Coppa America, Neymar perde la testa

Neymar

Che il calcio non sia uno sport per signorine è cosa nota e arcinota. Che i calciatori in quanto a fair play e a eleganza in campo non siano proprio un esempio, anche. Se aggiungiamo poi all’inevitabile ebbrezza dell’essere ricchi e famosi la giovane età (che mai è sinonimo di saggezza e ponderatezza), allora il mix è davvero letale. Naturalmente anche il brasiliano Neymar non è riuscito a sottrarsi ai difetti tipici della sua giovinezza.

NeymarPrima di entrare nel vivo dell’accaduto, è bene fare un passo indietro. Neymar e compagni sono arrivati in questa Coppa America con il preciso compito di far dimenticare ai tifosi la figuraccia patita contro la Germania (che poi avrebbe battuto l’Argentina e vinto il titolo) nei mondiali casalinghi del 2014. Chi non si ricorda di quella tremenda goleada subita?

Con questo spirito di rivalsa la squadra di Dunga si è approcciata alla Coppa America. A differenza degli anni passati, però, questo Brasile ha poca, pochissima qualità tecnica. Sembra strano dirlo, ma una nazione che tempo addietro ha sfornato campioni come Pelè, Ronaldo e Romario, (tanto per fare solo qualche nome) da qualche anno a questa parte sembra patire una carestia di talenti. L’unico rimasto è proprio Neymar.

Durante la partita contro la Colombia è avvenuto l’inevitabile, soprattutto visti i precedenti che c’erano con Zuniga, un centrocampista colombiano. Zuniga, infatti, aveva infranto il sogno di Neymar mettendolo fuori gioco nel mondiale scorso grazie a un’ entrata non consona con il ginocchio sulla schiena del giovane attaccante brasiliano. A causa di queste “vecchie ruggini” già durante la partita erano volate parole grosse.

NeymarQuesto nervosismo latente è esploso poi a fine partita. Neymar ha perso completamente la testa: prima ha scagliato addosso il pallone ad Armero e poi ha rifilato una testata a Murillo. Sull’entità della testata a dir la verità c’è più di qualche dubbio: Murillo sembra aver accentuato l’entità del colpo ma, come si diceva a inizio articolo, il fair play non è di questo mondo. E nemmeno di questo calcio.

Il risultato è stato disastroso: tre giornate di squalifica per Neymar causa rissa, e una ulteriore giornata per il cartellino giallo preso con il Perù e la Colombia. In totale fanno quattro, il che significa dare l’addio alla tanto agognata Coppa America. E adesso? Adesso per il Brasile di Dunga, spuntato e senza talento, la strada è tutta in salita. Una salita ripidissima e assai impervia.

La Storia di Nina Teatro Quirino Roma

La Storia di Nina

“Mosca, è una sera di inverno e la città è gelata. Dopo ore di travaglio, un vagito, Nina apre gli occhi al mondo.

Vi starete chiedendo: ma chi è questa Nina?

Nina per noi è la Danza.”

La Storia di Nina

La Storia di Nina

Attraverso la storia di una piccola ballerina russa L’Accademia delle Arti, quest’anno, ha deciso di legare tutte le esibizioni dei propri allievi in un’unica storia, “La Storia di Nina”.

La sua vita fatta di stenti, difficoltà, passioni e sacrifici rappresenta la vera essenza di questa meravigliosa espressione artistica che è la Danza.

La piccola Nina crescerà ed il pubblico, pian piano, capirà quanto ha dovuto affrontare prima di riuscire a realizzare il suo più grande sogno.

Nella splendida cornice del Teatro Quirino di Roma i giovani artisti calcheranno il palcoscenico lunedi 22 giugno alle ore 20,00 portando in scena un saggio di danza divenuto spettacolo teatrale.

