Giovanni Solimine.

Per la giornata di giovedì 21 aprile sono previsti incontri interessanti in alcune scuole della Capitale: si inizia alle 14:30 con gare di lettura e laboratori di scrittura presso l’Istituto Comprensivo “Nando Martellini” in via Giuseppe Vanni.

Dalle ore 18 dello stesso giorno potremo assistere ad uno degli eventi clou di questa prima edizione di “Roma che legge”: la “Notte Bianca della Letteratura” che si svolgerà presso l’I.I.S. “Federico Caffè” di Monteverde.

Nel corso della serata interverranno lo scrittore Christian Raimo, l’editore Giuseppe Laterza ed il giornalista del “Corriere della Sera” e de “Il MattinoAntonio Pascale.

Il 23 aprile, in concomitanza della “Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore”, l’evento “Roma che legge” chiude con una serie di appuntamenti assolutamente da non perdere.

Nel corso della mattinata assisteremo ai festeggiamenti per i dieci anni della Biblioteca Europea di via Savoia dove, dalle ore 10, verranno effettuate rappresentazioni teatrali di grandi classici della letteratura mondiale impreziosite da esercizi di lettura.

Alle 15:30 verrà inaugurato il Polo Culturale “Collina della Pace” nella borgata Finocchio.

Il Polo Culturale è immerso nel parco dedicato alla memoria di Peppino Impastato – giornalista siciliano ucciso dalla mafia nel 1978 – e nasce grazie al recupero ed alla valorizzazione di beni confiscati alla Banda della Magliana nel 2004.

Il progetto di “Collina della Pace” è molto ambizioso: uno spazio di 1.500 metri quadrati ospiterà una grande biblioteca con più di 30.000 volumi disponibili per la lettura ed un archivio altamente tecnologico di materiali audiovisivi.

In occasione dell’inaugurazione i visitatori potranno assistere a mostre, concerti, letture ed incontri con autori letterari ed esperti del settore come il Presidente dell’A.I.B. (Associazione Italiana Biblioteche) Dott.ssa Enrica Manenti e la consulente bibliotecaria Dott.ssa Antonella Agnoli.

Nel corso degli eventi di Roma che legge verrà dato ampio spazio e particolare attenzione all’opera di William Shakespeare, il grandissimo poeta e drammaturgo inglese del quale quest’anno si commemorano i 400 anni dalla morte, avvenuta il 23 aprile 1616.

La lettura è un’abitudine che nobilita ma, purtroppo, è sempre meno diffusa; sarebbero necessarie molte più manifestazioni come “Roma che legge”, non disgiunte però da un importante supporto economico statale, per attrarre nuovi lettori.

Ricordando che, come disse l’editore Valentino Bompiani, “un uomo che legge ne vale due”, auguriamo il meritato successo a “Roma che legge”.

Giuseppe Loris Ienco

Roma 2024

Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, è tornato di nuovo ad illustrare l’enorme valenza di un evento come le Olimpiadi di “Roma 2024” con importanti ricadute positive sia per la Capitale che per tutto il paese.

Ospite della 50° edizione di “Vinitaly” – il più grande e importante salone di vini e distillati in Italia che si è tenuto a Verona tra il 10 e il 13 aprile – Nicola Zingaretti, oltre a promuovere le specialità enogastronomiche laziali e sottolineare i costanti progressi compiuti dalle industrie alimentari locali, ha approfittato del prestigioso palcoscenico della fiera veronese per illustrare alcuni punti del progetto di “Roma 2024”.

Nicola Zingaretti ha ribadito la volontà, da parte delle Istituzioni, di continuare a promuovere e supportare la candidatura di Roma quale città ospitante la 33° edizione dei Giochi Olimpici che si svolgeranno nell’estate del 2024.

