Hollywood Icons, le foto delle star

Hollywood Icons è un omaggio allo star system hollywoodiano, ai volti indimenticabili del cinema degli inizi e del cinema dell’età dell’oro: i ritratti esposti sono quelli realizzati da professionisti della fotografia e della macchina da presa che hanno contribuito a veicolare l’immagine di perfezione e bellezza dell’universo cinematografico, per promuovere film e per “creare” quei divi che ancora oggi riconosciamo come tali.

La mostra, inaugurata il 24 giugno al Palazzo delle Esposizioni di Roma, resterà aperta fino al 17 settembre: è stata organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo, presentata dalla John Kobal Foundation in associazione con Terra Esplêndida.

Hollywood Icons

Charlie Chaplin, Marlene Dietrich, Clark Gable, Fred Astaire, Rita Hayworth, Cary Grant, Audrey Hepburn, Marlon Brando, Paul Newman, Marilyn Monroe, Sophia Loren, Marcello Mastroianni: nomi come questi sono a doppio filo legati alla storia di un’arte, quella cinematografica, che tante evoluzioni e tanti cambiamenti ha vissuto dalla sua nascita fino ai giorni nostri. E questi 122 anni di storia, da quel 28 dicembre 1895, quando i fratelli Lumiere per la prima volta proiettarono in pubblico il loro primo cortometraggio, sono fatti proprio di questo: di innovazioni tecnologiche da un lato e di grandi protagonisti (attori in questo caso, ma anche registi e tante altre professionalità) dall’altro.

Quei nomi, infatti, non sono solo nomi: sono battute indimenticabili, primi piani, premi, film che di generazione in generazione continuano a far emozionare. E sono volti che hanno veicolato sensazioni, storie, espressioni, che hanno raccontato storie e creato personaggi: come dimenticare Sabrina Fairchild di Sabrina, Amy Jolly di Marocco, Gilda dell’omonima pellicola.

Hollywood Icons celebra proprio questo: le grandi icone del cinema mondiale. Lo fa attraverso i loro ritratti, fotografie realizzate da maestri ed esposte in musei di grande fama, dalla National Portrait Gallery di Londra al MoMA di New York, dalla National Portrait Gallery di Washingtonal al Los Angeles County Museum of Art di Los Angeles.

Sono 161 i ritratti presenti in Hollywood Icons, tutti di grandi nomi nella storia cinematografica, dal cinema muto fino ai giganti del dopoguerra.

Le foto sono organizzate per per decadi, dagli anni Venti agli anni Sessanta: vengono presentati i divi principali di ciascun periodo, ma ci sono anche gallerie dedicate ai fotografi degli studi di Hollywood, coloro che col loro silente ma continuo lavoro hanno contribuito fortemente al processo di fabbricazione di una stella cinematografica, a crearne il mito nell’immaginario collettivo, a rendere Hollywood e il suo star system un mondo irraggiungibile e perfetto.

George Hurrell, Ruth Harriet Louise, Clarence Sinclair Bull, Eugene Robert Richee: questi sono solo alcuni dei nomi degli artefici dei ritratti di Hollywood Icons, una cinquantina in tutto.

Nella mostra, viene dato spazio anche alla vita e alla carriera di John Kobal, collezionista e storico del cinema che ha estratto dalle sue collezioni personali parte del materiale esposto, rendendolo pubblico.

John Kobal e la Fondazione

John Kobal (1940-1991) fu il primo a concentrare la sua attenzione anche su ciò che ai più appariva nascosto e meno importante: il lavoro dei fotografi sui set cinematografici. Anni dopo fu lui a ricontattarli e a convincerli a produrre, a partire dai negativi originali, nuove stampe per mostre allestite poi in tutto il mondo

La Fondazione è stata istituita nel 1990 e possiede l’intero patrimonio Kobal: fotografie, riviste, cartoline, annuari e altri cimeli da lui raccolti sui set cinematografici.