Grazie alla guida attenta e perspicace della Direttrice Catia Di Gaetano, artista di fama internazionale, di Ugo Bentivegna, celebre attore palermitano e volto ben conosciuto dei palcoscenici romani e dei maestri Rosario Marotta, Francesca Beatrice Vista, Claudia Coticelli e Laura Ruggeri siamo certi che la storia coinvolgerà tutto il pubblico che sosterrà gli allievi con affettuosa e numerosa partecipazione.

Apple agguanta l’editoria. Cupertino cerca giornalisti per il progetto News

foto apple news

In un’epoca in cui la dematerializzazione fisica delle risorse sembra essere diventata un dictat imprescindibile, Apple rimescola le carte in tavola e avvia un nuovo progetto in stile vintage. Non è un mistero che il colosso di Cupertino abbia intenzione di agguantare l’editoria digitale, facendo propria la potenza della comunicazione multimediale. Forte della sinergia già consolidata con i grandi dell’editoria, tra i quali spicca il prestigioso The New York Times, l’azienda della mela morsicata si lancia in un nuovo progetto tutto improntato sulla comunicazione.

foto apple news

È stata la WWDC – per noi italiani, Conferenza degli Sviluppatori – ad aprire l’interessante scenario sullo sviluppo e l’implementazione di Apple News. Non una semplice app per gli amanti delle riviste digitali, ma un vero e proprio architetto editoriale che consentirà, a ogni utente, di creare il proprio personalissimo giornale, attingendo alle numerose risorse fornite dalle partnership ottenute da Apple. Nulla di nuovo sotto il sole – insomma – se non fosse che Cupertino ha pensato bene di raggruppare un team di esperti editor, a supporto dei cervelloni che si occuperanno dello sviluppo dell’applicazione vera e propria.

Contro ogni pronostico e, probabilmente, contro ogni pregiudizio, Apple restituisce dignità alla professione giornalistica. Il reclutamento delle risorse è già iniziato. L’Azienda ha bisogno di personale qualificato che si occupi del check del materiale editoriale, per individuare le risorse più coinvolgenti a livello locale, nazionale e globale. Un lavoro certosino  – a tratti complicato – che non può essere svolto da personale dotato di intelligenza artificiale. Una mossa astuta e lungimirante, quella di Apple, che manda in pensione i temuti algoritmi per affidare l’incarico alla macchina più sofisticata del globo: il cervello umano.

Il team di giornalisti in forze all’équipe di Tim Cook nasce con l’intento di prendere le distanze da Flipboard e l’Instant Article di Facebook, che già da ora si avvalgono di un algoritmo per decidere quali notizia mandare in rete e quali oscurare. Il progetto della Mela si presenta invece affine al News Digest di Yahoo. Il settore editoriale rimane comunque molto difficile da espugnare, soprattutto se si considera l’indiscussa egemonia di Google e del suo efficace aggregatore GNews. Ad ogni buon conto, il progetto di Apple apre un varco molto importante sulle nuove esigenze richieste dall’editoria digitale, in cui la divulgazione in tempo reale torna nelle mani dei professionisti in carne e ossa.

Barcelona Dance Award 2015

Il primo premio per la categoria Musical è stato assegnato alla “Caracciolo Junior Musical School”

Barcellona, centro culturale  pulsante della Spagna, ha presentato la ventinovesima edizione del concorso internazionale “Barcelona Dance Award 2015”.

Nella spettacolare contesa, che si è svolta ad Aprile 2015, si sono esibite  ben 62 scuole di 15 Nazioni diverse tra cui Italia, Francia, Belgio, Albania, Israele… che hanno portato in scena circa 200 coreografie.

Tra i generi previsti dal Concorso internazionale (Contemporaneo, Modern Jazz, Fusion, Hip Hop) la categoria Musical è ritenuta la più importante.

Magistralmente preparati e assistiti da Giò Di Tonno, dalla coreografa Simona Di Marcoberardino, dalla vocal coach Paola Neri e con i costumi di Davide De Lorenzo, gli allievi della Caracciolo Junior Musical School hanno vinto il primo premio perRomeo e Giulietta, il Musical“.

