Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Milena Petrarca, un omaggio alle donne:scintille di vita

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Nata a Pozzuoli (Napoli), il 2 febbraio del 1950, vive e lavora a Latina, trasferendosi periodicamente anche a New York.

E’ Presidente del Premio Internazionale Magna Grecia da lei ideato. Un premio, unico nel suo genere, a trecento sessanta gradi che abbraccia cultura, teatro, letteratura, poesia, musica, danza, giornalismo, spettacolo, ricerca storica, moda, arte, fotografia, medicina e sport.

Una carica di energia quella che trasuda dalle sue opere, la stessa che la motiva in questo suo appagante e accattivante percorso che ne segna la vita.

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Fin da bambina Milena Petrarca ha respirato Arte ed ha partecipato ad Eventi culturali organizzati dalla madre: la poetessa Prof.ssa Maria Panetty Petrarca, grande scrittrice di opere teatrali e canzoni napoletane. Figlia d’arte la vena poetica era latente in lei e, come per incanto, è esplosa ed ha contribuito a scatenare quella forza interiore e quella voglia di dipingere con versi le sue opere.

Milena Petrarca è presente nelle rassegne artistiche internazionali, specialmente nella “Grande Mela”, dove ha organizzato il cinquecentenario di Cristoforo Colombo con mostre personali e collettive, ottenendo il prestigioso riconoscimento dal governo di New York: l’ “Artistic Achivement Award Gallery” ed è stata inserita dal grande critico Mario Fratti tra i più importanti artisti del gruppo “Realismo Magico“.
Il termine realismo magico è stato inventato nel 1925 dal critico tedesco Franz Roh e si riferiva a un particolare stile di pittura.

Successivamente è stato usato per descrivere lo stile di alcuni pittori americani come Paul Cadmus, Ivan Albright e George Tooker, tra gli altri artisti dei decenni del 1940 e 1950. Con questo nome non si definisce soltanto una corrente pittorica ma anche letteraria. Il realismo ha come scopo quello di riprodurre nelle opere letterarie la realtà di “fotografare” la vita quotidiana senza commenti o giudizi. Il realismo ha successivamente dato vita a due correnti chiamate rispettivamente naturalismo in Francia e verismo in Italia. Fra i maggiori esponenti veristi (non realisti) si ricordano Giovanni Verga, Luigi Capuana e Matilde Serao.  

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Signora Milena Petrarca, il Realismo Magico è essenzialmente tutto quello che può essere ricondotto a tre parole: connessioni, labilità, immortalità. Mi spiega con parole sue perché le sue opere lo rappresentano?

Il mio Realismo Magico viene inteso come immortalità che celebra il culto della bellezza sensibile e leggiadra, pervasa da grande spiritualità che riesce a coinvolgere emotivamente l’osservatore. Un inno alla bellezza della vita in cui pennellate libere e cariche di passione trascinano lo spettatore in una realtà senza tempo, rendendola IMMORTALE.

Le sue opere incatenano lo sguardo e l’anima. Lei si prefigge questo quando le crea?

Non mi prefiggo d’incantare con le mie opere, è tutto naturale ed inconscio …quando dipingo sono presa da profonde emozioni che cerco di afferrare e fissare nella materia cromatica con la velocità e la brillantezza di un raggio di sole, tanto difficile da prendere. E’ come un miracolo il momento creativo, sensazioni bellissime ti rapiscono e senti anelare in tutto il tuo spirito LA VITA, che incomincia a palpitare impazzita. Ti lasci prendere come in un sogno irreale dal turbinio di zampilli sfavillanti di colori che finalmente si chetano e si immortalano nell’opera attraverso il travaglio fisico e mentale del tuo processo creativo.

Il termine realismo è quanto mai generico e comprende un atteggiamento comune a molte manifestazioni dell’ARTE. Il termine Realismo significa attinenza con la realtà, fare della realtà il soggetto d’ispirazione. Lei rispetta questo concetto. Le sue donne sono vissute e, grazie a Lei continuano a vivere. Per alcuni personaggi c’è quasi una voglia di riscatto del loro vissuto, ad esempio Marilyn Monroe, La scelta dei suoi dipinti secondo quali canoni è fatta?