Omaggio a Maria Callas

Eleonora Abbagnato rende Omaggio a Maria Callas al Festival di Spoleto.

Daniele Cipriani Entertainment è ancora una volta l’artefice di una prestigiosa produzione artistica insieme ad Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opéra di Parigi nonché direttrice del Ballo dell’Opera di Roma, che ritorna al Festival di Spoleto e sarà la protagonista al Teatro Romano, nei giorni 1 e 2 luglio 2017, di uno spettacolo di danza dedicato a Maria Callas.

La “Divina” è indubbiamente la primadonna assoluta del ventesimo secolo e ricordiamo che sono ormai trascorsi 40 anni dalla sua scomparsa avvenuta nel 1977 a soli 53 anni.

Omaggio a Maria Callas: la danza esalta la lirica, sua arte sorella, e rende omaggio alla grande soprano greco, al carisma della sua voce, alla sua grandezza interpretativa; una presenza sempre viva per le generazioni che hanno avuto la fortuna di sentirla dal vivo ma anche per i più giovani che rimangono ammaliati dalla leggenda, dalla personalità prorompente, da quella voce sublime resa immortale dalle innumerevoli registrazioni sonore e video.

Al loro ingresso al Teatro Romano gli spettatori saranno accolti da alcune storiche arie tratte dalle più appassionanti interpretazioni di Maria Callas scelte dalla sua biografa, l’autrice e critico Gina Guandalini  (Callas l’ultima Diva: Analisi di un fenomeno, Edizione EDA; Maria Callas La Divina, 1990, Armando Curcio Editore; Maria Callas – L’interprete – La storia, 2007, Armando Curcio Editore).

Ballerini francesi e italiani partecipano a questo serata dedicata al grande soprano che intrecciò il proprio destino all’Italia e, negli ultimi anni, alla capitale francese: saranno presenti l’étoile Benjamin Pech ed il primo ballerino Audric Bézard dell’Opèra di Parigi; insieme a loro un cast di sedici ballerini italiani tra cui i primi ballerini del Teatro dell’Opera di Roma Rebecca Bianchi e Claudio Cocino.

Nel programma dell’evento brilla Tosca, un lavoro del coreografo francese Julien Lestel sulle celebri note pucciniane in cui ascolteremo la voce della Callas in una registrazione del 1965 diretta da Georges Prêtre.

Qui Eleonora Abbagnato, nei panni dell’attrice nella esibizione che fu uno dei cavalli di battaglia della cantante greca, sfodera una passionalità – squisitamente mediterranea – che la accomuna, nel sentire, alla “Divina”.

Il malvagio Scarpia sarà interpretato da Audric Bézard mentre Claudio Cocino vestirà i panni di Mario.

Non come ballerina, bensì – inaspettatamente – quale coreografa, Eleonora Abbagnato legherà il suo nome ad un altro brano che è, nell’immaginario collettivo, sinonimo di Maria Callas: è infatti di Eleonora Abbagnato la creazione Un bel dì vedremo, celeberrima aria tratta dalla Madama Butterfly di Giacomo Puccini (la registrazione è quella diretta da Herbert von Karajan nel 1955). È questa la grande novità della serata che vede il debutto assoluto di Eleonora Abbagnato in qualità di coreografa.

L’interpretazione è affidata ad un duo franco-italiano formato da Audric Bezard e Rebecca Bianchi.

Omaggio a Maria Callas  ci presenterà altri brani tra cui due importanti lavori di Angelin Preljocaj estratti da Le Parc (su musica di Mozart danzano Eleonora Abbagnato e Benjamin Pech) e il balletto Annonciation interpretato da Federica Maine e Giorgia Calenda.

Infine verra portato in scena Stabat Mater di Benjamin Pech, che si affaccia sempre più ad una carriera di coreografo e che interpreta il proprio balletto insieme a Eleonora Abbagnato con la musica di Antonio Vivaldi..