Una segnalazione particolare la riserviamo ai giovani artisti dei quali – in ossequio alla deontologia professionale –  citiamo solo i nomi:  Roberta, Alessandro, Maria, Chiara, Gianmarco, Cristiano, Angela, Maria, Nicolò, Andrea, Brando, Antonella , Francesca , Karim, Gaia.

A Giò Di Tonno è stato assegnato il premio per la migliore direzione artistica.

Maria Rosaria Caracciolo di Torchiarolo ha fondato la Caracciolo Junior Musical School ed è la Produttrice e Manager dei giovani talenti.

Vedremo di nuovo questi artisti in erba a fine Giugno 2015 al teatro Quirino di Roma e l’evento, anzi, per meglio dire, gli eventi, saranno  strutturati in tre serate alle quali parteciperanno importanti personaggi del mondo dello spettacolo.

Alma e Nicoletta dell’ufficio stampa di www.eventsandevents.it  hanno curato l’eccellente organizzazione dello spettacolo.

 

 

 

 

Camila Giorgi si aggiudica il primo titolo WTA

Camila Giorgi

Quando oramai nessuno ci sperava più, il tanto atteso primo titolo in carriera per Camila Giorgi è arrivato. Alla prima partecipazione nel torneo olandese di ‘s-Hertogenbosch, giocato in Olanda sull’erba, l’italiana ha sconfitto la giovane svizzera Belinda Bencic con un secco 7/5, 6/3. L’avversaria non ha praticamente mai impensierito la nostra giovane connazionale.

Camila GiorgiSulla tecnica di Camila Giorgi non c’è mai stato nulla da obiettare. L’attuale numero 35 del ranking mondiale (ma con questa vittoria scalerà moltissime posizioni facendo un bel balzo in avanti) ha infatti dalla sua un talento straordinario, abbinato ad una grande forza. Nonostante il fisico minuto e leggero, l’azzurra è in grado di servire a velocità quasi maschili e a colpire la pallina con incredibile potenza e precisione.

Il problema, almeno fino ad oggi, è stato mentale. Camila Giorgi è più volte arrivata in finale in un torneo WTA ma ne è sempre uscita sconfitta. Il motivo? Forse eccessiva pressione da parte del suo team, dell’allenatore e dei fans che si sono sempre aspettati molto da lei. In effetti, quando si ha un futuro da predestinata non è forse lecito che tutti attendano da te fuoco e fiamme?

Alcuni hanno sempre obiettato a Camila Giorgi una quasi totale mancanza di variazioni nel suo gioco e in effetti tutto ciò è vero. Vedere l’italiana scendere a rete, colpire qualche slice o una palla corta è praticamente impossibile: lei gioca solo ed esclusivamente di potenza e piatto. Martella l’avversaria con palle profondissime, molte delle quali si rivelano essere vincenti. Quando è in giornata.

Camila GiorgiQuando non lo è, accadono i guai. I vincenti si trasformano in errori gratuiti che, alla fine dei conti, pesano moltissimo sul punteggio finale trascinandola verso una inevitabile sconfitta. Per di più, molto spesso Camila Giorgi perde la testa e ha dei momenti di vuoto nei quali può perdere molti punti. Proprio in questi momenti di vuoto si sono sempre inserite le sue avversarie per sconfiggerla.

Ma questa volta, nella finale WTA del torneo di ‘s-Hertogenbosch, Camila Giorgi ha finalmente dimostrato tutto il suo valore contro la giovane e promettente Belinda Bencic, che pure ha giocato come meglio non poteva. L’italiana e la svizzera si sono fronteggiate a colpi di sciabola più che di fioretto, rasentando una potenza tale da ricordare molto da vicino una stella mondiale come Serena Williams, anch’essa vera e propria bombardiera.

Dunque, lo ribadiamo, Camila Giorgi vince a ‘s-Hertogenbosch e si aggiudica il primo titolo WTA in carriera. A questo punto è lecito chiedersi: che si sia definitivamente sbloccata?