Rispetto questo concetto che è inteso come MERAVIGLIA e come RISVEGLIO del senso di personalità ed originalità e di riscatto anche per le DONNE da tempo sopite, nel ruolo di sudditanza, all’uomo PADRONE.  La scelta dei miei canoni è di Bellezza ideale secondo un concetto PLATONICO molto profondo, carico di sublime ARMONIA.

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

L’identità delle sue opere si chiama Realismo Magico. La Magia che è sogno, incantesimo, mistero è motivo di stupore per lei? Ha consapevolezza di questo messaggio che le sue creazioni regalano?

Nei miei dipinti cerco d’investire l’immagine figurativa di un potere affettivo nuovo, impongo un rapporto inedito tra forme e colori che permette d’inserire i personaggi nella composizione con una dinamica del tutto nuova ed originale: “Donne dalla carnagione luminosa, figure sacre e profane che sembrano reincarnazioni dei MITI ANTICHI che ti portano in un mondo di sogno e di favola, quasi MAGICO…

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Un grande esponente letterario del Realismo Magico Letterario è Gabriel GARCIA Marques che dice: Gli esseri umani non nascono sempre il giorno in cui le loro madri li danno alla luce, la vita li costringe ancora molte altre volte a partorirsi da sé.  Ogni creazione è per lei una rinascita?

Ogni mia creazione è una rinascita…L’opera successiva per me è sempre la più bella perchè penso di aver fissato un raggio di luce in più e mi sgomenta il pensiero di non arrivare mai alla finita conoscenza delle cose e così riparto di nuovo per un altro sogno, per una nuova rinascita. Un volto, una farfalla, un tramonto, un fiore, diventano solo elementi che ti aiutano a liberarti e vibrare finalmente sulle note sempre più vive della danza di questa nostra vita terrena ed ogni momento cristallizzato ti rende infinitamente FELICE…E così dico…”Non ho speso invano il mio tempo”.

Io non sono un critico e le domande che le rivolgo sono dettate dalla curiosità e dal fascino che abita nei suoi quadri. Sono donne morbide, immagini ricche di colori che fanno presupporre sfumature che le identificano e stabiliscono un legame con chi li osserva con gli occhi dell’anima. Tutto questo quanto conta per lei?

Cerco di farmi amare, attraverso la mia abilità di unire nel procedimento tecnico un senso nitido e caldo di linee che prendono vita nel colore inteso, come nei veneziani del 700, da un punto di vista tonale, cioè nei valori di luminosità e non di chiaro scuro. Colgo il senso della vita immortalando le sensazioni più profonde dell’animo con una POETICA ed una MAGIA del segno e del colore, così in ogni dipinto vi è un soffio dell’anima.

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Cos’è per Lei il successo, l’essere riconosciuta, avere una sua identità in un contesto culturale che è senza confini e abbraccia l’eternità?

Per me il successo è l’essere riconosciuta ed avere una mia identità, essere fondamentali e senza confini …  Si cerca di raggiungere l’eternità. QUESTA è un mia meta che fin da bambina ho coltivato con grande PASSIONE, dedicandomi allo studio della PITTURA e alla CULTURA a trecento sessanta gradi.

Una domanda particolare per un’artista che ha trascorso tutta la vita, fin dall’infanzia, in un ambiente e con delle figure, comprese quelle genitoriali, rappresentative, per il talento, nella Poesia, la Narrativa, come, ad es. sua madre: Cosa c’è in lei di loro?

Fin da bambina ho partecipato ad Eventi culturali organizzati da mia madre Maria Panetty Petrarca poetessa e scrittrice, drammaturgo di opere teatrali e autrice di canzoni napoletane Sono figlia d’arte, la vena poetica era latente in me e come per incanto è esplosa, scatenando quella forza interiore e quella voglia di dipingere con versi le mie opere, ottenendo un grande successo di pubblico, di critica e tantissimi premi letterari ed artistici.

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Milena Petrarca non è solo Pittrice ma anche Scultrice e Poetessa. Ci si sofferma di più sulla pittura perché è quella che esplode dinanzi agli occhi di tutti. Si riesce a dialogare con le sue donne, ormai esposte nelle più importanti Gallerie del mondo, e facendolo ci si sente sospesi tra sogno e realtà, dolcezza e mistero.