 “Sono orgogliosa e fiera di poter dedicare questa serata spoletina a Maria Callas”, dichiara Eleonora Abbagnato, aggiungendo che “Anche se per ragioni anagrafiche non ho potuto conoscere direttamente la Callas, l’ho sempre sentita vicina a me e alla mia sensibilità. Probabilmente la comune origine mediterranea, senza dimenticare la presenza greca in Sicilia, hanno fatto di lei una sorta di guida spirituale, pur in un’arte diversa dalla mia, ma comunque sempre legata al teatro.”

Potrebbe sembrare un binomio strano, quello tra la cantante lirica greca-americana e la ballerina italo-francese, bruna e dai tratti drammatici la prima, bionda ed eterea la seconda eppure un filo sottile unisce le due stelle.

Sul piano personale le origini mediterranee, l’appartenenza a due culture e l’aver scelto Parigi come città di vita; sul piano artistico la venerazione per l’Arte, vista come dea a cui dedicare, quasi religiosamente, la propria esistenza.

Sullo sfondo suggestivo di un teatro antico Eleonora Abbagnato – francese di formazione, ma orgogliosamente palermitana di nascita – incarnerà in questo spettacolo anche quella meravigliosa grecità della Callas che scorre nelle vene anche di ogni figlio e figlia di Sicilia.

Questo è il terzo anno consecutivo che le produzioni Daniele Cipriani Entertainment, protagonista Eleonora Abbagnato, sono presenti al Festival di Spoleto e ricordiamo che nel 2015 fu presentato Soirée Roland Petit e, nel 2016, Carmen.

Omaggio a Maria Callas sostituisce per motivi tecnici il programma precedentemente annunciato (ovvero il balletto di Davide Bombana Il Mito di Medea).

Omaggio a Maria Callas si replica il 23 luglio a Civitanova Danza – Civitanova Marche (MC) mentre il 22 luglio Eleonora Abbagnato sarà in scena al Teatro Romano di Ostia Antica in Carmen.

 

Saggio Spettacolo 2017

l'accademia delle arti

L’Arte nel suo più profondo significato e nella sua interezza; questo è quanto l’Accademia delle Arti presenterà nelle serate del 24 e 25 giugno con il suo Saggio Spettacolo 2017 al Teatro Eliseo di Roma in Via Nazionale 183.

Un Saggio Spettacolo di alto profilo artistico come, d’altronde, ci ha ormai abituato ad assistere la Direttrice Artistica Catia Di Gaetano coadiuvata da docenti il cui spessore artistico e professionale è altamente riconosciuto ed apprezzato nel mondo della Danza, della Recitazione e del Canto.

Il Saggio Spettacolo 2017 dell’Accademia delle Arti si snoderà attraverso 2 serate.

Il 24 giugno avremo il piacere di ammirare gli allievi della sezione spettacolo portare in scena il Musical “Life Academy”, scritto e diretto da Ugo Bentivegna a cui va il grande merito di aver realizzato una gradevole quanto impegnativa rappresentazione di arte varia, magistralmente accompagnati da Matelda Viola e Martina Stavolo per il canto, da Ugo Bentivegna per la recitazione e da Catia De Gaetano, Yari Molinari, Rosario Marotta ed Ilenia Ronci per la danza.

L’Accademia delle Arti, con la serata del 25 giugno, ci immergerà poi nel meraviglioso mondo della danza con le sue musiche, le sue variazioni, le coreografie mai banali o ripercorse in precedenza, in una atmosfera di leggiadri movimenti che caratterizzano la Danza Classica, la Danza di Carattere, la Danza Moderna e quella Contemporanea.