Ricordiamo che le prossime due edizioni delle Olimpiadi si terranno quest’anno a Rio de Janeiro in Brasile dal 5 agosto al 21 agosto 2016 e, tra quattro anni, nella capitale del Giappone Tokyo dal 25 luglio al 9 agosto 2020.

Il comitato di “Roma 2024” non ha però la strada spianata verso il successo: le altre città candidate all’organizzazione della 33° edizione delle Olimpiadi, che sono Parigi, Budapest e Los Angeles, hanno presentato progetti ambiziosi e daranno sicuramente filo da torcere fino all’ultimo ai promotori italiani.

La decisione finale su quale tra le quattro città finaliste ospiterà i Giochi verrà presa l’11 settembre 2017 a Lima, capitale del Perù, in occasione della 130° sessione del C.I.O. (sigla che indica il Comitato Olimpico Internazionale, il più grande ed importante organismo sportivo del mondo).

Nicola Zingaretti ha affermato di essere consapevole delle numerose difficoltà nel riuscire a vincere la competizione ma si è detto certo del fatto che Roma abbia tutte le carte in regola per avere la meglio sulle altre tre città finaliste.

Uno dei motivi principali è la bellezza della città: secondo Zingaretti, infatti, la Capitale è l’unica tra le altre candidate che garantirebbe lo svolgimento di alcune delle gare sportive più importanti e seguite in luoghi storici unici al mondo; da parte nostra – però – non sottovalutiamo il fascino e la capacità attrattiva delle altre città concorrenti.

Il percorso della maratona, ad esempio, verrebbe “disegnato” in modo tale da permettere agli atleti di attraversare tutte le zone più belle e famose del centro storico di Roma.

L’idea degli organizzatori è quella di seguire il modello della “Maratona di Roma”, l’importante evento sportivo annuale organizzato dall’Italia Marathon Club le cui tappe, tradizionalmente, vengono poste in prossimità di piazze, vie e monumenti storici per consentire la fruibilità e l’ammirazione degli stessi.

La 22° edizione della “Maratona di Roma” – di cui abbiamo già parlato qui su “La Macina Magazine” – si è tenuta il 10 aprile scorso ed è stata un grandissimo successo con oltre 16.000 sportivi partecipanti.

I membri del comitato per “Roma 2024” puntano tutto sul fascino della Capitale e sul sicuro e massiccio afflusso di turisti per convincere i membri del C.I.O. che, nel settembre dell’anno prossimo, prenderanno la decisione finale.

In questo periodo le attività si stanno intensificando: una delegazione italiana – guidata dal Presidente del Comitato promotore di Roma 2024 Luca Cordero di Montezemolo e dal Presidente del C.O.N.I. (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) Giovanni Malagò – saranno a Losanna (Svizzera) il 18 aprile 2016 per partecipare alla riunione di Sportaccord, l’associazione di tutte le federazioni sportive internazionali, e promuovere il progetto di “Roma 2024”.

Gli ostacoli sulla strada di “Roma 2024” non sono pochi; tra i tanti, il caos politico-amministrativo in cui si trova la Capitale da ormai troppo tempo. Inoltre i risultati delle prossime elezioni comunali di giugno potrebbero influire, e non poco, sul procedere dei lavori del Comitato Promotore.

La decisione più importante resta comunque quella finale della riunione del C.I.O. dell’11 settembre 2017. Chi avrà la meglio tra Los Angeles, Budapest, Parigi e Roma?

Non ci resta che aspettare e…che vinca il migliore.

Giuseppe Loris Ienco

 

Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo

Alla Patagonia, grande regione dell’America Meridionale da sempre cara ai viaggiatori amanti della natura, è dedicato l’evento “Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo” promosso da Roma Capitale.

Il territorio della Patagonia, diviso tra Argentina e Cile, occupa una superficie di oltre 900.000 km²; buona parte dell’area è costituita da zone desertiche e steppose popolate da innumerevoli specie di animali diverse come pinguini, puma, volpi e moltissimi altri piccoli mammiferi.