Sono figure illuminate da un innocente candore, eleganti, con dei nudi che, da chi li osserva, vengono percepiti come espressioni di purezza e solarità. Sono un omaggio a tutte le donne, soprattutto quelle alle quali è stata strappata l’identità con la violenza e l’abuso. Argomento quanto mai attuale e la testimonianza artistica di Milena dà la forza necessaria a ricordare non solo la fragilità femminile ma anche la forza, la determinazione e il coraggio.

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

I seni dolci della vita, Sognando in rosa. La fanciulla con melograno, Il carro della felicità, e tantissimi altri, tutti legati da un sottile filo comune che è la grazia e la tenerezza. Lei ha ricevuto tantissimi riconoscimenti e premi ma io credo che il suo premio più grande sia l’ammirazione e la gratitudine della gente comune di chi, visitando una galleria, si sofferma rapito dinanzi ad un suo dipinto. In quel gesto c’è un silenzioso grazie al suo talento ed al suo essere una grande testimonianza di solidarietà per tutte le donne, senza distinzione alcuna e sempre in perfezionamento perché una creazione diventi il superamento dell’altra. La salutiamo ringraziandola con le parole di Simone De Beauvoir: “Non si nasce donna, si diventa”.

Milena Petrarca, un omaggio alle donne: scintille di vita

Intervista della Dott.ssa Caterina Guttadauro La Brasca che ringraziamo.

Les Étoiles 2018: all’Auditorium danzano le stelle

les etoiles 2018

Nuova location ma stessa sostanza per Les Étoiles 2018, l’ormai tradizionale appuntamento annuale con la grande danza organizzato da Daniele Cipriani. Quella del 2018 sarà la quarta edizione e visti i grandi successi degli anni scorsi tante sono le aspettative per quello che vedremo.

Stavolta ad ospitare i ballerini di punta della danza mondiale non sarà l’Auditorium Conciliazione. Il gala, infatti, si sposta nella prestigiosa Sala Santa Cecilia presso l’Auditorium Parco della Musica il 27 e 28 gennaio.

Ogni stella ospite ha un suo talento unico, irripetibile, incomparabile, straordinario. Il gala Les Étoiles è un inno alla gioia, come volevano Schiller e Beethoven (sebbene qui danzata anziché cantata), all’amicizia tra i popoli della scena e della terra.

Daniele Cipriani

Alcuni nomi del cast sono già stati svelati: Léonore Baulac e Hugo Marchand (Opera di Parigi), Semyon Chudin, Jacopo Tissi e Evghenia Obraztsova (Teatro Bolshoi di Mosca), Kimin Kim (Teatro Mariinsky di San Pietroburgo),  Vadim Muntagirov e Marianela Nunez  (Royal Ballet di Londra), Tiler Peck (NY City Ballet).

Ma ancora molto c’è da scoprire su queste due attesissime serate che consentiranno di vedere sullo stesso palcoscenico le stelle della danza mondiale, provenienti dai più rinomati teatri.

Tra questi impossibile non menzionare Jacopo Tissi, unico ballerino italiano al Bolshoi di Mosca. Il suo è un caso che inorgoglisce particolarmente, perché mai prima di lui un italiano era diventato un “interno” nel sacro tempio del balletto russo.

Il cast sicuramente si amplierà e ci sarà, come nell’edizione 2017, un ballerino la cui identità verrà svelata solo la sera della prima. Lo scorso anno il danzatore in questione è stato Mariinsky Vladimir Shklyarov.

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ENZO TORTORA: Un uomo onesto

Enzo Tortora:un uomo onesto

ENZO TORTORA: Un uomo onesto

Intervista della Dott.ssa Caterina Guttadauro La Brasca a Francesca Scopelliti.

Un libro testimonianza, quello di Francesca Scopelliti, presentato a Roma dal Circolo IPLAC (Insieme Per La Cultura) il 10 settembre presso l’Enoteca/libreria di Tonino Puccica.

Enzo Tortora:un uomo onesto

Questo libro segna il nuovo inizio di una battaglia combattuta prima e dopo la perdita di Enzo Tortora. Con questo libro Francesca Scopelliti fa dono a tutti noi del vissuto di un uomo braccato, accusato, condannato in nome di una giustizia non giusta, che lo ha privato della necessità primaria dell’uomo senza cui non c’è vita: la libertà.