E’ appena il caso di ricordare che il pregevole corpo docenti costituito dalla Direttrice Catia De Gaetano, Christian Colombo, Rosario Marotta, Yari Molinari, Ilenia Ronci e con la preziosa collaborazione di Francesca Corazzo ha saputo trasmettere agli allievi il gusto del bello, del raffinato, dell’eleganza nei movimenti unitamente agli  insegnamenti necessariamente tecnici.

La danzatrice classica non è quella figura “eterea” spesso descritta da una certa iconografia ma è una valente artista “a tutto tondo” che studia Storia della Danza e Danze di carattere, che si cimenta anche nelle specialità Contemporary e Modern le quali, insieme alla Danza Classica, saranno l’asse portante della serata del 25 giugno.

Ed è proprio questa la suprema finalità artistica dell’Accademia delle Arti e cioè plasmare l’allievo arricchendolo con tutte le maggiori valenze che la Direttrice Artistica Catia Di Gaetano insieme al corpo docente sono in grado di trasmettere.

Il Saggio Spettacolo 2017 non è destinato e circoscritto solamente agli allievi e alle loro famiglie ma è aperto a tutti coloro che amano la Danza, il Musical e l’Arte del bello; per informazioni e costi è opportuno rivolgersi direttamente all’Accademia delle Arti ai sottostanti riferimenti.

Avrò il piacere di assistere, insieme a molti altri, al Saggio Spettacolo 2017 dell’Accademia delle Arti.

In bocca al lupo ad allievi ed insegnanti!

 

Accademia delle Arti

Via Isacco Newton 33

Tel. 06 6571702

segreteriaaccademia@tiscali.it

I am, il progetto fotografico di Fabrizio Giraldi

i am

I am, Io sono, è il progetto fotografico di Fabrizio Giraldi, uno dei protagonisti di FotoLeggendo.

Il festival è stato inaugurato il 16 giugno nello Spazio Factory La Pelanda del museo Macro Testaccio di Roma e sarà aperto fino al 15 luglio. Organizzato da Officine Fotografiche sotto la direzione di Emilio D’Itri, ogni anno indaga diverse forme di espressione visiva (fotografia, installazioni, video, disegno) spaziando da grandi autori a giovani promesse dell’arte contemporanea.

Il tema di quest’anno è Storie. Tra i protagonisti ci sono anche Frederik Buyckx (vincitore del Life Framer Series Award), Giuseppe Nucci, Thomas Tozzi, Larry Fink.

Classe 1976, Fabrizio Giraldi è un fotografo e giornalista visivo i cui progetti sono stati pubblicati sulle principali riviste italiane e internazionali (L’Espresso, GQ, IO donna, National Geographic, Wired) nonché presentati in festival e gallerie di tutto il mondo (Italian Geographic, Rencontres d’Arles, Zingst Umweltfotofestival e Azenbergerfotofestival).

I am è stato realizzato da ROAM Gallery col contributo del Circolo di Cultura Omosessuale di Mario Mieli e con Roma Pride: il progetto ha come protagonista un mondo fortemente discriminato e poco conosciuto, quello delle persone trans.

Le sofferenze, le difficoltà, le violenze, l’isolamento cui queste persone vanno incontro, prima e dopo il loro percorso di transizione e cambio sesso, sono sconosciute ai più. Per questo Fabrizio Giraldi ha deciso di portare a galla queste realtà, queste storie e di farlo sotto forma di foto.

La mostra è visitabile su appuntamento presso la galleria ROAM (Via del Falco 30 a) fino al 28 giugno, prenotando scrivendo a info@roam.photography.

Fabrizio Giraldi ha strutturato I am sotto forma di dittico: accostare una foto del presente, dopo i trattamenti e le cure a cui tutti i protagonisti si sono sottoposti nel loro difficile percorso e una foto del passato, che ritrae la loro vecchia identità.