La Patagonia è ricca di paesaggi meravigliosi e luoghi suggestivi, raccontati e resi famosi anche da grandi scrittori come l’inglese Bruce Chatwin – autore di “In Patagonia”, diario di viaggio pubblicato nel 1977 – e il cileno Luis Sepúlveda che alla enorme regione desertica ha dedicato “Patagonia express. Appunti dal sud del mondo” pubblicato nel 1995.

L’enorme e vario patrimonio naturale della regione è tutelato da Argentina e Cile che, nel tempo, e con una lungimirante politica di protezione della natura, hanno istituito moltissime aree protette. Una delle più note e visitate è quella della “Terra del Fuoco” il cui parco nazionale occupa la regione più a sud dell’Argentina.

La mostra fotografica “Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo” è stata inaugurata il 9 aprile scorso al “Museo di Roma in Trastevere” e sarà aperta al pubblico fino al 12 giugno 2016.

La mostra “Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo” è promossa dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale con il patrocinio della Commissione Italiana dell’Unesco, della Regione Lazio e dell’Ente del Turismo della Patagonia.

La rassegna fotografica è realizzata da Luca Bragalli, fotografo e architetto paesaggista fiorentino. Nato nel 1972, Bragalli si occupa da molti anni di progettazione sostenibile, difesa della natura e tutela del territorio dall’impatto umano.

Le foto esposte nella mostra “Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo” sono state scattate tra dicembre 2014 e gennaio 2015 in diverse aree protette cilene e argentine.

Vi sono molte immagini che riprendono i magnifici parchi nazionali argentini come “Los Glaciares” e “Terra del Fuoco” oltre ad altre suggestive testimonianze dalla Patagonia cilena (“Torres del Paine” e “Vicente Perez Rosales”).

La mostra “Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo” si divide in due sezioni: in una sono esposte immagini nelle quali gli elementi “protagonisti” sono la pietra ed il vento, nell’altra viene dato risalto all’acqua dei fiumi e al gelo dei ghiacciai patagonici.

Le foto di Luca Bragalli sono rigorosamente in bianco e nero; la decisione di non mostrare i colori dell’incontaminata natura della Patagonia è legata alla volontà dell’autore fiorentino di dare il massimo risalto soprattutto alle forme, alla geometria ed alla purezza dei paesaggi desertici e stepposi dello sterminato territorio argentino-cileno.

La Patagonia è rappresentata nella sua alternanza di luci e ombre; la totale assenza di elementi umani accentua la maestosità della natura.

Il variare di luoghi e condizioni meteorologiche, che è ben rappresentato dalle immagini esposte, dà all’osservatore l’impressione di un luogo che, nonostante la calma del deserto, è comunque sempre in continuo movimento e perenne mutamento.

“Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo” è una mostra da non perdere per tutti gli amanti della natura e dell’ecoturismo; sono sempre in numero crescente gli appassionati di fotografia che affrontano il viaggio in Patagonia per riscoprire e fissare nelle foto il meraviglioso spettacolo che ci offre la natura.

Un’ottima occasione per riscoprire la bellezza della Patagonia – uno degli ultimissimi luoghi al mondo dove la natura la fa ancora da padrona – e per ricordarci dell’importanza della tutela della regione da un possibile invasivo e deprecabile impatto umano.

 

Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo – Immagini di Luca Bragalli

Evento promosso da promosso da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Dove:

Museo di Roma in Trastevere – Piazza S. Egidio, 1B – Roma

Quando:

Dal 9 aprile al 12 giugno 2016

Da martedì a domenica ore 10.00 – 20.00 (chiuso il lunedì)

Per i visitatori sono previste molteplici ed articolate facilitazioni economiche meglio specificate sul sito web:

http://www.museodiromaintrastevere.it

Tel. 060608 (orario 9,00 – 21,00)

Giuseppe Loris Ienco