Un uomo retto, onesto, colto e di successo che ogni italiano riceveva nella sua casa grazie al suo lavoro televisivo che svolgeva con una professionalità senza pari. Eppure alla luce del niente, di alcune dichiarazioni deliranti di gente inaffidabile e venduta a poteri insani, è stato allontanato dai suoi affetti più cari che, nonostante tutto, riusciva a confortare, a far sperare, a credere, assieme a loro, che ancora fosse possibile un chiarimento che dimostrasse a tutti la sua innocenza.

E’ il lato umano che emerge dalle lettere l’oggetto di questa mia recensione, perché senza di esso, sarebbe limitativo parlarne.

Si ricomincia, quindi, con l’intento di fare palesare agli occhi di tutti il costo di una giustizia malata, del potere mediatico e delle sue conseguenze devastanti, a livello di opinione pubblica e decisioni dei giudici.

ENZO TORTORA: Un uomo onesto

Accanto a tutto questo c’è anche la volontà di far conoscere le condizioni disumane di chi vive il carcere, giorni, ore e momenti infiniti in uno spazio di pochi metri, che Enzo Tortora cerca di tenere pulito, ordinato, perché si allontani “quell’aria di tana abbandonata “che gli faceva paura.

Si, tana quindi una gabbia per animali non per uomini, soprattutto se innocenti. E così, dice Enzo, gira la ruota, lentissima mola di mulino, che macina tedio, schifo, abbrutimento. E intanto chiedeva a Francesca: Ma gli italiani lo sanno? Momenti di inevitabile scoramento di un uomo che, per quanto si legga e si rilegga nell’anima, non trova un motivo per subire un’accecata giustizia.

La vita normale diventa un ricordo e chiede a Francesca un regalo semplice, possibile a tutti tranne a lui: “cammina in mezzo al verde, raccogli un filo d’erba e mettitelo tra le labbra: sono io”. Quanto amore e quanto conforto riesce a dare alla persona che ama. Soffre di più, se possibile, anche per questo: per avere trascinato i suoi affetti in quel fango, una piovra infame, sempre più viscida, con tentacoli sempre nuovi.

ENZO TORTORA: Un uomo onesto

E’ una guerra la sua, vive in un lager frutto di una malata democrazia datata 1983. A tenerlo in vita era il contatto con la sua donna, alla quale raccontava le sue miserie perché sapeva di essere capito, alla quale chiedeva di scriverne, di parlarne perché riteneva che il suo compito fosse uno: far sapere per far vincere la verità che, diceva…voglio vederla in piedi. Traspare, anzi è evidente l’amore e la gratitudine per il sollievo che Francesca, con le sue risposte, sa fargli vivere e promette riscatto al suo dolore quando dice:” ognuna delle tue lacrime ti verrà ripagata, è un regalo che ho giurato di farti”. E’ grazie a Lei se riesce ad evadere mentalmente, attraverso le sue parole e i ricordi, anche per brevi istanti, da quella realtà immotivata. Riesce a fare qualche amara battuta come quando dice che molti definiscono quella gabbia in cui vive “Carcere dei VIP”. In tante lettere si dichiara disgustato all’idea che esistano giornalisti criminali della penna, analfabeti della vita, irresponsabili.

ENZO TORTORA: Un uomo onesto

Non gli è stato risparmiato niente, ha vissuto il massimo dell’angoscia: in carcere innocente, durante un terremoto. Tranne in rari momenti non mollò mai, perché non voleva subire il disonore senza combattere. Un uomo pulito, ricco di orgoglio e dignità, che considerava ripugnanti gli arresti domiciliari perché erano una libertà provvisoria, chiesta e mendicata.

Cade e si rialza in una crocifissione senza fine.

ENZO TORTORA: Un uomo onesto

Sappiamo tutti che la sentenza di primo grado e l’infamante accusa che gli costarono 10 anni di carcere, 50 milioni di multa e, infine la vita, fu rigettata in Appello e successivamente dalla Cassazione. Enzo Tortora entrò ed uscì pulito da questa storia anche se nessuno potrà mai ripagare lui e la sua famiglia del dolore, dell’ingiustizia subita, della malattia che il suo corpo debilitato non riuscì a vincere.