Scrive il fotografo:

Il percorso di transizione condotto in Italia è lungo e faticoso. Ambiguità fisiche e documenti discordi rendono i più banali momenti di vita un problema. Andare al lavoro, relazionarsi con la famiglia o presentare i documenti. Hai la barba ma ti chiami Cristina, Giulia, Flora, Lara o Veronica. Un trucco leggero e capello lungo, ma ti chiami Enrico, Marco o Michel.
Il progetto a dittico raccoglie ritratti di persone che hanno deciso di raccontarsi per aiutare chi oggi come loro un tempo ha problemi a relazionarsi con il corpo in cui vive. Ad ognuno ho chiesto di portare una foto di loro prima della transizione. Molte le foto buttate, ne restano poche, a volte per caso.

I am, Fabrizio Giraldi: “Italia discrimina i transgender”

La genesi del progetto I am di Fabrizio Giraldi va ricercata in un recente rapporto condotto in tutta l’UE (Essere trans nell’Unione europea, un’analisi comparativa). Pubblicato dall’Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali, evidenzia come l’Italia sia un Paese fortemente discriminatorio nei confronti dei transgender.

Il sondaggio risale al 2012: è stato condotto somministrando un questionario online anonimo ed ha generato un’ampia raccolta di dati sulle persone LGBT.

Cioè che si evince dal sondaggio è che esiste una fortissima discriminazione nei confronti delle persone trans, maggiore rispetto a omosessuali e bisessuali. I transgeder subiscono più violenze e più molestie, a livello fisico e psicologico e in diversi ambienti, dal lavoro ai mezzi pubblici ai pub. I reati che subiscono violano i diritti alla dignità, alla vita e all’integrità della persona, tutelati dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE.

L’81% degli intervistati in Italia ha dichiarato di sentire una discriminazione molto forte, rispetto a una media europea del 59%; Italia e Ungheria risultano essere i Paesi dove le persone transgender si sentono più discriminate, seguite da Paesi Bassi, Lussemburgo e Repubblica Ceca.

Galà di fine anno della scuola danza Rossella Brescia

dell’artista Rossella Brescia si è già detto tutto ma, questo tutto, è comunque ben poca cosa per illustrare compiutamente la professionalità, la maturità artistica, la dedizione e la passione verso i suoi allievi che, anche quest’anno, si cimenteranno nel Galà di fine anno della scuola danza Rossella Brescia

L’Evento si svolgerà nella splendida cittadina di Martina Franca (TA) che tra le sue bellezze ospita la sede della Scuola Danza di Rossella Brescia; l’appuntamento è presso il Cinema Teatro Nuovo alle ore 21,00 del giorno 24 giugno 2017.

Il Galà di fine anno della scuola danza Rossella Brescia si preannuncia qualitativamente ricco di performance artistiche degli allievi e si pone tra i più alti livelli di attenzione nel panorama delle esibizioni, saggi, manifestazioni coreutiche che sono tradizionalmente svolte in questo periodo.
Tra le “stelle” da menzionare ricordiamo i primi ballerini del Teatro dell’Opera di Roma Alessio Rezza e Rebecca Bianchi che si esibiranno al GalàFredy Franzutti della Compagnia Balletto del Sud con il primo ballerino Alexander Yakovlev.

Il Maestro Luciano Cannito, a cui va il grande merito di aver promosso, raccolto 15.600 adesioni e consegnato alle Istituzioni la Petizione contro la chiusura dei Corpi di Ballo crede fortemente nella diffusione dell’arte coreutica in tutto il territorio nazionale poichè essa genera mirabili sinergie con le esistenti realtà artistiche. Luciano Cannito curerà la regia che sarà –  come sempre – assolutamente perfetta in quanto spinta dall’amore per l’Arte e per la Danza

…toy, toy, toy ragazzi
e, da parte nostra, che siamo gente di teatro, permetteteci di augurarvi mer.., mer.., mer.. che è il più sincero augurio per il vostro giusto e meritato successo.

Arrivederci a sabato 24 giugno per ammirare il Galà di fine anno della scuola danza Rossella Brescia.