Nessuno però potrà mai toglierci l’esempio che ci ha dato, la signorilità che non l’ha mai abbandonato nella sofferenza e che non ha mai esibito per avere degli sconti.

Tutti gli italiani onesti si riconoscono in lui e ci auguriamo che raccontino ai loro figli chi era questo grande uomo che, nonostante tutto, non smarrì mai sé stesso, la capacità d’amare e l’orgoglio di essere italiano.

Grazie Sig.ra Scopelliti per avermi consentito di parlare di emozioni che ha sempre custodito gelosamente dentro di Lei e che lo riscattano con la forza che solo l’amore possiede.

Anche noi rendiamo omaggio ad Enzo Tortora un gentiluomo, straordinariamente raffinato ed elegante nei modi, offeso, umiliato, distrutto da una giustizia ingiusta e che ha combattuto fino all’ultimo istante per affermare il sacro principio di una giustizia giusta.

In tutte le fasi del suo processo Enzo Tortora ha sempre citato, per similitudine,  il libro di A. Manzoni “Storia di una colonna infame” spietato e fragoroso resoconto di accuse false, processi fuorviati, di impunità promesse e di sventurati destini accaduti ai presunti “untori” ritenuti responsabili della peste di Milano, processati nel 1630 e giustiziati. 

ENZO TORTORA: Un uomo onesto

Lettere a Francesca – Pacini Editore

Viva Momix Forever: incanto al Teatro Olimpico

viva momix forever

I Momix raggiungono il traguardo dei 37 anni di attività e festeggiano in grande stile, con uno show ospitato dal Teatro Olimpico di Roma: Viva Momix Forever

Lo spettacolo, in scena fino al 5 novembre, è una festa di compleanno in danza, un’esplosione di luci e colori, acrobazie ed effetti scenici, reale e surreale. Insomma, una festa in perfetto stile Momix. Uno stile che non delude mai.
Quella della compagnia risulta essere quasi una danza primordiale, frutto di un’esigenza assoluta di muoversi e raccontare col corpo in modo estremo, portando i movimenti al limite di ciò che sembrerebbe umano fare.
Una danza complessa tecnicamente e inserita in quadri scenici unici, eppure al tempo stesso essenziale nel suo colpire dritto lo spettatore, che resta come ipnotizzato.
Moses Pendleton è un vero genio creativo, capace di pensare e portare in scena coreografie innovative e strabilianti. Non a caso i Momix hanno raggiunto una fama di livello mondiale.
La preparazione atletica dei ballerini si nota in ogni gesto: la tensione dei muscoli, la potenza dei salti, le posizioni, gli equilibri. Tutto esplode con forza eppure è controllato e misurato. Tutto risulta magicamente e sorprendentemente giusto, esattamente come dovrebbe essere.

Viva Momix Forever: lo spettacolo

Viva Momix Forever è una raccolta delle più suggestive coreografie di Moses Pendleton, danzatore e coreografo fondatore della compagnia. Lo spettacolo è nato nel 2015 in occasione del 35esimo anniversario, 35 anni di grandi successi portati nei teatri di tutto il mondo.
Ecco una piccola curiosità: lo spettacolo ha debuttato nello stesso giorno e nello stesso teatro del debutto mondiale nel 1980. Era il 10 giugno 2015 al Barclays Teatro Nazionale di Milano.
Nove i danzatori in scena: Amanda Hulen, Jason Williams, Jennifer Chicheportiche, Jon Eden, Sarah Nachbauer, Seah Hagan, Heather Magree, Jacob Stainback, Morgan Hulen.
La prima parte dello spettacolo comprende otto creazioni, tra cui tre realizzate in occasione del 35esimo anniversario della compagnia.
Nella seconda metà altre sette coreografie tratte da Momix Classics, Bothanica, reMix, Opus Cactus e Sun Flower Moon.
Moses Pendleton regala agli spettatori uno spettacolo indimenticabile. Si spazia da scenografie che rimandano al firmamento a costumi che ricordano le corolle colorate dei fiori. E poi proiezioni, luci, attrezzi di scena, che nulla sarebbero senza la preparazione e la grande qualità di movimento dei ballerini.
Emozionante il passo a due Tuu di Sarah Nachbauer e Jonathan Eden, suggestivo il gioco di specchi con protagonista nuovamente la Nachbauer in Echoes Of Narcissus, energica e fisicamente impegnativa la Pole Dance di Jonathan Eden, Morgan Hulen, Jason Williams/Jacob Stainback.
Viva Momix Forever comprende tutto: eleganza, sensualità, vitalità, poesia, ironia, gioco.
Scenografia, musica, luci, coreografia, costumi: l’insieme è di forte impatto, ma non distoglie l’attenzione dalla bravura del ballerini, bensì la esalta. Insomma, sono loro l’anima pulsante di tutto lo spettacolo. Ciò che si sprigiona è energia, passione, creatività, bellezza. Insomma: la forma più autentica di Danza.
Life is short, art is long, Momix is forever

Oscar della Danza

Oscar della danza

Oscar della Danza , l’evento.

Presentiamo ora Ilenja Rossi, Massimo Romeo Piparo e Simone Di Pasquale anche loro giurati dell’ Oscar della Danza.

 

 

Con la direzione artistica del Maestro Luciano Cannito andrà in scena al Teatro 1, domenica 29 Ottobre un grande evento dedicato ai nuovi talenti della danza italiana, presentato da Rossella Brescia e Pino Strabioli.

Dalle 11:30 in poi si esibiranno le numerose e qualificate scuole ad iniziare dalla categoria baby seguita dalla categoria allievi per poi far esibire sul palco le categorie juniores e seniores.

Abbiamo già presentato alcuni componenti della Giuria che sarà anche costituita dai Magnifici 3 che sono:

ILENJA ROSSI

Oscar della Danza: i Giurati

Ballerina, coreografa, giudice in prestigiosi Concorsi, con una forte passione per l’hip hop che è diventato il suo stile di vita.

Cittadina del mondo si esibisce nei teatri europei e da luglio 2017 è la nuova docente dell’Accademia Sistina di Roma.

MASSIMO ROMEO PIPARO

Oscar della Danza

Direttore Artistico del Teatro Sistina di Roma, regista, autore televisivo, produttore di numerosi show di successo: The full monty, My fair lady, Il vizietto, Ballando con le stelle…

E’ stato docente di “Istituzioni e tecniche di Regia” presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Messina.

Il suo progetto: “il mio Sistina aperto tutto l’anno per i Musical”

SIMONE DI PASQUALE

Oscar della Danza

Ballerino e insegnante, è tra i maestri di Ballando con le stelle più amati dal pubblico, é uno dei volti storici della trasmissione di successo  condotta da Milly Carlucci ed è presente sin dalla prima edizione.

Ha iniziato a danzare in teatro, interpretando Tony Manero in La febbre del sabato sera e poi recitando anche nel musical Hairspray – Grasso è bello.

Non soltanto ballerino ed insegnante ma ha debuttato anche come attore nella serie televisiva Don Matteo.

A questo punto, dopo aver presentato tutte le figure di altissimo valore artistico, intellettuale, umano, ricche della passione per l’Arte della Danza, vi invitiamo ad assistere ad un Evento primo ed unico nel suo genere quale è l’Oscar della Danza che segna un fondamentale ed irrinunciabile punto di svolta nelle rappresentazioni coreutiche e nell’attenzione che si deve porre verso le nuove generazioni di talenti offrendo loro visibilità, nuove opportunità e contratti di lavoro

Ricordiamo l’intero Team che ci farà ammirare l’Oscar della Danza:

Luciano Mattia Cannito: Direttore Artistico

Camilla Cacciamani

Monica Ratti

Luana Luciani

Fabrizio Pontani

Guido Sancilio

e la Giuria presieduta da: Lucio Presta

con i giurati: Raffaele Paganini, Rinus Sprong, Leonetta Bentivoglio, Alessandro Ferrucci, Veronica Peparini, Massimo Romeo Piparo, Simone Di Pasquale, Ilenja Rossi

Le qualità professionali messe in campo sono di assoluto rilievo, riconosciute, acclamate e richieste per collaborazioni a livello internazionale; perchè la nostra classe politica non riesce a cogliere e tutelare l’alto valore culturale insito nel mondo della Danza?

Lasciamo questo interrogativo per altri momenti.

Ora vi aspettiamo domenica 29 ottobre per assistere a questo spettacolare evento dell’Oscar della Danza.